Capitolo 5

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Adrien Agreste si sentì fuori posto quando arrivò al lavoro da Nino. La musica non era la sua solita classica e continuava a scontrare cameriere con veli che coprivano metà dei loro volti. Nino lo salutò con un cenno e un grande sorriso e l'altro lasciò andare un sospiro che non sapeva stesse trattenendo. Si fece strada verso il suo vecchio amico e fece il suo meglio per non inciampare nelle larghe gonne delle ragazze. Il locale era completamente diverso dopo la chiusura. Dal palco sentì un nuovo rumore, sembravano delle monete e dei campanelli. La ragazza di cui Nino gli aveva parlato stava ballando sul palco. Ballava sulla musica fornita da Nino.

Il suo outfit era un po' rivelatore. Indossava soltanto una lunga gonna rosso scuro con intrecci disegnati in oro. Il suo top avrebbe dovuto essere considerato un reggiseno, perché copriva come l'indumento intimo, lasciando lo stomaco nudo e scoperto. Una fusciacca nera era indossata in maniera esperta e bilanciata perfettamente sui suoi fianchi. Ogni movimento del suo bacino aveva un'eco di suoni, i suoi occhi erano chiusi e gli occhi di lui erano stati catturati da lei. Era come se ogni movimento chiedesse attenzione e lodi. Anche Nino la guardava. Era chiaro come mai Alya Cesaire era la star del locale. I suoi movimenti erano qualcosa che lui aveva già visto, semplicemente non ricordava dove.

"Sono felice che tu ce l'abbia fatta amico." Gli rivolse un sorriso genuino. "Sei fortunato che Rose sia malata oggi perché ciò significa che Josh ha chiamato Marinette." Gli occhi di Nino luccicarono. "Se pensi che Alya sia incantevole aspetta di ved-EHI!" urlò Nino ad un uomo che lanciava continuamente banconote ad Alya. Lei sembrava a disagio. La voce di lui era alta quasi come la musica. "Questo non è uno strip club, non lanciate monete alle nostre danzatrici!". Gli occhi di Alya luccicavano per l'ira e il suo sguardo si rivolse verso il l'uomo più vecchio ma non disse nulla al cliente e continuò a danzare. I due sembravano avere un accordo perché dopo l'incidente si scambiarono uno sguardo d'intesa. Alya era amica di Nino dalle scuole superiori e l'ultima volta che Nino e lui avevano parlato, Adrien era giunto alla conclusione che Nino era alquanto stracotto.

"Grazie per avermi invitato." Sorrise Adrien, cercando di catturare di nuovo la sua attenzione. Nino gli rivolse un sorrisino storto.

"Si beh, sembri piuttosto scosso dal fidanzamento... nulla di meglio di una notte fuori per dimenticare.". Adrien non sarebbe potuto essere più d'accordo.

"Aspetta... cos'ha di così speciale questa Marinette?". Era sicuro di aver sentito quel nome prima ma era distratto da troppe cose per pensare attentamente.

"Tu guardala ballare e basta. Anche se tecnicamente non è una danzatrice qui." Nino si ammosciò ma poi sorrise. "Lei viene solo con Alya oppure sostituisce le ballerine quando sono malate." Vide le luci diminuire e Nino preparò una nuova canzone non appena nella stanza calò l'oscurità. Non sapeva dove guardare. Improvvisamente Nino fece partire la musica e la luce tornò. Sul palco c'erano due ballerine. Alya ancheggiava con più energia come se fosse stata felice di ballare con la sua partner. Era sicuro di conoscere l'altra ragazza.

Lei indossava quasi lo stesso outfit, se non che il suo era nero e oro. I suoi capelli erano raccolti in due codini carinissimi. La canzone era più lenta della precedente. Nino scese dalla sua piattaforma con tutta la sua attrezzatura e sedette al tavolo vicino ad Adrien. Nino aveva ragione. Lei era assolutamente mozzafiato. Le mosse della ragazza seguivano quelle dell'altra e lui non riusciva a distogliere le sguardo da loro.

"Lei è... wow." Adrien non riusciva neppure a formulare un pensiero completo e non si era accorto che le sue dita si stavano muovendo da sole. Creando una melodia. Nino annuì d'accordo.

"Non indovineresti nemmeno che è una ballerina." Nino si voltò e osservò la folla che guardava le ballerine. Adrien si girò vero il suo migliore amico.

