E se fossimo compatibili...

Sfida

Il giorno dopo...

La voce isterica di Emma mi sveglia bruscamente invitandomi con "delicatezza" ad alzarmi dal letto perché siamo in ritardo, in tutti questi deliri però mi sono accorta che di tanto in tanto, appena smette di urlare per riprendere fiato mi guarda di sottecchi come per capire il perché del mio stato d'animo
Di rimando le rispondo con sorrisi senza lamentarmi e questo aumenta sempre più la sua curiosità, fino a quando..
"Ieri sera sei tornata tardi.." chiede per tastare il terreno
"Si, io e Daniele abbiamo fatto un po' tardi perché siamo andati a prendere alla fine il gelato" non le voglio dare subito la notiziona perché mi piace troppo farla impazzire.
"E com'è andata?" mi chiede ma lo vedo che tra un po' esplode
"Bene" e lei sembra delusa dalla risposta, si aspettava che le raccontassi più dettagli
"Emma?"
"Si, Lau?" dice senza alzare lo sguardo dai vestiti che sta piegando
"Ci siamo baciati" sgancio la bomba e il risultato è peggio di quello che mi aspettassi, inizia ad urlare e saltare per tutta la stanza senza dare più importanza ai vestiti da piegare e dall'estremo ritardo che abbiamo per andare a scuola.
"Ma quando, come, perché..." mi chiede tra un urlo e l'altro
"Calma, calma, ti racconterò tutto ma ora dobbiamo andare a lezione che siamo in ritardo"
"Va bene.." dice la maltese delusa dimenticando che mi ha svegliata urlando proprio perché dovevamo andare a scuola.
A colazione non ho visto Daniele, probabilmente era già andato a prepararsi per andare agli studi.
Arriviamo agli Elios e dopo essermi cambiata ed aver messo la tutina rossa lo vedo, sta parlando con Luca a proposito di qualche coreografia perché accenna a qualche movimento,
Lo guardo attentamente: i capelli,gli orecchini e la barba...ho perso anche la concezione del tempo,non so per quanto tempo sono ferma in mezzo alla sala relax a guardarlo, questo ragazzo mi sta facendo impazzire.
Si gira di scatto, credo che Luca gli abbia detto che lo stavo fissando, che vergogna...
Si avvicina con un sorriso beffardo
"Buongiorno Lorella" dice mentre mi sfiora appena i fianchi
" 'giorno Daniele" marcando apposta la D col mio accento, cosa che a quanto pare lo fa ridere
"Hai passato una buona nottata tu?" continua mentre il mio campanello trilla impazzito avvisandomi che il suo corpo è troppo vicino al mio
"Benissimo, tu?" rispondo cercando di risultare disinteressata
"In realtà non ho chiuso occhio, ti ho pensata per tutta la notte..." sussurra vicino al mio orecchio per farsi sentire solamente da me
E mentre spalanco gli occhi e la salivazione di colpo è pari a zero la voce di Marcello si propaga in tutta la sala avvertendoci che dobbiamo iniziare a scaldarci.
A ridestarmi dal mio stato catatonico è Orion
"Andiamo Lauren che abbiamo l'ora di classico"
"Si... dico dopo aver ripreso l'uso della parola
Tutta la giornata la passo osservando di sottecchi il riccio con cui non ho potuto neanche scambiare una parola e forse è meglio così.
La mia idea iniziale dopo averlo baciato era lasciarlo un po' sulle spine e farmi desiderare un po', ma adesso è lui quello che provoca e ci sta riuscendo alla grande.
È finita questa giornata infinita finalmente ma adesso ho un problema: Daniele
Devo capire cosa voleva dire, cioè lo so quello che voleva dire ma forse intendeva altro...
Ahh mi sembra di impazzire, non mi resta che fingermi morta e mettere la testa sotto il cuscino...
Gli scleri mentali continuano fino a quando non sento un leggero bussare alla porta e in fondo al mio cuore spero che sia solo una persona con degli occhiali enormi
Ed eccolo lì, il braccio appoggiato allo stipite della porta che mi guarda con disinvoltura come se non ci fosse stato niente tra noi...
"Allora, sei pronta?" dice sorprendendomi
"Per cosa?" dico senza capire
"Per il nostro appuntamento" dice come se fosse ovvio
"Quale appuntamento" vuole giocare a farmi impazzire? Bene, giochiamo.
"Preparati che tra un'ora devi essere pronta, ah e vestiti in modo elegante. Ciá." conclude chiudendosi la porta alle spalle e lasciandomi con in faccia un punto interrogativo enorme
Panico.