P.S.
(Lo so,avevo detto che ci sarebbe stato un solo capitolo,ma ci sono troppe cose da dire).
Quel pomeriggio fu bellissimo,anche se era presente anche una sua amica (ininfluente per tutta l'uscita): parlammo molto, e alla fine ci scambiammo anche un bell'abbraccio (devo dire la verità,il più bell'abbraccio che abbia mai ricevuto).
I giorni seguenti continuammo a parlare,di scuola,amici,anche di argomenti un po' così,come ex e via dicendo...poi,arrivò il giorno:era un mercoledì(esattamente il 25 di aprile,giorno della liberazione),ero con i miei amici sulla spiaggia a festeggiare,e sento il telefono squillare. Vedo un suo messaggio vocale: lo ascolto...mi si rabbrividisce il cuore. In quel messaggio vocale, Cocomero mi diceva che non si sentiva pronta, che per colpa del suo passato aveva paura di soffrire e di rivivere gli stessi momenti.
Io stavo per morire: mi stava per prendere veramente un colpo,non sapevo cosa fare...
Poi,a caso,mi tranquillizzai,mi dissi con tutta la calma di questo mondo che andava tutto bene,e che si sarebbe sistemato tutto.
Di solito la mia reazione sarebbe stata diversa:più o meno,avrei scatenato la terza guerra mondiale in pratica.
La chiamai subito,prima di tutto le chiesi come stava (nell'audio piangeva); iniziai a rassicurarla,a dirgli che andava tutto bene,e anche che sarei andato da lei il prima possibile:lei mi fece promettere che sarei andato li da lei solo la sera,perché era impegnata nel pomeriggio.
Aspettai il calare del sole,con dentro un misto tra ansia e tranquillità; mi feci accompagnare da mio padre sotto casa sua,lei scese,e ci incamminammo verso un parchetto vicino.
Iniziammo come sempre a parlare,ma diversamente; io iniziai a fare dei discorsi da filosofo, e lei iniziò un po' anche a ridere...ad un certo punto,mi venne un guizzo: e se la bacio?
Allora,preso da un momento di coraggio,presi le sue mani,e iniziai ad abbracciarla,finché le mie labbra non scivolarono sopra le sue. Da quel momento,la mia vita è cambiata.