Sostegno politico

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Le questioni riguardanti i diritti LGBT sono ancora raramente discusse o dibattute pubblicamente, e la maggior parte degli esponenti dei partiti politici non si è mai espressa al riguardo, non prendendo alcuna posizione formale né a favore né contro. Nel 2001 il Consiglio per la promozione dei diritti umani, sotto l'egida del Ministero della Giustizia, ha raccomandato che l'orientamento sessuale venga inserito nel codice dei diritti civili della nazione, ma il parlamento s'è rifiutato di adottare la raccomandazione. Nel 2003 Aya Kamikawa è diventato il primo politico apertamente transgender (e poi transessuale) a essere eletto nelle cariche pubbliche: inizialmente indipendente entrò poi nel Partito verde, per correre quindi per un posto al parlamento nazionale nelle liste del Partito Democratico del Giappone. Nel 2005 Kanako Otsuji, del parlamento regionale di Osaka, è diventata la prima politica a esser invitata formalmente al Tokyo Gay Pride Festival. Nel 2011 Taiga Ishikawa è diventato il primo candidato apertamente gay a essere eletto a una carica governativa: nato nel 1974, fece pubblicamente coming out con il suo libro intitolato Where is my boyfriend uscito nel 2003, e a partire da allora fa da supervisore a un'organizzazione no profit che sponsorizza eventi sociali e culturali riguardanti la comunità omosessuale giapponese. Nel 2013 è diventata parlamentare la prima attivista lesbica, Kanako Otsuji di 38 anni, mentre durante la settimana dedicata alle manifestazioni del Gay Pride 2014 Akie Abe, moglie del primo ministro ha dato il suo sostegno partecipando attivamente; nel frattempo tramite il proprio ambasciatore gli Stati Uniti continuano a fare pressioni perché l'alleato conceda più diritti legali a gay, bisex e lesbiche.

Diritti LGBT in GiapponeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora