3° parte

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Ai era seduta sul divano, persa nei suoi pensieri, quando, all'improvviso, sentì una voce provenire dal bagno "Haibara, potresti venire un momento per favore?" Subito dopo aver sentito quella frase, Ai sobalzò dal divano, e si diresse verso le scale. Arrivata alla porta del bagno, disse, cercando di rimanere calma "Che succede Kudo... qualche problema?" Poco dopo, lui rispose, un po' imbarazzato "E-ehm... sì... beh, sai... visto che sono venuto fin qui di corsa... non ho avuto il tempo di cambiarmi, quindi..." dopo aver sentito quella frase ancora incompleta, Ai arrossì completamente, mentre Shinichi continuava a parlare "Visto che ero ancora in pigiama... non ho vestiti e... Mi chiedevo se potessi andare un attimo all'agenzia di Kogoro, per prendermene alcuni puliti. Tranquilla, tanto ora non c'è nessuno... Le chiavi sono nella tasca dei pantaloni..." Lei esplose letteralmente dall'imbarazzo, e disse, balbettando "Ah... ehm... sì... cioè... certo... s-subito!" e corse giù velocemente, quasi rischiando di cadere. Prese le chiavi dalla tasca dei pantaloni ancora fradici, e uscì in fretta e furia dalla porta d'ingresso, quasi lasciandola aperta. Arrivata all'agenzia, aprì la porta, e si diresse verso la camera di Shinichi, ma, senza volerlo, entrò in camera della Ragazza dell'Agenzia. Appena varcata la porta, non capì subito in quale stanza si trovasse, ma, appena vide la foto sul comodino, capì tutto. La foto raffigurava un ragazzo e una ragazza, in un parco dei divertimenti, che sorridevano, e facevano una V con le dita. Guardando quella foto, Ai divenne un pò arrabbiata e malinconica, ma non ci fece troppo caso. Chiuse la porta e andò in un altra stanza, quella giusta 'sta volta. Prese i vestiti puliti, e tornò di corsa da Shinichi. Chiusa la porta, salì le scale di corsa, e disse, cercando di restare calma "K-Kudo... ho preso i-i vestiti p-puliti..." "G-grazie Haibara..." All'improvviso, la porta si aprì leggermente, abbastanza da far passare il braccio di Shinichi. Ai si coprì gli occhi con una mano, mentre con ľaltra porgeva i vestiti. Lui li prese e chiuse la porta velocemente: era imbarazzato come non mai.
(Cinque minuti dopo) Conan uscì dal bagno e scese giù per le scale. Trovò Ai intenta a leggere una rivista, tanto che non si accorse che il ragazzo era davanti a lei. Appena se ne accorse, cercò di nascondere il fatto che fosse arrossita. Dopo un breve momento di silenzio, Conan le domandò "Che cosa dovevi dirmi... al telefono hai urlato di sbrigarmi a venire qui... e... hai parlato anche di una sorpresa. Dimmi..." nel frattempo lui si era seduto affianco a lei, che continuava a ripetersi mentalmente"Digli quello che provi. Diglielo. Devi dirglielo, è la tua occasione!" Subito dopo fece un respiro profondo. Aveva le mani appoggiate sulle gambe, lo sguardo basso e la frangia le copriva gli occhi. Ad un tratto disse, non molto sicura " Sh-Shinichi..." era raro che lo chiamasse per nome, anzi che per cognome, ma lei non se ne accorse neanche, e continuò a parlare "I-io... d-dovrei dirti u-una c-cosa...". Lui rimase a fissarla sempre con un espressione da 'ma perché fa cosí?', senza capirci niente.
(Ai)"Coraggio, che aspetti a dirglielo?!" "E se poi lui mi rifiuta? D'altro canto... a lui piace Ran... non io..." "E chi lo dice?!" "Io! Ho deciso, per ora non gli dirò nulla!" "Sei una sciocca!" "Non mi importa di quello che dici tu! Ma poi, perché sto parlando con me stessa?!".
Ai cercò di ricominciare a parlare, quando d'un tratto, Conan la interruppe e le chiese "Haibara ma tu ultimamente stai dormendo?" "Certo perché?" Rispose lei ritornando con la sua maschera di freddezza. "Bhe perché hai delle occhiaie mai viste. Come se non dormissi da un mese intero." "Non preoccuparti, sto bene" In realtà non era così. Lavorava davvero da un mese per trovare l'antidoto all'APTX4869 definitivo, ed era davvero esausta.
(Ai)"E ci sono riuscita, ma non è ancora il momento di dirtelo... Scusa Shinichi, ma... se te lo dicessi, tu torneresti immediatamente dalla TUA Ran, e... io non voglio...".
Ma non voleva darlo a vedere, soprattutto a lui. Ma Conan non le crebbe, e disse " No Haibara! Tu non stai bene! Adesso vai a riposare e..." Non fece in tempo a finire la frase che gli squillò il telefono sia di Conan che quello di casa Agasa. Entrambi risposero "Pronto/Pronto?" "Ah, Dottor Agasa/Ran, che succede?" "Cosa? Deve stare via per lavoro.../Devi andare in gita..." "Per due settimane?" "Okay/Okay" e terminò la telefonata per entrambi. "Così, anche tu starai da sola per due settimane, giusto?" Disse Conan, avviandosi verso la porta "Dove vai?" Chiese Ai stupita "A prendere le mie cose, che domande..." rispose lui con tono sarcastico "E perché mai?" "Secondo te ti lascio da sola per due settimane intere?" Lei avampò dall'imbarazzo. Lui uscì, e si diresse verso l'Agenzia, per prendere tutto il necessario per rimanere a casa del Dottor Agasa. Per sua fortuna, aveva smesso di piovere, ed era tornato il sole. Nel frattempo, Ai lo aspettò, seduta sul divano, ed immersa nei suoi pensieri. Lui sarebbe rimasto li per due settimane? Loro due? Da soli? "Un sogno che si avvera, giusto?" Ai solbalzò dal divano su cui era seduta, e si ritrovò un ragazzo/ragazza più grande di lei, con una t-shirt, con sopra disegnate delle persone abbastanza bizzare e un ragazzo che esultava, dei jeans corti fino a poco sopra il ginocchio con il bordo sfilacciato, delle convers nere, i capelli corti e mossi e un berretto nero con un disegno rosso che rappresentava una specie di Fenice. Era appoggiato/a al muro affianco alla porta con un sorrisetto beffardo sul volto e le braccia conserte. Aveva alcune cicatrici nelle ginocchia e una vicino al polso sinistro, ben visibili, la carnagione poco abbronzata, i capelli castano scuro, che, con la luce del sole, diventavano quasi dorati, ed era abbastanza alto/a. Il berretto gli/le copriva gli occhi. Ai lo/a guardò sbalordita e chiese "C-chi sei tu?". Il/la ragazzo/a alzò il volto, in modo tale che Ai lo vedesse. Aveva gli occhi verde-castano, che risplendevano alla luce del sole. Sempre con quel sorrisetto si avvicinò ad Ai, che subito indietreggiò, e disse "Non devi avere paura di me Shiho. Sono tua amica" Ai indietreggiò fino a sbattere contro il muro, sempre piu terrorizzata e confusa mentre, la ragazza si avvicinava sempre di piu, e le chiese di nuovo "C-come fai a-a sapere il mio vero nome?! Chi sei?! N-non sarai u-uno dell'Organizazzione?!" Lei si chinò per arrivare alla sua altezza, e disse "Prima cerca di calmarti. Io mi chiamo Sav, e ti spiegherò tutto, però adesso tranquillizzati... Non sono dell"Organizazzione, okay?" Disse con fare dolce. Ai annuì titubante, e si staccò dal muro. La fece sedere al divano, e, sempre con la sua maschera di freddezza, le richiese "Mi vuoi spiegare: chi sei, come conosci il mio vero nome, e, sopratutto, come hai fatto ad entrare?!" "Okay Shiho, però calmati. Uno: conosco tutto di voi, non solo di te. Due: la porta era aperta. Tre: sono una comune ragazzina delle medie, di dodici anni, e sono qui per aiutarti." Rispose lei sedendosi affianco ad Ai, che disse scherzosa "Dodici? Te ne davo di più, sai?" "Grazie tante..." Disse la ragazza, con un tono di sarcasmo "Aspetta! Prima hai detto VOI! Ti riferivi ad Edogawa e a gli altri?" "Esatto." "E dimmi, in che cosa vorresti aiutarmi?!" La ragazza chiuse gli occhi, ingrandì il sorriso, si girò verso Ai, e disse "A far capire a quel Tonno di Shimingiu, che ti piace!" Ai diventò completamente rossa, e disse "A-aspetta... Non è vero che mi piace, e che... aspe, ma tu come fai a conoscere il vero nome di Conan?!" "Ti spiegherò tutto, però adesso vieni con me..." la ragazza si alzò, e diede la mano ad Ai, che la prese, e si alzò anch'essa.

Insieme... per sempre! ShinShihoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora