Ho baciato una ragazza e mi è piaciuto.

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This was never the way I planned
Not my intention
I got so brave, drink in hand
Lost my discretion
It’s not what, I’m used to
Just wanna try you on
I’m curious for you
Caught my attention
 

Il bicchierino stracolmo di vodka liscio corretto con un goccio di succo alla pesca è immobile davanti a me, appoggiato sul tavolo sotto i miei occhi e sembra che voglia invitarmi a sollevarlo e gustarne il contenuto. Il colore è bello. Quel liquido sciolto nella trasparenza della vodka profuma proprio di pesca, ed effettivamente mi viene da domandarmi come può uno shottino mandarmi fuori di testa, così piccolo e corretto com’è. 
Sarà che questo è solamente il quinto consecutivo che bevo. Sussurra la voce della mia coscienza non ancora brutalmente uccisa. Tsk, stupida coscienza, non capisce mai quando è il momento di tacere a starsene buona...peggio per lei, nel mio programma di stasera non c’è spazio a rimorsi o ripensamenti. Vige solo una regola: bere. Così hanno detto le ragazze, che ora stanno finendo di versarsi a vicenda altra vodka con sempre meno succo di pesca. Oggi è l'ultima sera di libertà prima di essere rinchiusi nelle casette. Avevamo deciso di uscire tutti insieme ma poi l'idea è fallita miseramente. Tutto è iniziato quando Lauren e Daniele, hanno litigato a causa di una coreografia che ha reso Daniele fuori di sé. Alla fine Daniele è andato via da solo e Lauren si è talmente arrabbiata che ha contagiato tutte noi e il risultato è quello di trovarci da sole in una stanza del residence dove alloggiamo, mentre i ragazzi sono in giro per la città.
La serata ha avuto un inizio stranamente tranquillo, che vedeva noi fanciulle, sedute sul letto, a sfogarci sullo scarso igiene dei maschi, sulla loro ottusità e chiusura mentale e il loro poco sviluppato senso di responsabilità. Tutte abbiamo avuto da ridire.
 Non è così che funziona, ha sbottato Lauren, stizzita per il comportamento di Daniele.
Lei ha versato appena due lacrime, prima che la rabbia lasciasse posto al desiderio di rivincita personale e riscatto. E così abbiamo messo sottosopra un supermercato alla ricerca degli alcolici e di nascosto li abbiamo portati in camera mia, la camera più isolata del residence. Alla fine sono state prese cinque bottiglie di alcol, due nascoste nella borsa di Grace, una celata sotto il giubbino di Claudia e altre le ho nascoste io. E adesso eccoci qui, sedute a terra con due bottiglie già completamente svuotate, rispettivamente vodka alla pesca e limoncello.
Getto un’occhiata veloce alle mie compagne di percorso, disposte in cerchio accanto a me: è incredibile come l’alcol renda una banale situazione qualcosa di strano ed emozionante.
-Facciamo un gioco.- propone Claudia, sorridendo come una scema.
-Che gioco?- strilla Grace, che ha preso il volo appena dopo il secondo bicchiere di vodka alla pesca, ed è già un miracolo che non sia ancora riversa sul gabinetto a vomitare l’anima. La osservo con occhi leggermente spiritati per l’effetto della vodka: l’alcol ha colorato di un delizioso color lampone le sue guance paffute, rendendola davvero molto carina e la camicetta è mezza sbottonata per via del caldo soffocante e dei calori provocati dalle bevute. Grace mi regala un sorriso larghissimo, gonfiando il petto e somigliando a un tenerissimo passerotto. Da ubriaca diventa ancora più logorroica e ansiosa che da sobria, il che non ci è molto d’aiuto, visto che non si può parlare senza essere interrotti dalla sua vocina squillante.
-Si chiama Io non ho mai...- spiega Claudia con voce allegra. -Io dico che non ho mai fatto qualcosa, e chi invece l’ha fatto deve bere. È facile e divertente.
Grace sbatte la testa per dire sì, e tutta contenta finisce di scolare il bicchierino di vodka, obbligando Sephora a versarne ancora.
Io non sono molto sicura, sapendo bene dove alla fine si finisce a parare con simili giochetti, ma le ragazze sono tutte piuttosto sbronze da non ricordarsi niente, e comunque ciò che si dice sotto effetto di alcool resta un segreto di confessioni alcoliche, soprattutto se è detto tra ragazze.
Lauren, accanto a me, non sembra altrettanto insicura e mi lancia un sorrisetto allettante. Anche lei stasera è molto carina.
Lei mi sorride incoraggiante, scoprendo una fila di denti bianchissimi, che risaltano maggiormente in contrasto con la sensuale e naturale abbronzatura dorata della sua pelle. Solo allora, persa nei fumi dell’alcol, realizzo quanto Lauren sia affascinante. Non solo per l’eccellente bravura che le ha permesso di accedere al serale, ma anche perché è davvero, incredibilmente attraente. È incantevole il suo nasino, e le sue labbra piene e languidamente scintillanti di lucidalabbra non mi sono mai sembrate tanto carnose. Mi piacciono anche i suoi occhi grandi e dolci, e il poco mascara che ha passato sulle ciglia.
La osservo piena d’ammirazione, e lei non cessa mai di sorridermi, anzi, prende la bottiglia di vodka e aumenta il contenuto del mio shottino.
-Dai Carm, divertiamoci seriamente, stasera.- dice la sua voce calda, con quel suo accento americano, molto sensuale.
E la lascio fare, tanto ormai, shottino più o shottino meno non fa molta differenza. Emma, invece, tamburella le dita di una mano e assume un’espressione vagamente pensierosa.
-Dunque...vediamo con quale domanda cominciare...
-Io ne ho una.- interviene Sephora, che forse tra tutte noi è la più ubriaca.
Claudia fa un cenno d’assenso, per concederle la parola e sorride compiaciuta.
-A una festa io non ho mai baciato un ragazzo che non conoscevo e che avevo appena incontrato.
Ora, se il filo del gioco non mi è ancora sfuggito di mano, se io ho baciato un ragazzo che non conoscevo dovrei bere. Questa domanda è facile. Sollevo il bicchiere e bevo d’un sorso, riempiendomi il palato di vodka e stucchevole gusto di pesca.
Tutte quante implodono in urla divertite e solo allora mi rendo conto che l’unica ad aver bevuto oltre a me è stata Grace. Cavolo, non credevo che Claudia e Lauren fossero tanto brave ragazze.
-Bene, Grace!- esclama Claudia facendo la finta sconvolta. –Come è successo?
Grace narra brevemente la sua esperienza, mentre io preferisco sorvolare sul penosissimo periodo in cui mi svendevo al primo ragazzo che cercava di rimorchiarmi in discoteca. Avevo quindici anni e volevo apparire più grande, senza rendermi conto di sembrare soltanto l’ennesima ingenua che si lascia sfruttare dal primo che passa. Liquido la questione con un rapido gesto della mano.
-Passiamo oltre.- dice allora Emma, che nonostante fosse la più scettica sembra aver preso gusto al gioco e a giudicare dal sorrisetto ha già una domanda in mente. –Io non ho mai visto un uomo nudo.
Anche stavolta mi vedo costretta a sollevare il bicchiere, rammentando tra me e me la devastante esperienza del mio primo e spero ultimo amore, presentatosi con il nome di Paolo, mio compagno di classe. Tutto quello che ho fatto, l’ho fatto con lui, dalla A alla Z, ovviamente me ne sono innamorata, lui essendo più grande di me appena finita la scuola mi ha lasciata senza nessuna spiegaziome ed è andato via.
Così oplà, con tranquilla nonchalance mi ero trovata mollata, dimenticata e fregata dall'amore. Tutta questa solfa però non cambia il succo della questione, ovvero l’aver mai visto un uomo nudo, e sì, io Paolo l’ho visto nudo, più di una volta e posso affermare che è anche ben dotato, con quei muscoli non troppo evidenti ma ben delineati, e quel...no, basta, Carmen, datti un contegno!
La fortuna stavolta mi sorride, e anche Claudia e Lauren sollevano il bicchiere e ingoiano il contenuto. Per questa volta nessuna sorpresa: Lauren, prima di Daniele, aveva una relazione con un ragazzo da due anni e mezzo ed è stata proprio con lui la sua prima volta, mentre Claudia è risaputo. Le altre fanciulle ridacchiano sotto i baffi, ma evitano le domande, anche perché nelle nostre condizioni richiede un certo sforzo e noi non vogliamo di certo sforzarci per ricordare il luogo, le circostanze, le cause e le conseguenze.
Un poco di vento entra dalla finestra aperta della mia stanza, mi scompiglia i capelli, regalandomi una boccata d’aria fresca e facendomi rinsavire per circa tre secondi, durante i quali mi domando se per caso mi abbia dato di volta il cervello a prendere parte a un gioco che mira a distruggere la propria dignità personale, ma come dicevo,  dura tre secondi così finiscono anche i miei dubbi a proposito del gioco. Getto un’occhiata veloce ad Lauren, ancora seduta al mio fianco e noto che mi sta osservando con una faccia strana, quasi come se mi vedesse per la prima volta. Abbozzo un sorriso imbarazzato e torno a concentrarmi sul bicchiere che qualche anima pia ha già provveduto a riempire per la seconda volta.
-Che ne dite di passare a giocare sul serio?- propone Claudia, decisamente troppo ubriaca per capire che così facendo si sta scavando la fossa da sola. –Chi pensa di non poter più partecipare lo dica adesso, altrimenti sprechiamo soltanto alcol.
Controvoglia, Emma e Grace allontanano i propri bicchieri, fissandoci leggermente risentite. Ma Claudia non è tipa da curarsi troppo degli altri, così inizia un altro giro di domande.
-Va bene, adesso parlo io.- dice Lauren alzandosi in piedi. Ci pensa su un attimo e poi spara uno di quei "Io non ho mai" che non ho alcuna intenzione di ripetere perché sarebbe roba vietata ai minori di diciotto anni. Fatto sta che soltanto io e Claudia beviamo e a questo punto sono arrivata al decimo shottino e ormai sono più di là che di qua. Nonostante tutto, la gara non è ancora terminata, anzi, qualcosa mi dice che è appena entrata nel vivo. 
Qualche minuto e qualche shottino più tardi, io ormai penso di riuscire a contare le pecorelle che saltano il recinto, mentre Sephora si è dovuta ritirare già da un bel pezzo.  Claudia e Lauren sono ancora in piedi e stanno pensando a un ennesimo quesito da porre. Poi Claudia, preda di una improvvisa ispirazione, esclama:
-Io non ho mai provato attrazione fisica per un’altra ragazza.-
A questo punto cala il silenzio. Le ragazze ci guardano con trepidazione, forse spaventate dall’eventualità in cui una di noi beva. Getto una veloce occhiata a Lauren e noto con sorpresa che mi sta osservando con una certa insistenza.
Cerco di intercettare qualcosa in quel suo sguardo penetrante, ma devo essere completamente sbronza, perché non riesco proprio a capire perché mi stia fissando in quel modo. Ho forse qualcosa fuori posto? Che ne so, mi si è incastrato qualcosa tra i denti...
Però Lauren non mi sta osservando con espressione schifata, anzi, sorride in modo strano e con mia grande sorpresa prende in mano il bicchiere, portandolo alle labbra con lentezza.
La vedo ingoiare la vodka tutta d’un sorso e poi lanciarmi un’occhiata indefinibile, forse di sfida, forse di attesa, forse di incoraggiamento. Non saprei dire. So solo che mentre beveva mi è piaciuto il modo in cui ha rovesciato la testa all’indietro, facendo scivolare tutti i capelli dietro alle spalle. Mi è piaciuto il profilo del suo viso, la mandibola delicata e la sensualità delle sue labbra che assorbivano l’alcol, lasciando sul bordo del bicchiere traccia del lucidalabbra.
Senza pensarci troppo afferro il mio bicchiere e, senza staccarle gli occhi di dosso, scolo il contenuto a mia volta. Sono matta, lo so. Sono completamente impazzita, ma diamine, Lauren mi piace, tanto.
 

I kissed a girl~shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora