Capitolo 2- nuovi prof

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Entrai nella mia classe. Mi era mancata in queste poche ore, stranamente. La puzza della professoressa Di Francesco.
Con la sua stridula voce, la Di Francesco disse "buongiorno ragazzi, oggi faremo geometria e studieremo meglio le angolazioni."
Tutti la guardammo, attenti come pochi alunni nella storia.
Mostrò ogni tipo di angolatura con ogni mezzo a sua disposizione, come squadre o cose del genere. Purtroppo a novanta gradi non c'era soltanto la squadra.
Nel mentre la lezione procedeva pensavo a quel Carlo...ma allo stesso tempo pensavo al tradimento di Leonardo, anche se non stavamo insieme e l'unica occasione in cui mi ha parlato è stato quando l'ho fatto cadere dentro il cassonetto della spazzatura, e di certo le parole che mi disse non furono esattamente belle.
Poi pensai alla lezione di ginnastica, ci avevano detto che avremmo avuto un nuovo professore di educazione fisica, questa cosa mi ha reso la giornata migliore, magari era simpatico e pure figo.
Suonò la campanella, era giunto il momento.
Mi alzai, sentivo però un peso addosso; feci circa venti passi prima di accorgermi di avere il banco attaccato dietro, caddi fragilmente in avanti, ed emisi un gemito di dolore. Mi trascinai in avanti. Ero appena sopravvissuta ad un banco. La gente mi guardava, io che mi rialzavo e mi levavo il banco di dosso. Poi un tonfo, il banco si ruppe. Mi resi conto di essere una guerriera, sorrisi e tutti iniziarono ad applaudire e ad abbracciarmi commossi...commossi, come me. Forse questa giornata poteva dimostrarsi migliore di quella che era, e fu allora che un sospiro di sollievo si propagò per il corridoio, e circa sette studenti caddero, forse perché ero la loro eroina (non la droga, per carità), o forse perché stamattina non mi ero lavata i denti. Probabilmente entrambe le cose. Andai in palestra e mi cambiai nello spogliatoio femminile, era tutto così strano...un'ondata di calore avvolse il mio corpo sopravvissuto...stavo prendendo a fuoco. Urlai in preda al panico e due ragazze fecero lo stesso. Una delle due mi prese e mi lanciò contro una parete. Il fuoco si spense. Che cosa orribile. Ma ancora una volta le ragazze mi guardarono, sorrisero e iniziarono ad applaudire. Ero davvero la loro eroina sopravvissuta.
Uscì, con i pantaloncini bucati dal fuoco, e in lontananza vidi quel Carlo.
Era così...carino, sorprendentemente carino. C'era ancora poca gente dentro la palestra. E l'unica cosa che notai era un gran bel ragazzo, abbronzato ma non molto, normalmente, non era né troppo chiaro né troppo scuro, cotto a puntino. Il fisico alla Stefan Salvatore come piace a me. Capelli al suo posto...il nostro nuovo professore, un ragazzo stupendo. Un sorriso spuntò sul mio volto mentre le altre ragazze facevano le pecorine...o pecorone, dipende dal punto di vista.
La porta d'ingresso alla palestra si aprì d'impatto, un rumore assurdo. Da lì entro un uomo più che robusto, quasi incinto, forse ventiquattresima settimana. Maglietta bianca sporca e pantaloncini che lasciavano trasparire dei peli un po' troppo cresciuti. Ma chi diavolo era? Forse un signore che non sapeva dove andare è venuto qui, un puzzone che si secca a stare a casa sua e che viene a disturbare noi poveri ragazzi. Il cibo che stava masticando gli cadevano dalla bocca mentre raggiunse il ragazzo, o meglio, il nostro probabile nuovo professore, sbattendo la suola delle scarpe per produrre un rumore più sgradevole.
"Tu." Disse il signore "che ci fai qui? Sei della scuola?"  Il ragazzo scosse la testa spaventato.
Il signore emise un rutto prima di urlargli, e sputargli, in faccia "esci immediatamente fuori di qui, se non vuoi che ti denunci!"
Il ragazzo, spaventato, corse via urlando come una ragazza. A questo punto non si trattava del nostro professore.
Colui che aveva appena cacciato il ragazzo si girò verso un gruppo di noi, sorridendo con quei denti gialli orribili, e disse alta voce ed indicandosi "bene ragazzi, date il benvenuto al vostro nuovo professore."

Bianca come la luna, rossa come fragolinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora