Capitolo 2

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 Avete presente la sensazione di essere nulla, di non essere mai abbastanza? Avete presente la sensazione di quando fate qualcosa che vi rende felici ma per i vostri genitori non è mai abbastanza? Possiamo mettere apposto la stanza ma loro chiederanno perché non abbiamo lavato i piatti, possiamo lavare i piatti ma ci chiederanno perché non abbiamo fato il bucato, possiamo fare il bucato ma ci chiederanno perché non abbiamo stirato i vestiti, è sempre così. Poi come se la cosa non ti deprimesse già così iniziano a dire che alla tua età facevano questo, quello, poi quell'altro ancora e ti deprimi di più. Ti chiedi, che ho sbagliato? Perché non possono essere orgogliosi di te?

Ed è per questo che sono sdraiata sul letto a pormi queste milla domande su mia madre. Lo so, non l'ho resa orgogliosissima in questi anni, ma non si può dire che lei abbia dimostrato affaetto anche prima.

Mi rigiro nel letto sbuffando. Beh, dopotutto mia sorella è sempre stata la sua preferita.

Qualche anno fa stavo sempre in silenzio e a lei non stava bene, per niente. Secondo lei dovevo essere più aperta, dovevo essere più solare e farmi tanti amici. Poi un giorno ho iniziqto a parlare, ho iniziato a dire la mia e poi....

Scendo le scale di fretta perché so che mi aspettano in sala da pranzo. Abbiamo invitato gli zii a cena e quindi devo essere puntuale.

"Ciao a tutti." Dico sorridendo.

"Ciao." Mi salutano gli zii.

Mi siedo vicino a mia sorella e le sorrido, lo fa anche lei di rimando.

" Bene." Inizia mia madre." Ora che siamo tutti possiamo cominciare, prego servitevi pure."

Iniziamo tutti a metterci un po' di cibo nel piatto.

Mastico felice il mio piatto di patate col pesce. È delizioso.

"Allora." inizia mia zia." Ho sentito dire che si sono trasferiti una copia di gay qua e hanno addottato una figlia con gli stessi anni delle gemelle. Non capisco come possano srare insieme."

"Gay? Addottato una ragazza? Che schifo, mi vergogno per loro. Come possono stare insieme? Blah." Le risponde mia madre bevendo un po' di vino.

" Non sono d'accordo." Dico io mandando giù un boccone del pasto. " Secondo me è una cosa molto carina e qulla ragazza starà benissimo."

" Sei troppo piccola per capire. Certe cose non si fanno e basta. Un po' di contegno." Mi risponde mia zia iniziando di nuovo a mangiare.

" Beh in realtà si dovrebbero contenere le persone che pensano questo. Non capiaco perché non si dovrebbero fare. Hai un' opinione che io non condividio e credo che non dovressti dire certe cose, soprattutto che faccia schifo, perché forse fai tu schifo a loro." Finisco iniziando a tagliarmi un po' di pesce.

" Kayla." Si alza mia madre. " Come puoi essere così sgarbata?"

" Maleducata aggiungerei." Dice mia zia.

" Ma ho detto solo la mia opinione, io non..." Inizio.

" Non c'è ne frega niente della tua opinione. Stai zitta e basta. Vai in camera tua, per oggi hai finito. Maleducata che non sei altro." Finisce indicandomi le scale.

" Ma mamma..." Dico or'mai con le lacrime agli occhi.

" Filaaaa o ti sbatto fuori di casa e questa volta davvero!" Grida lei più forte.

Mi alzo dalla tavola e corro in camera piangendo...Che c'è di sbagliato in me?

Mi asciugo la lacrima che è scappata senza che lo volessi. Mi sono promessa che non sarei più stata quella ragazza, basta, stop. E dopo la morte di papà ho chiuso il mio cuore. Ma risponderei di nuovoin quel modo a mia zia e a mia madre, difenderei sempre Mary.

Amore o crimine?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora