POV CESARE
Ma credo che mi sentii il sangue ribollire nelle vene solo nel momento in cui, il ragazzo biondo mi spintonò con l'intento di proteggere mio fratello da me.
"Tu! Mi hai stai sul cazzo e neanche ti conosco capisci quanto fai schifo?" sbraitai nal ragazzo tutto l'odio che avevo accumulato, tra la moglie, Nelson, i dubbi su Frank, sulla mia famiglia scomparsa e tutti i miei doveri.
Ma qualcosa mi riportò la testa per terra, facendo sparire tutto, come un fulmine a ciel sereno, "Sai credevo di essermi sbagliato sui reali dopo aver conosciuto Nelson, ma forse è lui l'eccezione, e voi siete tutti dei viziati pieni di soldi."
Tutto caddè nel silenzio, se prima la mia testa stava scoppiando per tutti i rumori all'esterno e all'interno di essa, ora solo silenzio.
Avevo la testa bassa,sentvo il sudore che scendeva, e il respiro affannato. Con la coda dell'occhio potevo vedere Nelson seduto sull'erba, che ci guardava con aria vagamente preoccupata. Sentivo pesante su di me lo sguardo del ragazzo dai capelli chiari.
A pensarci non ricordavo neanche il suo nome, sono sicuro che Nelson me lo avesse detto, ma avevo la testa impegnata in altro.
Io non sono mai voluto essere come un solito reale. Li ho sempre odiati, fin da piccolissimo quando nelle grandi feste di gala' tutti si atteggiavano a prime donne e primi uomini.
Il movimento di alcuni fruscii d'erba attirò l'attenzione dei due ragazzi, mi ero completamente dimenticato di Shanti e Nicolò.
E di nuovo mi ero dimenticato di qualcosa.
"Oddio stai bene Nelson?" la voce soave e gentile di Shanti,accompagnata dai suoi tacchi che correvano verso la figura del ragazzo seduto per terra, mi spinse a spostare il mio sguardo da mio fratello.
"Ohy,scusa,davvero non le penso quelle cose", era solo la seconda frase che sentivo di quel ragazzo, eppure anche senza alzare la testa riconobbi a chi apparteneva,
"facciamo così, ricominciamo d'accapo?".
Lo guardai, il sorriso incorniciava meglio il suo viso rispetto a quell'espressione imbronciata di prima. Si così mi piaceva di più.
"Sono Cantelli,Cantelli Cesare, piacere mio", dissi ricambiando il sorriso.
-
"Cesare tutto questo è così stupido" si lamentava mio fratello mente mi allontanavo.
Avevo deciso di prendermi una specie di punizione volontaria, che sarebbe arrivata appena avrebbero visto che lui sarebbe tornato a casa senza me, per ripagare l'essere stato un fratello poco presente.
Questo gliel'avevo detto? Ovvio che no, per Nelson volevo solo esplorare la foresta qui vicino.
Lo sapeva Tonno però, effettivamente avevo scoperto che era più semplice parlare con qualcuno di completamente esterno da tutto. E'... rilassante.
"Dobbiamo andare quindi?" mi chiese Nicolò guardandomi, io annuì mentre mi avviai insieme al biondo più lontano.
Non avevo intenzione di fare chissà quanto tardi, erano già le sette dopo tutto, quanto bastasse per essere punito il giusto.
"Ma ti diverte farti giustizia da solo?" mi disse Tonno mentre di aggiustava il ciuffo, risi.
POV DARIO
Il ticchettio perente dell'orologio nella sala, accompagnato al rumore delle scarpe del signor Nicolas che continuava ad andare avanti e indietro, mi stavano innervosendo.
...tip tap, tick tock...
...tip tap, tick tock...
Iniziai a mordicchiarmi un unghia, lo facevo spesso da piccolo, poi i miei mi castigarono una psciologa per calmare l'atteggiamento che stavo sviluppando, questa ricacciò una tesi riguardo quanto l'intera mia mente fosse piena di problemi e una terapia lunga un anno sarebbe stata il minimo.
Così, la mia famiglia decise di pagarla quanto volesse per tenere la bocca cucita a riguardo dei miei disturbi e dimenticarsi qualunque cosa avesse sentito da me.
Smisi si mordicchiarmi le unghie, e i miei trassero che volesse solo guadagnarci da me la donna.
Ma credo fu' più il trauma ad avermi spinto a frenare ogni mio atteggiamento nervoso, almeno davanti agli adulti.
...tip tap, tick tock...
...tip tap, tick tock...
Poi il ticchettio delle scarpe di fermò e vidi il giardiniere ormai secolare di questa magione semplicemente fissare il vuoto preoccupato.
Mi era sempre parso ai miei occhi come Nicolas effettivamente a noi ci tenesse, a volte ritenevo più lui una figura paterna che Frank. Ed era bello passare il tempo con lui, mi son sempre sentito in colpa per essermi legato più a lui che ai miei fratelli minori.
Ma non lo davo molto a vedere, quindi nessuno se ne faceva il problema, di conseguenza neanche io.
Però quando ero più piccolo invidiavo il rapporto che vi era tra lui e Frank, una lealtà e fiducia così profonda e radicata. Imparai che questa era data da una componente che poi diventò fondamentale nella mia vita, il tempo.
"Vorrei poter non riprendere il signorino Venceslai sa?" sentii all'improvviso Nicolas dire, continuando a guardare fuori, non me.
Non risposi.
"Siete giovani, io alla vostra età correvo nei prati, non mi costringevano farmi sposare",continuò poi dopo alcuni secondi di silenzio.
"Ma lei non era un principe", "Ma io non ero un principe."
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Appena finita la live di spacevalley mi è venuta voglia di continuare! <3
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Le Avventure di Venceslai e Cantelli (Space Valley, LongFic)
FanficIn un regno sperduto in qualche luogo, i principi Venceslai e Cantelli vivono fantastiche avventure insieme al loro fratello maggiore Dario, il loro padre adottivo Frank, il maggiordomo Nicolas e il popolano Tonno! [In collaborazione con @I_need_my_...