Capitolo 1

795 64 10
                                    

"Ha cambiato le sedie per caso? L'altro ieri non c'erano." Chiedo al preside mentre mi siedo sulle, a quanto pare, nuove sedie.

"Ma ha cambiato anche il tappeto?" Chiede Mary sedendosi anche lei.

"Non siamo qui per parlare d'arredo. Avete saltato le lezioni, di nuovo." Dice il preside togliendosi gli occhiali.

Il preside Marshal ha più o meno 40 anni. Porta sempre una camicia a quadretti e i suoi occhiali rettangolari. Ha i capelli marroni e gli occhi verdi, credo proprio che da giovane abbia fatto strage di cuori. Adesso però il suo viso si è rimpito di piccole rughe. Sono stata tantissime volte in presidenza e posso dire che dopotutto è un preside ragionevole e sempre pronto ad aiutare, ma proprio come me non ha una pazienza infinita.

"Che sarà mai. Anche Lei da giovane probabilmente avrà saltato qualche lezione no?" Chiedo annoiata.

" Non stiamo parlando di me ma di voi due. E si hai ragione, può capitare che un alluno salti le lezioni per una, due o tre volte, ma non la quindicesima. Per non parlare di comportamento non apropriato, sabotaggio dei test, violenza nei corridoi e devo continuare?"

" In mia difesa posso dire che la prof mi aveva provocata e ho detto solo la verità, poi se per lei accendere l'accendino e far scattare per caso l'anti incendio proprio nel giorno del test è sabotaggio abbiamo idee diverse." Dico sistemandomi sulla sedia.

" E per aver picchiato un alluno nel corridoio?" Chiede sospirando.

" Quell' idiota se lo meritava. Stava prendendo in giro una ragazza quindi l'ho solo avertito."

" L'hai mandato all'ospedale."Dice esasperato.

" Potevo mandarlo al cimitero. Che sarà un occhio nero."Dico annoiata.

" Gli hai rotto la mandibola Cristo! Forse non ti rendi conto della gravità della cosa."

Mi alzo in piedi sotto il suo sguardo incuriosito. Ne ho abbastanza di queste cavolate, sono solo parole al vento.

"Senta, io so perché l'ho fatto e se Lei non può capirlo problemi suoi. Adesso ce ne andiamo, vieni Mary."

Vedo Mary alzarsi e dirigersi verso la mia direzione ma veniamo bloccate dalla voce del preside.

"Kayla io capisco che la morte di tuo padre ti ha scombussolata molto ma devi capire che non puoi comportari così, il mondo non ti deve niente quindi finiscila di comportarti così e poi metti la tua amica nei guai."

Stringo la maniglia così forte che ho paura che si possa spezzare. Nessuno può tirare in gioco mio padre, nessuno. Nemmeno se è il preside della scuola.

Mi giro lentamente verso di lui." Si, ha ragione a me il mondo deve qualcosa, mi ha tolto mio padre senza alcuna ragione valida. Ma mi dica una cosa, Lei da che parte sta? Dalla parte della povera bambina senza padre, dalla parte del deve essere ricoverata oppure dalla parte del Kayla è una ragazza speciale che devve essere capita? No, perché di queste persone ne ho piene le ovaie."

" Dalla parte del se non ti dai una calmata verrai espulsa. E così la tua amica." Dice serio.

"La vuole smettere? Lei crede che Kayla mi costringa a fare qualcosa? Magari perché sono una ragazza con dei ottimi voti, magari perché sono una ragazza che non dice parolacce oppure perché non dico mai niente? Kayla non è solo la mia migliore amica, è la mia MAFAM. Quindi la smetta di comportarsi così, so difendermi da sola." Sento la voce della mia MAFAM dietro di me e sorrido. Si, sorrido perché sono fiera di lei, fiera della ragazza che è diventata.

"Bene." Inizia il preside " Oggi starete in punizione due ore e domani altre due. Informerò i vostri genitori." Dice sedendosi al suo posto.

"Come sempre." Borbotto aprendo la porta.

Amore o crimine?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora