Venni svegliato di colpo, dalla guardia che controllava la mia cella.
Urlando mi disse: «Muoviti ad alzarti, schiavo!»
Io, non sapendo cosa fare e dove fossi, lo seguii, pensando che avrei potuto capire qualcosa del posto in cui mi trovavo.
Essendo ammanettato non potevo fare nulla, anche perché la guardia mi fissava tutto il tempo e teneva in mano una specie di spada in metallo con al centro venature di colore rosso.
«Dove mi stai portando?» Chiesi.
«Stai zitto e cammina, schiavo!» Rispose.
Dopo aver fatto circa venti minuti di corridoi al buio, vidi una porta in metallo, tipo quella della mia cella.
Arrivati alla porta, la guardia l'aprii, mi spinse fuori da essa e io inciampai.
I miei piedi sprofondano nella sabbia giallastra, cuocente, come se fosse stata lava pura.
La forma del Colosseo era circolare con varie uscite. I muri che lo sostenevano erano d'argilla, molto resistenti, infusi di Magia di Indurimento.
Sentendo un coro di voci intorno a me, mi alzai e vidi di fronte Izumi, Ayame e Saki ammanettate, al muro del Colosseo in cui mi aveva portato la guardia.
Piangevano ed erano piene di sangue, mentre le guardavo pensando a cosa fare, la guardia di prima mi tolse le manette e se ne andò.
Nel mentre, si avvicinò alle ragazze un uomo molto spesso con un ascia in mano.
Izumi, soffriva per le ferite ricevute prima, mi guardò e mi disse: «Salvaci ti prego, sei l'unico che può farlo!» La sua voce era molto acuta, stava urlando a squarcia gola. Sul suo viso vedevo piccole lacrime scendere.
«Haaaaaaaaaaaaa!!» Gridai, prima di andare all'attacco!