Pov's Laila
La mattina dopo, rintontita mi alzai da letto e capii che dovevo provare ad uscire da tutto quel dolore, solo non sapevo come.
Decisi di incominciare andando a trovare Rupper, la porta che dava sul terrazzo era di vetro e potevo almeno osservarlo senza correre rischi, anche se io i rischi li avrei corsi tutti pur di riabbracciarlo e coccolarlo in quel momento per lui così difficile,avrei tanto voluto farlo capire a lui quando mi guardò con i suoi occhioni carichi di sofferenza e nostalgia, mi stava implorrando di stare con lui e io non potevo, quando si accorse che non sarei uscita per accontentarlo si rigettò per terra e credo, si addormentò. Appoggiai la schiena al muro e piansi, piansi tutte le lacrime che mi rimanevano, ero stata divisa da lui nel momento in cui aveva più bisogno di me e capii che non me lo avrebbe perdonato facilmente se si fosse ripreso, questa consapevolezza mi diede il colpo di grazia e in preda all'ira tirai un calcio al mobile della cucina, scaraventai le sedie e il tavolo da pranzo a terra e distrussi il letto che avevo rifatto da poco, questo mi placò ma non abbastanza da evitare di fare una scenata a mia mamma quando tornò a casa e tantomeno di provare e riprovare ad uscire di casa, senza alcun risultato positivo, quei maledetti dei miei genitori avevano attivato l'allarme ed ogni volta che provavo ad avvicinarmi a Rupper scattava. Nonostante questo loro gli facevano il bagno ogni giorno, lo curavano e questo mi fece capire che si stavano esponendo loro stessi al pericolo per proteggere me, perché amavano Rupper e sapevano che senza di lui io non avrei potuto vivere; logicamente questo non li giustificò ma sapere che almeno il mio cucciolo  stava ricevendo cure adeguate mi fece sentire meglio.

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⏰ Last updated: Aug 03, 2018 ⏰

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