"Cosa vuoi dire?" chiese e prese il drink offerto dalla cameriera. Indossavano outfit molto più semplici e nessuna fusciacca.

Nino rifiutò il drink e guardò il suo orologio. "Intendo dire che è proprio una ballerina classica. Insegna anche ai bambini più piccoli quindi è anche un'insegnante di classica." Nino alzò le spalle. Lui era ancora più impressionato e improvvisamente realizzò chi era lei e perché le mosse di Alya erano familiari. Marinette era la ballerina per la quale aveva suonato durante la pausa, era quasi sicuro che era lei la ragione per cui lui aveva ritrovato la sua musica. Lui era determinato a parlarle ma per il momento era sorpreso di sentirsi in qualche modo contento di vederla anche solo danzare. Da ciò che aveva osservato, lei era un'ottima ballerina in grado di unire e creare stili che andavano bene a lei e al pubblico. Ogni cosa che faceva si mescolava perfettamente e lui si era perso mentre lei roteava e muoveva i fianchi. "Amico, ma le hai sbattute le palpebre?" Chiese Nino. "Giuro che da quando hai visto Marinette non le hai sbattute." Adrien arrossì e sbattè le palpebre due volte. Marinette sembrava completamente diversa e lui percepì un nuovo sentimento nel petto che non aveva mai provato prima.

"La conosci?" chiese all'amico. "Ha fatto il provino per il balletto di mio o padre e vorrei farle i complimenti." La piccola bugia scivolò dalle sue labbra e Nino non se ne accorse. Si sentiva un po' male, ma non era del tutto una bugia. Nino rise un pochino prima di alzarsi e andare a cambiare il pezzo dopo che era finito. Si appoggiò al lato della sua piattaforma prima di rispondere.

"È la migliore amica di Alya. Ama la tua musica, sono abbastanza sicuro che vorrà parlarti anche lei!". Per qualche ragione, immaginarla ballare sulla sua musica lo fece arrossire.

Il resto della serata procedette lentamente ma lui continuava a immaginare la conversazione con la ballerina sul palco. Nino e lui chiacchieravano tranquillamente durante le pause e anche durante i balli e lui si sentiva un po' meglio riguardo la sua situazione, ma non aveva ancora idea di come ne sarebbe uscito. Nino e lui cominciarono a raccogliere idee su un tovagliolo mentre aspettavano che Alya e Marinette si cambiassero.

Alya arrivò nella sala per prima seguita dalla sua migliore amica, ridevano di qualcosa e Adrien nascose il tovagliolo in tasca perché non voleva che loro sapessero o vedessero il suo segreto. Sorrise alle ragazze che si avvicinavano. Marinette cominciò ad arrossire e Alya la spinse in avanti rivolgendo un sorriso timido. "Ciao Adrien, io sono Alya e lei è Marinette." Alya indicò la ragazza silenziosa con i capelli color notte che rivolse un timido saluto. "Siamo entrambe fan della tua musica." Era una frase breve eppure le sue parole erano sincere. I suoi occhiali rimanevano fermi sul suo viso e le attribuivano un che di sofisticato.

Adrien si ritrovò a cercare di nascondere il suo rossore. "Potrei dire lo stesso della vostra danza." Disse Adrien cercando di rompere il ghiaccio, entrambe le ragazze arrossirono e Nino rise.

"Non ti ho mai visto quel colore prima, Alya!" Nino continuava a ridere e Alya si spinse oltre Adrien per colpire Nino al petto. Adrien era un po' sorpreso, ma capiva che anche a lei lui piaceva. Questa era la sua occasione per parlare con Marinette. Lui le sorrise per primo. Per qualche ragione, il suo cuore stava battendo forte nel suo petto. Le sue mani diventarono sudate e iniziò a battere nervosamente le dita sul fianco della sua coscia e lei ridacchiò a questo, e lo sguardo nei suoi occhi color campanula erano la sostanza di cui erano fatte le poesie e le canzoni. Non era sicuro di quando era l'ultima volta che aveva battuto le palpebre e cominciò a maledirsi mentalmente. Quando la guardò si sentì come se stesse osservando un dipinto-no, un capolavoro.

Lui le porse la mano per farsela stringere:" Ciao. Bello vedersi di nuovo Marinette. Io sono Adrien Agreste."

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