Non vi è inoltre mai stato alcun divieto religioso esplicito di natura morale contro l'identità omosessuale, né da parte della religione storica tradizionale, lo Shinto; né da parte di quelle "importate" successivamente dalla Cina, ovvero Buddhismo e Confucianesimo. Culturalmente l'omosessualità era presente in forma radicata all'interno dell'etica dei samurai (tra maestro e allievo) attraverso la pratica guerriera dello shudō L'unico brevissimo periodo in cui la "pratica della sodomia" venne criminalizzata è stato dal 1873 al 1880, nei primi anni del periodo Meiji, come tentativo per rispettare le convinzioni da poco introdotte dalla cultura occidentale europea. Ma questa disposizione venne abrogata in conformità al codice napoleonico adottato subito dopo. Da allora in poi il paese non ha più avuto alcuna legislazione restrittiva nei confronti degli atti e delle relazioni sessuali tra persone dello stesso sesso.