Epilogue

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Sixty-nine

«Hai finito di mandarmi bigliettini sporchi?» mi sorprende Calum, spuntando alle mie spalle. Apre le mani e tra di esse noto i due foglietti accartocciati. Alzo di poco lo sguardo, puntandolo prima sul suo luminoso sorriso e poi nei suoi buffi occhi asiatici. Sbuffo letteralmente, dandogli le spalle.

«Mai!» urlo, prima di avvicinarmi alla mensa scolastica.

Percepisco una risata cristallina alle mie spalle e subito dopo un braccio circondarmi il collo, mi stampa un bacio su uno zigomo, facendomi immediatamente battere forte il cuore.

Oh, no. Non di nuovo.

È da un paio di giorni che provo sensazioni strane quando sto con lui; pelle d'oca, magone, agitazione... lo guardo negl'occhi e non ci capisco più nulla.

E il mio cuore non fa che sbattere, sempre.

«Che ti va di fare oggi?» chiede allegramente, stringendo appena la stretta quando un gruppetto di ragazzi passa al nostro fianco, cosa che mi fa sorridere, almeno posso essere sicura che provi anche lui qualcosa che non sia semplice attrazione fisica per me.

«Non lo so, Cal... dovrei studiare» mento, sentendomi immediatamente una merda dopo.
Da quando ho capito di provare qualcos'altro per lui ho paura, mi sto allontanando, forse per evitare un eventuale rifiuto.

«Uhm... okay. Andiamo in biblioteca allora? So che a quest'ora non c'è mai nessuno» mi stuzzica, facendo sbattere un fianco contro il mio.

«In realtà avrei fame...»

Poi si blocca al centro del corridoio, facendo fermare anche me, lo guardo leggermente spaesata. Si allontana appena.

«Sei strana Kylie, ti stai comportando... non lo so... mi sembri fredda. Mi manca passare del tempo con te da soli, mi manchi tu. C'è qualcosa che non va?»

Abbasso appena lo sguardo, negando col capo, mi volto di poco «Vado a mensa, ci vediamo Cal» e lo guardo l'ultima volta, per tutta l'intera mattinata.

Sto per infilare il pigiama, ma non riesco a smettere di fissare il nulla. Sono spaventata dai miei sentimenti nei confronti di Calum e, soprattutto, ho paura che questi non vengano mai ricambiati.

Se ripenso alla me di qualche mese fa quasi non mi prendo a pugni, com'è accaduto tutto ciò? Come sono passata dal pensare che i bigliettini di Calum Hood fossero raccapriccianti a scriverne di miei? Addirittura credere di essermi innamorata di lui. Così, da un giorno all'altro, mi sono svegliata ed ho pensato "amo il sorriso di Calum, amo il modo in cui mi tratta, amo il suo carattere, io lo amo".

Il mio telefono vibra sul mio letto, acquistando la mia attenzione. Sporgo lo sguardo verso la finestra della mia migliore amica, ma sembra star dormendo dato che tutto è spento, quindi non mi rimane da pensare che sia stata solo un'altra persona.

Calxxx: sono fuori casa tua, nel giardino.

Le palpitazioni sembrano arrivarmi in gran numero, mentre percepisco i battiti del mio cuore fino in gola. Rinfilo le mie scarpe, afferro le chiavi di casa e faccio sbattere la porta alle mie spalle.

Effettivamente Calum è proprio lì, bellissimo come sempre, stretto nei suoi jeans e nella sua felpa enorme (su di me), occupato a sistemarsi meglio sul lucidi cofano della sua auto.

«Ehi» bisbiglio nel momento in cui mi siedo al suo lato, percepisco immediatamente il calore che emana il suo corpo e ciò mi da conforto.

«Ehi» ripete lui, girandosi per regalarmi un piccolo sorriso.

Dirty texts,, Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora