Thirteen | Depression

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Non si sceglie di essere depressi. Non si tratta di una fase volontaria. Essere depressi non significa essere tristi. È un disturbo psicologico. E va riconosciuto.

Immagina degli studenti di Grifondoro con la depressione, i quali si sentono smarriti e inadatti a stare nella Casa degli audaci.

Prova a pensare ai Serpeverde con la depressione, che provano spesso e volentieri un'ansia opprimente al pensiero che non potrebbero essere in grado di eccellere come il resto dei loro compagni.

Per non parlare dei Corvonero con questo disturbo, che si sentono inferiori intellettuale rispetto agli altri e si domandano perché è stata assegnata loro proprio la Sala Comune delle menti brillanti.

E non è forse orribile la sensazione che provano i Tassorosso con depressione, i quali si rimproverano duramente, incolpandosi per non essere positivi, ottimisti e allegri come gli altri?

Alla fine della guerra, Harry, Draco, Susan e Luna decisero di aiutare i propri compagni con la depressione, perché loro stessi sapevano cosa significava averla.

Harry, che aveva sviluppato un'abilità particolarmente spiccata nel produrre Patronus, insegnò quest'Incanto a ogni studente che sembrava voler mollare.

Draco, da parte sua, lavorò con gli studenti per trovare metodi e tecniche per restare motivati; iniziando, per esempio, a creare per tutti piccoli traguardi che, man mano, aumentavano sempre più.

Susan spese notti intere a preparare pacchetti di assistenza e kit di sopravvivenza che, la mattina dopo, consegnava in Sala Grande agli studenti che ne avevano bisogno.

Luna si impegnò più di tutti in merito all'aspetto emotivo, aiutandoli a razionalizzare, calmarsi e cambiare il modo di vedere le cose.

La Stanza delle Necessità venne addebita in modo da intrattenere queste terapie, siano esse individuali o di gruppo.

Harry, Draco, Susan e Luna divennero i primi a venire a sapere se un/a/* studente/essa/* si fosse auto-lesionato/a/* e/o avesse avuto intenzione di suicidarsi, in modo da intervenire in tempo.

Hagrid, da parte sua, cominciò a lasciare la porta della sua capanna sempre aperta, nel caso in cui qualcuno avesse avuto bisogno di un posto dove piangere o, più semplicemente, di un posto dove smettere di far finta di stare bene.

Madama Promfrey prese a lavorare duramente, affiancata dalla professoressa Sprout e dal professor Flitwick, per trovare metodi sempre più efficaci e sempre meno dannosi per alleviare i sintomi peggiori della depressione.

La scorta di cioccolato, tè e biscotti della McGranitt prese ad aumentare a dismisura, perché l'ora del tè per l'insegnate e gli studenti depressi diventò un appuntamento fisso ogni pomeriggio.

Harry, Draco, Susan e Luna incoraggiarono ogni giorno questi studenti a chiedere aiuto, assicurandoli che, no, non è pigrizia, né ricerca d'attenzioni.

La McGranitt, inoltre, prese ad organizzare molte visite ad Hogsmeade, raddoppiando quelle previste regolarmente, così che gli studenti potessero avere qualcosa di piacevole da aspettare durante la settimana.

Gli Elfi Domestici cominciarono a portare personalmente il cibo a tutti gli studenti che non si sentivano abbastanza in forze, abbastanza in grado, da andare in Sala Grande con gli altri.

Molti studenti aiutarono Madama Promfrey a ridecorare l'Infermeria, così da farla diventare un luogo più confortevole per tutti i ragazzi che venivano mandati lì dopo aver tentato il suicidio.

Luna e Susan dipinsero una farfalla sul polso di ogni studente con la depressione, chiedendo loro di tenere duro, per non ferire mai, o almeno provarci, la farfalla che sorrideva loro sulle loro vene.

Zanna, il cane di Hagrid, sembrava capire quando qualcuno aveva un collasso emotivo, e prendeva a coccolare questa persona finché non si calmava.

Stessa cosa avvenne con Mrs. Norris, che si faceva accarezzare senza problemi quando gli studenti avevano un episodio di quel tipo.

Harry, Draco, Susan e Luna quasi piansero, quando molti degli studenti che avevano supportato dissero che loro quattro erano le ragioni principali per cui ancora erano in vita.

Quando i quattro terminarono le loro terapie, si mantennero in contatto con tutti gli studenti che avevano aiutato, e furono riempiti di gioia quando vennero a sapere che la maggior parte di loro aveva iniziato a creare supporto a loro volta.









































Fatto il misfatto

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