parte 1

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Rigiro la moneta tra le mani.
《Eddai Jake sei così indeciso》dice Christine scocciata.
《Ti ricordo che c'entrano i miei guadagni》replico.
《Ma se con 10 clan riesci a comprarti a malapena due caramelle da Remsy》 risponde Jasper sghignazzando.
Remsy è un uomo di mezza età pelato e barbuto che gestisce un'alimentare in città.  
Alla fine punto ma Christine ha la meglio e vince la mano.
《Qualcuno vuole fare merenda?》mia madre entra sorridente porgendo del gelato e dei croissante.
《Signora Clark, ci conosce già, questa domanda mi pare pleonastica》risponde Jasper con l'aria da diplomatico, lui é il più goloso di tutti, strano visto che ha un bel fisico scolpito. È anche biondo con gli occhi azzurri, un modello in pratica. Christine è abbronzata, ha i capelli e gli occhi scuri. E poi ci sono io alto con i capelli scuri a cresta e occhi verdi.Finita la partita e la merenda i due ci salutano poiché devono terminare ancora la relazione di fisica per l'indomani. È pomeriggio e il sole splende in alto. 《Ehi Jake, non è che faresti un salto dal panettiere》dice mia mamma dalla cucina.
《Ok》rispondo di malavoglia. Ma da quando tre anni fa papà morì dopo un incidente al lavoro, cerco sempre di accontentarla. Anche io sento la sua mancanza, i primi giorni quando lo scoprii dormivo con  il suo cappotto addosso.Per ricordare il suo profumo.
Mi metto le scarpe ed esco. Fa abbastanza caldo e le strade sprizzano felicità. Ripenso a dove vivo. Come é successo tutto questo. Quando circa trecento anni fa ci fu la Guerra del Mondo, quasi tutti i paesi parteciparono,  alcuni si divisero del tutto altri rimasero intatti e altri come quello in cui viviamo , che prima si chiamava Francia si è diviso in varie roccaforti, ognuna con i suoi capi. Io vivo in quella di Marsiglia,vicino al mare. Quasi tutti viviamo in condizioni economiche buone. Ma tutto questo é troppo bello per essere vero. Ogni roccaforte ha qualcosa che rovina la gioia, e per la nostra c'è l'Estrazione. Una volta al mese un gruppo di persone mascherate con passamontagna rubano una persona qualunque della città. Le prime volte i Grandi,ovvero i politici  ci rassicuravano dicendo che gli Estratti diventavano soldati o ottenevano mansioni politiche. Ma io non ci credo, perché quelle persone non tornavano più e non ne ricevevamo più notizie. Ogni volta la paura incombe.
Raggiungo il panettiere e ordino il solito, un chilo di pane integrale. Mi avvio per tornare a casa.
Svolto appena l'angolo quando vedo una macchia nera arrivare. Sono 7 persone vestite di nero con maschere.
Sono loro, gli Scuri. E qualcuno oggi sarà portato via. Tutti taciono. Sentiamo i respiri di l'un l'altro. Provo a continuare per la mia strada ma le mie gambe si rifiutano di muoversi. Il cuore batte a mille. Poi penso che fra tutte quelle persone non possa capitare proprio a me. Quindi con un pelo di coraggio in più fisso il gruppo che aveva già avanzato di molto.All'improvviso nella maschera del capogruppo si accende un laser, che indica che hanno individuato la "vittima". Mi sento sprofondare nel vuoto. Il mio corpo sembra fatto di cotone, non riesco a muovermi.
Il mio cervello sta elaborando troppe cose nello stesso tempo e non capisco più niente. Come in una giostra veloce in cui non riesci a capacitare il tutto a causa della velocità con cui succedono le cose. Gli Scuri avanzano velocemente verso la mia direzione.
Il mio cervello ora riusce a capacitare solo due cose:
1. Gli Scuri stanno per rapire una persona;
2 Quella persona sono io.

Gli ESTRATTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora