Allora,questo breve inizio della storia d'amore inizia...ah,perdonatemi,non mi sono presentato: io mi farò chiamare "Francois", e ho un età che va dai 13 ai 27 anni; sono un ragazzo dai mille caratteri (alcuni li definirei anche eccessivi e brutti a volte)...estroverso, ma subito dopo divento tutto il contrario, amichevole, ma se mi fai girare le palle o provi solo a dirmi qualcosa di storto sei morto, e, parlando un po' dell'argomento principale di questa breve (ma intensa) storia, io sono un tipo che si affeziona molto facilmente e in un tempo breve. Ecco...in questo caso vorrei parlarvi di quando ho conosciuto la mia attuale ragazza, che chiamerò "Cocomero" (perdonate il nome, ma proprio io e la fantasia non andiamo d'accordo). Io e Cocomero ci sia conosciuti inizialmente un po' di anni fa, io avevo scritto ad una sua amica, ero uscito insieme a lei e me la sono ritrovata li, una ragazza molto bella,occhi di un marroncino chiaro,capelli rossicci, media statura e soprattutto,un sorriso da far invidia ad una vera modella: ma come un deficiente non ho preso la palla al balzo, e dopo quell'uscita non l'ho più vista,tranne quelle poche volte in cui,ahimè,usciva insieme a mio fratello più piccolo. Poi,non so cosa,Dio,il destino, o semplicemente la fortuna (sono un semplice ragazzo,nemmeno poi così tanto carino,intelligente e attraente) mi diede l'opportunità di conoscerla meglio,ma diciamo in un modo un po' da stronzo,lo ammetto: più o meno 4 mesi fa scoprii che si frequentava con un mio amico,più grande di me. All'inizio pensavo -Non credo io possa mai piacergli,sia per come mi sono comportato la prima volta,sia perché non sono né attraente,ne furbo per "rubarla" ad un mio caro amico ( a cui voglio molto bene e che stimo molto)-
Poi mi sono detto - però dai,dalla mia ho l'intelligenza e la simpatia,posso usarle come caratteristiche-.
Un sabato me la sono ritrovata li,più bella di come l'avevo mai vista, in mezzo a tutti i miei amici.
Iniziai a fare delle piccole battutine per sdrammatizzare, e già vedevo il mio "povero" amico agitarsi,perché praticamente stavo parlando solo io con lei;non finivamo più di parlare,e alla fine,l'ho riaccompagnata a casa,solo che c'era un piccolissimo problema...c'era anche il mio amico. Tornato a casa però (non so il motivo) pensai tra me e me che era impossibile che provasse qualcosa per me,o che almeno le piacessi...
Demoralizzato, provai a fumarmi qualche sigaretta per stare più sereno, e, finite anche quelle,mi alzai per andare a cenare. Ad un certo punto sentii uno squillo di un messaggio nella mia tasca; presi il telefono e...il mio cuore batteva a mille: era proprio lei,che mi chiedeva semplicemente quante sigarette avessi fumato. Da lì, avevo capito una cosa:era (e lo è ancora)quella giusta. Iniziammo a parlare,parlammo tutta la sera,gli chiesi anche di uscire,ma non poteva e mi disse che saremmo usciti il giorno seguente. Ovviamente la domenica mattina ci furono dei preparativi (guidati in parte da mia madre,in parte da me): doccia,improfumatura,regole del galantuomo,ecc. ecc.