《Per favore, cerca di andare subito al succo》protestai senza nemmeno guardarla negli occhi.
《É alto, ha la faccia squadrata con un filo di barba e degli occhi azzurri ghiaccio》sbuffò lei.
《Di che colore ha i capelli?》chiesi, mentre dentro di me l'ansia saliva, saliva a mille.
《Neri》tagliò corto lei senza darmi alcuna altra informazione.
Quanti poliziotti alti, dai capelli bruni e con gli occhi azzurri potevano esistere a New York? Un'infinità. Poteva essere più precisa, poteva dirmi se aveva qualche particolare nel viso o altre cose del genere, invece no, si è limitata a dirmi poco e niente.
《È muscoloso》aggiunse lei.
《Tre poliziotti su quattro sono muscolosi》dissi infilandomi le mani nelle tasche dei jeans.
Per fortuna la campanella di fine intervallo suonò, ma questo non voleva dire che mi potessi liberare di Susan. Lei è insieme a me al quinto anno in questa scuola, o meglio, catapecchia. Con lo sguardo fisso sul pavimento mi incamminai verso il mio banco, ma il colpo di Mike dato alla mia spalla mi fece ritornare sulla terra ferma.
《Hey, che hai? Hai ancora paura di ieri?》mi stuzzicò credendo di avermi infastidito, ma no, per sua sfortuna non c'era riuscito.
Non cado così in basso, non mi spavento di bambocci come lui, del solito "tutto muscoli niente cervello". È vero che da una parte io mi comporto allo stesso modo, ma non posso farci niente.
《No, perché dovrei?》chiesi indifferente.
《Ti abbiamo visto tutti ieri, ti cagavi in mano》si allontanò dal suo gruppetto e si avvicinò di più a me.
《Forse perché non mi piace mettermi nei casini come voi》non lo guardai nemmeno negli occhi, mi sedetti e iniziai a cazzeggiare con il cellulare.
《C'è sempre una prima volta e poi non provare a fare il bravo ragazzo con me e con gli altri: lo sappiamo tutti che non lo sei》appoggiò le mani sul mio banco.
《Pensala come vuoi》
《Non provare a toccare la mia ragazza》 strinse i denti.
Mike ha ragione: era inutile che provassi a fare il bravo ragazzo, infondo non lo sono, ma stasera non ne ho proprio voglia di portarmi a letto quell'oca di Susan. Potrei optare su un'altra ragazza, magari meno noiosa. Nell'arco di pochi minuti il professore di italiano entrò in classe, ma non era solo. Dietro di lui camminava una ragazza dal fisico perfetto, peccato per la felpa larga. Aveva dei lunghi capelli castani che sembravano morbidi solo a guardarli. Camminava a testa bassa, probabilmente aveva combinato qualcosa.
《Buongiorno ragazzi, lei è una mia alunna del quarto anno. Nell'ora precedente non sono riuscito ha finire di interrogarla, perciò perderemo circa un quarto d'ora di lezione. Scusatemi ragazzi》il prof. in poche parole spiegò perché quella splendida ragazza si trovava nella nostra classe.
《Ma quale "scusate ragazzi" quella ragazza ci ha appena salvato la vita》Si alzò dal banco Mike. Il prof. lo guardò male, ma sistemandosi gli occhiali si limitò a dire.
《Siediti Handerson. Comunque, ho bisogno di una sedia per Elisabeth e tu, Mike, dato che sei già in piedi saresti così gentile da dargliela?》
《So che è una domanda retorica, perciò anche se non ne avessi voglia sarei comunque obbligato》sorrise sotto i baffi Mike.
Lo avevo visto benissimo: quella ragazza aveva fatto colpo anche su di lui. Si avviò verso la cattedra, le porse la sedia e le fece l'occhiolino. Non so perché, ma mi diede fastidio. Quella ragazza sarebbe stata perfetta per la serata, ma non la conoscevo nemmeno: dovevo prima farmela amica.
STAI LEGGENDO
È meglio l'amore o l'amicizia?
RomanceElisabeth Ville, all'apparenza un boss mafioso, ma rinchiude dentro di sé mille insicurezze e paure. Longan Davidson, alto, palestrato e bello: il ragazzo perfetto insomma, ma forse si approfitta troppo di ciò.