50 - Senza ali

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Tamaki's Pov
- 3 anni prima -

Schegge di vetro appuntite mi circondarono ovunque, sentii quel liquido caldo cremisi fuoriuscirmi dalle ferite e ansimai.

Un taglio sulla testa e uno profondo sulla spalla. Il dolore era lancinante quasi quanto quello che provavo nel petto. Mi strinsi il braccio dolorante e provai a mettere a fuoco la figura davanti a me cercando di capire se avrebbe approfittato di quel momento di vulnerabilità per infliggermi altro dolore.

Altro sangue fuoriuscì dai tagli e gemetti. Per la prima volta da quanto ero nato vidi la sua faccia terrorizzata; tremava alla mia vista, come se fossi diventato un fantasma e mi stessi ricongiungendo con Yumemi.

- Papà - rantolai, mentre lacrime salate mi scendevano giù per il viso, anch'esso pieno di graffi.

La sua mano tremò ancora nel prendere tra le mani il telefono e comporre un numero.

La sua voce era inclinata. - A... aiutatemi, vi prego, Tamaki...

Il suo sguardo vacillò per un momento, avrei voluto guardarlo fare ancora quella faccia. Qualsiasi altra sua espressione sarebbe stata meglio del suo solito sguardo freddo e assente nei miei confronti, ma anche se cercai di rimanere sveglio, l'oscurità mi trascinò con sè e potei giurare di vedere davanti ai miei occhi il viso di Yumemi che mi fissava e urlava il mio nome.

- Tamaki!

Riaprii gli occhi riuscendo difficilmente a mettere a fuoco l'ambiene che mi circondava. Il dolore alla spalla mi fece scattare qualcosa nella mente e ricordai cosa fosse accaduto.

Miki era seduta su una sedia e piangeva con la testa affondata nel petto di Kyo. Da quando era morta Yumemi non faceva altro e quasi avevo dimenticato il suo sorriso.

Mi misi difficilmente seduto guardandomi la spalla. - Ah, il braccio buono. - sussurrai.

Kyo si alzò avvicinandomi mentre Miki continuava a nascondermi il viso e piangere.
Lo sguardo di quel ragazzo era spento da giorni ormai, nessuno di noi aveva ancora elaborato la sua morte.
- Che cosa è successo? - strinse un pugno. - Quell'uomo...
- L'ho provocato io - lo interruppi, non riuscendo a sostenere il suo sguardo.

Avevo fatto il grosso errore di parlargli. Stava soffrendo per la morte di Yumemi, l'unica persona che le era rimasta a cui voleva bene. Era morta lei e non io, e quando provai a chiamarlo perché lo vedevo distruggersi lentamente con le sue mani le sue parole furono: "È colpa tua... avresti dovuto proteggerla!"

Non risposi perché anche io pensavo la stessa cosa, ma il mio silenzio lo aveva fatto arrabbiare ancora di più e le mie lacrime furono la goccia che fece traboccare il vaso.
Le sue mani grandi mi strinsero le spalle e mi guardò negli occhi. "Perché, Tamaki?!"

Puzzava di alcool come sempre, forse più del solito quel giorno e quando provai a divincolarmi da lui, mi sentii spingere all'indietro, i miei piedi persero stabilità e ricordai solo l'impatto con il vetro, il dolore e poi il buio.

- Tamaki...

- Sto bene, Kyo - era guardare Miki che mi faceva più male - davvero.

Eravamo di nuovo in un ospedale a causa mia.

Kyo capì cosa stessi provando e aiutò Miki ad andare fuori, non so cosa le disse esattamente, ma poco dopo ritornò solo Kyo e il giorno seguente Miki sorrideva, aveva gli occhi rossi e gonfi, ma per qualche ragione si stava trattenendo. Sapere che si tratteneva davanti a me faceva più male del vederla piangere, ma non dissi nulla, un po' perchè ero anche io stanco di tutto e un po' perchè non sapevo più cosa pensare.

Clumsy Love [Pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora