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POV CESARE

E come ogni mattina, il sole del palazzo reale illuminava la stanza completamente. Il finestrone era molto grande dopotutto, e ogni sera dimenticavo di chiudere le tende.

Sbadigliai mentre tiravo fuori i pantaloncini neri e la camicia bianca da indossare, dopo tutto eravamo abbastanza fortunati.

Qualunque famiglia reale avrebbe detto il contrario, letteralmente quattro sangui reali diversi sotto uno stesso tetto,sotto una stessa famiglia, ma mi piaceva questo posto.

Qui è davvero tranquillo. Frank ci lascia trasgredire la maggior parte del dress code imposto alle famiglie reali nei giorni regolari e ci lasciava abbastanza liberi.

Non avevo mai davvero chiamato Frank padre,nonostante lui quasi dodici anni fa, prese custodia di me dopo che tutti i parenti dei Cantelli furono uccisi. Ma me lo lascia fare, infondo io a differenza di Nelson ho avuto un qualche tipo di rapporto con i miei.  E semplicemente non me la sento di chiamare allo stesso modo di quell'uomo Frank.

Io preferisco questo posto, ogni tanto mi dico che non dovrei dire una cosa del genere alla mia pregiata discendenza, ma questa vita da reale è davvero perfetta.

Quando raggiungo la cucina, Dario è già seduto al tavolo che sorseggia del caffè in una tazzina bianca ornata dai dei fregi d'oro. Ecco per esempio anche lui chiama Frank,Frank.

Ma la sua storia è un po' più articolata della mia, sua madre, dalla quale per tradizione dei Matassa si prende il cognome dalle donne, si sposò con un contadino di qualche valle inglese, poi lasciò il ragazzo nato come erede dei Matassa al palazzo reale,con tutta l'eredità di essi e sparì.

Questo venne affidato ai Franceschelli,la famiglia più vicina ai Matassa al tempo, poi a Frank appena divenne maggiorenne, essendo l'ultimo erede della famiglia.

Credo che a Dario tutto ciò abbia sempre pesato nonostante non lo dimostra mai, difatti il suo non  esserenato sotto sangue di due reali,nonostante sia il più grande tra di noi,non ha di dritto l'eredità dei Franceschelli-Matassa-Venceslai-Cantelli. Per non parlare di tutte le famiglie che hanno provato a approfittarsi del fatto che Frank sia single per ereditarsi tutto al posto di uno di noi. E io sono il fratello più piccolo, e questo ovviamente significa che-

"Venceslai indossi lo smoking!"

sarà quel coglione di Nelson a ereditare tutto. O almeno sicuramente nome e castello.

Si poteva sentire il maggiordomo cercare di rendere decente quel ragazzo dalla cucina, sinceramente son davvero fortunato a fare il principe e di non fare il lavoro di Nicolas.

Nicolas Paruolo è il nostro maggiordomo, sinceramente non so molto di come lui sia arrivato a lavorare qui, da quando ho memoria di vivere qui lui già vi era. Tutto ciò che io e Nelson siamo riusciti a capire una volta,origliando dalla porta di Frank, è che lui e Dario sono praticamente cresciuti insieme, avendo solo quattro anni di differenza tra di loro.

Nicolas con noi usa sempre la terza persona e il cognome, ma per il resto è un normale rapporto senza troppe differenze di 'potere'.

Sbuffando entrò nella cucina Nelso, tutto avvinghiato di vestiti reali e gioielli costosi.

Risi sotto i baffi, e mi guardò sinceramente molto male.

Nelson è più grande di me di qualche mese, siamo arrivati qui più o meno nello stesso periodo. Ed infatti quel giorno si creò il mistero della morte delle famiglie Venceslai e Cantelli, morte esattamente alla stessa ora, solo un giorno dopo. Questo caso è stato archiviato da anni come una semplice coincidenza, ma nessuno ha mai trovato il colpevole.

Nelson però chiama Frank papà, non ha mai conosciuto i suoi lui. Non ha idea di come siano, o che faccia abbiano, quindi la sua unica figura genitoriale è sempre stata lui.

"Quale principessa vediamo stamattina?", disse Dario sorridendo beffardo a lui, mentre Nicolas stava preparando il pranzo di oggi.

"Ma che ne so, spero non sia noiosa come quella di ieri" sdravaccondosi sulla sedia,proferì Nelson.

Continuammo a parlare a riguardo dei disperati tentativi di Frank di trovare una moglie a Nelson, mentre mangiavamo la ricca colazione.

"Mi vado a fare un giro in giardino intanto che arriva" disse poi correndo verso l'esterno della villa. 

Ovviamente avrebbe scavalcato il cancello del castello, che in un punto preciso era facilmente sorpassabile. Era un segreto mio e di Nelson, una specie di patto tra fratelli, quini stetti zitti e continuai a gustarmi i miei toast francesi.

Però a volte non capivo davvero cosa Nelson ci trovava nei paesani e nei poveri, non ne avevo mai veramente frequentati, ma sembrava che lui volesse stare solo con loro a volte.

Di recente mi aveva confessato un amicizia con la quale si vedeva ogni volta che usciva dal castello, un ragazzo figlio di una famiglia abbastanza povera che vendeva pane per vivere.

Gli aveva dato addirittura un soprannome e tutta quella roba lì, e utilizzò ciò contro di me per non rivelarmi il suo vero nome. 

Sorseggiai il liquido caldo nella tazza, chissà com'era questo Tonno.



Le Avventure di Venceslai e Cantelli (Space Valley, LongFic)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora