17

723 61 15
                                    

Einar era seduto su una sedia di legno in un piccolo ristorante di Brescia,aveva il viso spento e batteva intensamente il piede sotto al tavolo ,mentre teneva la sua testa con la sua enorme mano sudata a causa della sua ansia troppo invadente.Non era solo,con lui vi era anche la sua ragazza Valentina e entrambi stavano aspettando Filippo e Carmen.Il ragazzo dagli occhi blu si sentiva triste e amareggiato pensando che il primo incontro lo avrebbe voluto passare solo con lui per andare oltre uno schermo e conoscerlo affondo,sprofondare nel suo passato e riaprire anche le sue vecchie ferite,ma non poteva,era ostacolato dalle due ragazze e non voleva far imbarazzare Filippo facendogli domande invadenti;era sempre così paranoico e ansioso per tutto si faceva tantissimi problemi soprattutto se si trattava di lui.
Ma come sempre, Valentina lo riportò alla realtà dandogli una gomitata sul braccio facendogli segno che Filippo e Carmen fossero arrivati.Einar,come se non se lo aspettasse o forse,troppo preso dai suoi pensieri,alzò lo sguardo e non potette trattenersi dal non sorridere.Si presentò davanti a sè Filippo ,la prima cosa che aveva notato erano i suoi occhi verdi e trasparenti,le sue mani ricoperte di anelli che tanto lo incuriosivano,le sue grandi labbra,la sua felpa rosa e il suo pantalone nero strappato.Lo squadrò con i suoi grandi occhi blu e ogni volta il suo cuore sussultava un po' di più.Anche Filippo osservò attentamente il ragazzo che aveva di fronte e non riuscì a non trattenersi nel non mordersi le labbra,era davvero un ragazzo bellissimo aveva pensato,però credeva che non fosse normale pensarlo essendo anche lui un ragazzo,ma nonostante questo anche lui ricambiò il sorriso che gli aveva appena offerto Einar.
Si strinsero la mano anche se avrebbero voluto tanto abbracciarsi,ma non potevano farlo lì davanti alle due ragazze,non potevano saltarsi addosso li avrebbero presi per due malati o meglio,per due persone un po' troppo egocentriche.
"Ciao Einar."Sussurrò il più piccolo intrecciando la mano con il più grande per poi dargli una piccola pacca sulla spalla.
"Ciao Filippo."Rispose timidamente Einar ricambiando  il gesto Di Filippo.
"Ciao piacere io sono Carmen tu sei..?"Disse la ragazza di Filippo porgendo la sua fragile mano a Valentina la quale la strinse a sua volta.
"Ma ciao ,io sono Valentina."Sorrise freddamente la donna per poi ritrarre subito la sua mano da quella presa e portarsela al petto.
Filippo osservava Valentina in una maniera non coincisa,ogni movimento che svolgeva,ogni gesto che faceva gli sembrava sbagliato come se facesse tutto meccanicamente,e poi osservava  come trattava Einar,gli era bastato poco per capire che persona fosse,Filippo era un bravo osservatore riusciva a capire le persone sommante osservando i loro movimenti o misurando le loro parole ed era palese  che Valentina,lo usasse solo per i suoi scopi ,ma sapeva che il suo amico era forse troppo ingenuo per capirlo.

"Bene,Carmen sei davvero una bellissima ragazza è molto fortunato Filippo ad averti eh?"Commentò Valentina mostrando un ghigno sul volto e sorridendo amaramente.

"Certo che è fortunato,ha trovato una come me!"Scherzò la ragazza ,mentre entrambe presero i loro bicchieri di vino e li scontrarono sorridendo falsamente.

Filippo e Einar si guardarono entrambi amareggiati,le loro pupille si dilatarono mentre Filippo mimò con le labbra un "Esci fuori Ein,parliamo."e dopo aver pronunciato quelle parole  si alzò dalla sua sedia,ormai diventata molto scomoda e trascinò il suo corpo fuori al ristorante.
Einar lo seguí subito dopo e contemporaneamente le due ragazze stavano stringendo amicizia e forse non se ne erano  nemmeno accorti  della loro assenza.

Filippo si era accostato in un parco a pochi metri da dove erano prima,si era appoggiato sull'erba umida mentre osservava il cielo è teneva con le dita dei fasci d'erba,Einar vedendolo lo raggiunse  e si sedette accanto a lui.

"Sai Ein,il nostro primo incontro non lo avevo immaginato esattamente così."Commentò Filippo stringendo i fasci d'erba un po' più intensamente e osservando ancora le stelle come se non riuscisse a distaccare lo sguardo da esse,che quella notte parevano un po' più luminose.

Credi di arrivare cosí-Eiram-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora