1 capitolo

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Salla's pov

Nonostante siano gli ultimi giorni di giugno, tira un'arietta piuttosto piacevole a quest'ora della notte. Ormai saranno le due, o forse le tre. Domani mi dovrò alzare presto, ma l'ansia mista a eccitazione che mi scorre nelle vene è troppa, tanto da non farmi dormire. La sera, non riuscendo a prender sonno, mi ero lasciata distrarre dal magico mondo di internet, così affascinante e misterioso, giusto per tenermi occupata. Altrimenti sarei impazzita. Forse dalla gioia o forse dall'ansia causata dalla giornata che mi aspettava col sorgere del sole. Ma ora non ho scuse: devo dormire. Sono sempre stata una di quelle persone che necessita di dormire le sue otto ore di sonno. Altrimenti, anche se non si direbbe, posso diventare parecchio irritabile. Inoltre quella di domani non sarà una semplice giornata uguale alle altre. Finalmente dopo un altro quarto d'ora passato a fissare il soffitto sento le palpebre farsi pesanti, fino a che non cado finalmente tra le braccia di Morfeo.

«Sallaaah» urla mia madre dalla cucina. La sento camminare per casa farfugliando tra sé, aprendo e richiudendo le ante dei mobili. É nervosa, ma posso comprenderne il motivo. Apro gli occhi a fatica sentendo una forte emicrania farsi spazio nella mia testa. Tutta colpa della nottataccia di ieri. Afferro il cellulare. Sono appena le cinque: ho tutto il tempo per prepararmi.

Oggi è il fatidico giorno in cui la mia vita cambierà. E tutto grazie a Paola. Quella ragazza fantastica conosciuta sui Social che è per me,da ormai due anni, una delle persone più importanti della mia vita. Oggi finalmente la vedrò per la prima volta.

Avevo bisogno di un lavoro, ma qui in Italia non ne trovavo. Così avevo deciso che dopo aver preso la laurea in lettere moderne me ne sarei andata da qualche parte. Non mi importava dove, l'importante era scappare dalla mia vita monotona e noiosa.

Finalmente mi alzo. Con passo lento, la faccia stravolta, e la bocca spalancata da uno sbadiglio, mi dirigo in bagno. Una volta sotto il getto d'acqua calda della doccia, che mi rilassa alleviando il mal di testa, togliendomi un po' di stanchezza e risvegliandomi definitivamente, inizio a pensare a tutti gli avvenimenti successi che mi hanno portato fino a qui. Ricordo ancora la voce di Paola euforica che mi annuncia per telefono di avermi rimediato un colloquio di lavoro con il suo capo. Lei lavora in un bar di una catena abbastanza conosciuta di Londra, e, avendo fatto amicizia con la figlia del capo, era riuscita a rimediarmi un colloquio.

Ovviamente si tratta di un lavoro provvisorio, giusto per ambientarmi nella nuova città, mettere da parte un po' di soldi e avere il tempo di guardarmi attorno. Ora quindi devo solo sperare che mi assumino. In valigia ho solo lo stretto necessario. Nel caso venissi assunta comprerò direttamente lì ciò che mi serve.

Uscita dalla doccia mi vesto per poi sistemarmi i capelli e truccarmi. Dopodiché afferro la valigia e, dopo aver salutato mio padre con un caloroso abbraccio, io e mamma saliamo in auto in direzione dell' aereoporto.

Mi sono appena seduta al mio posto, che grazie a dio è di fianco al finestrino. Avvio la riproduzione casuale sul mio cellulare e poco dopo mi addormento.

Paola'spov

Sono seduta su questo divanetto da ormai 15 minuti. Oggi finalmente vedrò Salla: non vedo l'ora.

È una ragazza favolosa. Riesce sempre a mettermi di buon umore. Inoltre da buoni consigli: ogni volta che ho un problema mi confronto con lei e insieme troviamo una soluzione. È sempre pronta ad ascoltarti. Sarebbe capace di sopportare una mia chiamata a qualsiasi condizione, mi risponderebbe persino se fossero le 2 di notte. Ci sopportiamo e supportiamo a vicenda sempre e comunque.

Nonostante non ci siamo mai incontrate, ci vogliamo già un mondo di bene. Lei sa tutto di me e io di lei. Non ho mai avuto un' amicizia così forte. Neanche con Alice, che conosco da ormai un anno, mi sono aperta così tanto. Forse sono troppo introversa, ma mi è difficile aprirmi davvero con qualcuno. Non sono timida: parlo con tutti, non mi faccio problemi a farlo neanche davanti ad un piccolo pubblico. Ma non riuscirei mai ad essere completamente me stessa, parlando di me in modo intimo e personale, con chiunque. Non sono timida, sono solo riservata.

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