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POV NELSON

La giacca blu notte e la cravatta abbinata erano gettate in modo disordinato sul prato verde, mentre noi eravamo seduti poco più distanti.

"Il fatto che tu non abbia mai assaggiato della normalissima birra è così strano" disse lui  mentre buttava giù tutto ciò che rimaneva nella bottiglietta. Mi ero sentito relativamente in colpa ad aver lasciato che lui pagasse, gli avrei riportato i soldi per entrambi i drink molto presto comunque.

"Però non è per niente male" risposi girando la bottiglia mentre guardavo il liquido giallastro muoversi all'interno di essa. Non bevevo mai direttamente dalle bottiglie a casa, probabilmente per Tonno è quotidianità e ovvietà tutto questo, ma questo stacco dalla mia solita vita mi ha sempre incuriosito. 

"Lo so!",proferì poi lui.

Ero sempre rimasto anche affascinato dalla vita del mio amico e della sua famiglia, spesso gli chiedevo di raccontare qualcosa. Lui aveva una sorella e due fratelli, lui era il terzo genito dopo sua sorella di vent'anni e suo fratello di diciannove, che entrambi già lavoravano. Tonno aveva diciassette anni come me, ma raggiunta la maggiore età avrebbe dovuto iniziare a trovare un posto di lavoro stabile anche lui. 

La loro vita di famiglia era molto differente dalla mia, tutti i fratelli, all'infuori della sorella maggiore, dormivano e condividevano la stessa stanza, e nonostante ciò li portava a litigi più spesso, ai miei occhi mi erano risultati molto legati tra di loro.

Quel tipo di rapporto mi aveva lontanamente ricordato quello tra me e Cesare, ma solo tra noi. Dario era davvero solito,sopratutto quando eravamo più piccoli, chiudersi nella sua stanza e sparire dalla nostra vista la maggior parte del tempo, mentre papà lo vedevamo davvero poche volte, certo queste erano molto belle, ma erano abbastanza rare.

Non so se invidiavo effettivamente Tonno, ma comunque non glielo avrei mai confessato. Credo che con tutto il diritto del mondo mi potrebbe sputare in faccia in quel caso, un principe pieno di soldi,nessun problema effettivo,nessun rischio di morte e con una prossima eredità della famiglia che gli dice una cosa del genere suonerebbe come una presa per il culo da tutti i punti di vista.

Però in generale quando ero con il biondo non mi andava tanto di pensare, lasciavo più la mia mente nel puro divertimento senza pensieri. Noi ci rintanavamo sempre su questo colle sperduto, infondo un principe libero per la città non avrebbe portato a nulla di buono. 

Così rimanevamo semplicemente qui, avevo conosciuto tanta altra gente, ma spesso cercavo di nascondere la mia vera natura da reale, quando ci riuscivo.

POV CESARE

"Ma questo non è giusto!" sbraitai a Nicolas quando entrò in camera mia per darmi la favolosa notizia. Erano già le cinque,la piccola principessa era arrivata e Nelson non era ancora qui.

Stava per dire qualcosa quando Frank entrò nella stanza, indossava uno smoking molto poco sfarzoso e ci guardava aspettando una risposta.

"Ma non può farlo Dario?" dissi guardando più Nicolas che Frank, involontariamente, "La signorina Balini è sedicenne, non possiamo presentarle Dario che ha ormai diciannove anni compiuti", mi rispose Frank con una voce risoluta e velatamente autoritaria.

Lo guardai supplicante e scocciato, sbuffai leggermente, poi rivolsi lo sguardo sul completo steso sul letto da Nicolas qualche minuto prima, poi riguardai loro due,

"E va bene" dissi poi infine  con voce rassegnata.

Mi beai dei loro sguardi risollevati dalle mie parole,Frank mi ringraziò di cuore mantenendo il suo solito tono duro, Nicolas mi sorrise, e infine rimasi solo nella stanza.

Tutta colpa tua Nelson, dei tuoi amici, della tua vita qui fuori e di quel Tonno!

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La ragazza aveva dei lunghi capelli violetto lillà che le circondavano il viso tondo e arrossato, il tutto ben si abbinava al vestito giallo e bianco che indossava. Non era particolarmente alta, qualche centimetro in meno di me.

Questa era accompagnata da un ragazzo dai capelli marroni  raccolti in uno chigon ben preciso, la camicia bianca abbinata da un paio di jeans scuri accompagnavo bene gli occhiali da sole indossati. 

Porsi la mano a lei e entrambi si presentarono dopo di me, mi colpì ovviamente il particolare nome di lei, Shanti. Lui invece era Nicolò,ed erano fratello e sorella.

Decidemmo di visitare il lago adiacente al nostro castello, nonostante fossi molto irritato dalla situazione, la dolcezza e la pacificità di lei mi tranquillizzarono l'animo.

Appena fummo abbastanza lontani da Frank,Nicolas e la loro famiglia, confessai ai due fratelli Balini che io ero Cesare e non Nelson, e quando lei mi chiese con voce dolce se ne volessi parlare mi sfogai,cercando di non lasciar sfuggire troppi dettagli.

"Mi dispiace tanto..." disse poi lei guardandomi con degli occhi sinceramente dispiaciuti, "Se può farti stare meglio" proferì poi lui levandosi gli occhiali "non è che noi siamo venuti qui ad incontrare tuo fratello con tantissima gioia".

"Nicolò!" lo rimproverò lei per la sua sfacciatezza, "E' tutto ok, davvero capisco cosa succede nelle famiglie reali ai riguardi dei matrimoni...".

Rimanemmo tutti e tre in silenzio per un attimo, poi rinizziamo a passeggiare mentre discutevamo del più e del meno, in un tono molto lamentoso a riguardo di tutto.

Quando all'improvviso sentii una voce molto familiare, proveniva da qualche parte sui colli lì accanto. L'ira che che si era addormentata riniziò a ribollire ardentemente quasi più forte di prima quando riuscii effettivamente ad intravedere mio fratello.

Così scavalcai un apio di alberi, lasciando i due fratelli indietro confusi dal mio comportamento improvviso e seguii le risate.

Mi ritrovai davanti mio fratello, con indosso solo la camicia e il pantalone dello smoking,seduto per terra accanto un ragazzo biondo, molto più in forma di lui che rideva a trentadue denti.

Si accorserò veramente della mia presenza quando prendendo per il collo della camicia Nelson, lo rialzai da terra e lo portai di fronte ai miei occhi.

Le Avventure di Venceslai e Cantelli (Space Valley, LongFic)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora