51 - Verità

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Tamaki's Pov

- Sorellona, perché papà non ci vuole?
La tapparella sbatté a causa del vento e Yu mi strinse più forte. Eravamo piccoli e ci trovavamo entrambi nel mio vecchio letto a casa della nonna.
- È triste da quando la mamma non c'è più - mi accarezzò i capelli.
- Ma quando lo andiamo a visitare con la nonna lui ti guarda sempre, a me neanche parla...
Yu smise di fissarmi, come se mi stesse nascondendo la verità.
Aveva sentito di nascosto la nonna litigare con il papà un giorno, ma mai mi disse quale fosse stato l'argomento.
- La nonna dice che somiglio io molto alla mamma - le tirai una manica per chiederle conforto, era lei l'unica al mondo in grado di darmelo.
- Forse gliela ricordi molto, Tamaki, non è colpa tua.
Annuii alla sua risposta.
- Già, sono uguale alla mamma, solo a lei somiglio, è come se... - la pioggia iniziò a cadere e la tapparella sbatté una seconda volta - fossi solo suo figlio.
- Yu - mia sorella si alzò per chiudere la finestra e le parole mi si bloccarono in gola - io...
Ma d'un tratto lo scenario cambiò.

Un'ambulanza mi sfrecciò improvvisamente davanti e mi ritrovai in strada a rivivere quel giorno.

Miki corse davanti a me e, ancora, rivissi quel momento: Kyo in ginocchio su due corpi che giacevano per terra, uno dei due aveva già smesso di respirare, l'altro era in fin di vita.
Delle persone urlarono, qualcuno mi gridò qualcosa, ma ciò che sentivo era solo la pioggia fredda che pungeva sulla pelle e non si asciugava. E mai per me smise di piovere da quel giorno.

Mi svegliai di soprassalto, sudato e completamente al buio nella mia camera. Sentii il cuore martellarmi nel petto.
Da quanto facevo gli incubi sul mio passato?
Erano anni che non sognavo la stanza con cui dividevo con mia sorella quando abitavamo dalla nonna, mi mancavano quei giorni più di qualsiasi altra cosa al mondo.

Il ricordo dell'incidente era stato un pugno nello stomaco e mi dovetti trattenere dal gridare o ricadere in quel baratro di disperazione in cui finivo ogni volta che la mia mente mi portava lì, sul ciglio di quella strada.

La verità che nascondevo anche a Miki era che in realtà da quando Himeko si era svegliata non facevo altro che pensare a mia sorella, all'enorme buco causato dalla sua mancanza. Non riuscivo a stare in quella stanza d'ospedale per troppo tempo senza che mi sentissi soffocare all'idea che anche lei sarebbe potuta essere lì, che si sarebbe potuta svegliare come Himeko, e se quella macchina avesse colpito solo quest'ultima...

Mi portai una mano in faccia, non dovevo fare simili pensieri, perché se quell'auto avesse colpito solo Himeko, sarebbe stato il mio migliore amico a perdere sua sorella e Yumemi non se lo sarebbe mai perdonata, e Kyo sarebbe morto dentro per sempre.

Sospirai guardando l'orario, in quel periodo avevo chiesto al mio capo di lavorare di più proprio per non pensare a nulla di tutto ciò, lo avevo nascosto a Miki dicendole che avevano bisogno di me al lavoro in quel periodo. Ma la verità era che Kyo e Miki erano felici per Himeko e io non riuscivo a esserlo completamente, e questo mi faceva solo sembrare un mostro, perché la prima a saltare di gioia sarebbe stata mia sorella.

Erano quasi le 5 e sinceramente ritornare a dormire non mi allettava come idea, se avessi sognato di nuovo l'incidente, ma anche solo mia sorella, sarei crollato. Quello che mi manteneva ancora in piedi era il sapere che avevo Miki accanto a me come lo era sempre stata, e lo stesso valeva per Kyo e anche Saki. Avevo avuto una strana conversazione con lei il giorno prima, non so cosa mi aveva spinto ad aprirmi così tanto con lei; sarà perchè per me era diventata come un membro della famiglia come lo erano Kyo e Miki, o forse sarà che in quel momento ero troppo vulnerabile essendo appena uscito dall'ospedale e avendo visto Himeko sempre più in forma. Ben presto sarebbe tornato tutto come prima e ci saremmo scordati di quel giorno e di quella persona.

Clumsy Love [Pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora