Leonardo
"Sono quello al quale rimpiangerai di non aver dato ascolto " e in un secondo lo mando a terra con un pugno sul naso.
Mi volto verso di lei, è a bocca aperta che trema come una foglia, la scuoto per le spalle "Elena, tutto bene?" Ma niente, non mi risponde, ha lo sguardo perso nel vuoto,la tiro su dallo sgabello e la porto fuori, appena l'aria fresca le accarezza il viso, chiude gli occhi e fa un paio di respiri profondi, mi guarda scossa "Grazie Leonardo" si guarda nervosa le mani intrecciate sulla pochette, alza e incastra un attimo i suoi occhi nei miei, e ci leggo sincerità, paura, gratitudine, ma subito torna a guardare in basso e mi dice "Ora è meglio che vada" e si incammina a piedi. Le blocco il polso girandola di scatto verso di me, tanto da farla sbattere contro il mio torace, mentre i nostri occhi si incastrano ancora, perdendosi gli uni negli altri. Il calore della sua mano sul mio petto si irradia in tutto il mio corpo, i brividi che mi provoca questa donna mi divorano l'anima. Riesco a fatica a prendere coscienza della situazione
"Dove vai?"
"A casa mia, perché?" Mi risponde con un filo di voce
"Voglio dire, come ci arrivi? Come sei venuta qui stasera?"
"Ah, sono venuta con Stefy, ma l'ho fatta accompagnare da Mark, non era in grado di guidare, perciò sono a piedi" risponde allontanandosi da me, ma non le ho ancora lasciato il polso, ed ora guarda il punto di contatto dei nostri corpi, non sa che non ho nessuna intenzione di lasciarla andare.
"Vieni, ti accompagno io", come mi aspettavo, rifiuta, ma non mollo e la trascino alla mia macchina, mentre dice qualcosa che non ascolto neanche, apro la portiera dell'auto e lei entra guardandomi di traverso, entro dal mio lato
"Avrei preferito andare a piedi" dice con voce tremante evitando di guardarmi, ed io sono in preda alla frustrazione, perché deve essere sempre così pungente, anche ora, sbuffo e mi giro di scatto verso di lei "Sono sicuro che quel coglione non ti abbia fatto niente, ma dire che sei scossa è poco, quindi ti accompagno a casa, punto." abbassa lo sguardo sulle sue mani e senza aggiungere altro mi dice l'indirizzo.Elena
Tutto quello su cui ho lavorato in questi ultimi cinque anni, è crollato in neanche quindici minuti, il balordo al bar con le sue proposte che sembravano quasi ordini, la puzza di alcol che emanava, mi ha fatto ritornare tutto alla mente, per fortuna è arrivato lui, mi ha difeso senza che gli avessi chiesto niente, gliene sono grata, ma quando fuori al locale mi ha preso il polso, bhe il suo tocco mi procura sensazioni che non ho mai provato, brividi che si irradiano caldi nel mio corpo, e quello che più mi spaventa è il mio cuore che perde battiti quando sono con lui, ho evitato questo per cinque anni, ho evitato gli uomini per cinque anni e sento che lui potrebbe mettere tutto in discussione, ma non voglio che questo accada
Ora sono nella sua auto, in un fastidioso silenzio e non vedo l'ora di arrivare a casa per far correre libere le lacrime sul mio viso, le sto trattenendo con una forza che non sapevo di avere, troppi ricordi, incubi, emozioni forti, tutte insieme, sento che tutte le barriere che avevo alzato contro questo, sono crollate.
Parcheggia sotto casa mia e senza darmi neanche il tempo di parlare
"Ti accompagno sopra, vicino alla porta" mi avvisa in un tono che non ammette repliche, e comunque non avrei la forza di parlare, si starà chiedendo il perché della mia reazione così forte, ma non posso e non voglio dire niente, non voglio la compassione di nessuno, io e Stefy abbiamo faticato tanto per tenere tutto nascosto, nessuno conosce la verità su quella sera, nessuno sa che esiste una sera che mi ha cambiato la vita. Ma devo ammettere che stasera la sua vicinanza mi ha dato un senso di protezione che non sentivo da tempo.Leonardo
Sono dietro di lei, apre la porta, entra e senza mai alzare gli occhi dal pavimento, mentre richiude la porta sussurra "Graz-" ma non la lascio finire, scatto in avanti e fermo la porta con un piede, alzo la mano sotto il suo mento facendole alzare gli occhi su di me, e come pensavo il suo viso inizia a rifarsi dalle lacrime, entro nell'appartamento e si getta tra le mie braccia iniziando a singhiozzare, la stringo a me come se fosse la cosa più preziosa che abbia mai toccato, la trascino tra le mie braccia sul pavimento, la cullo sussurrandole di stare calma, e rimango con le spalle alla porta finché non si calma, e mi accorgo che si è addormentata. Mi sollevo portandola in braccio, entro nella prima stanza, una cucina enorme e sulla sinistra c'è un divano, la stendo e mi siedo sulla poltrona accanto, ho i gomiti sulle ginocchia e le mani che mi coprono il viso. Sembrava così forte, e invece ora è così fragile. Non capisco la sua reazione e non capisco neanche la mia, perché mi importa così tanto di lei? Perché il solo pensiero che qualcuno le abbia fatto del male, mi lacera l'anima? So solo che non intendo lasciarla sola questa notte, e mi addormento mentre la osservo agitarsi nel sonno.Elena
Mi sveglio colpita dai raggi del sole che entrano dalla finestra, sbatto più volte le palpebre e sento la testa martellare, mi alzo a sedere sul divano...ricordo tutto quello che è successo ieri sera, e in un attimo lo vedo, seduto sulla poltrona, la testa pendente in avanti, lo osservo, sarà pure sfacciato, ma è bellissimo, il viso rilassato, i capelli neri un po lunghi tirati indietro dalla cera che ormai non tiene molto la piega, la carnagione un po abbronzata, le lunghe ciglia, quelle labbra semplicemente perfette, le spalle larghe e muscolose, mi danno tutta la sicurezza e la protezione di cui avrei bisogno. Quando ieri ero tra le sue braccia, sentii che sarei voluta rimanere lì per sempre, sapevo che tutto quello che volevo era sentire il calore delle sue mani, delle sue braccia intorno a me, e saperci che per quanto a lungo sarebbe durato quell' attimo, per me sarebbe stato sempre troppo poco. Ma non posso posare tutte le mie ansie e paure su di qualcuno, voglio farcela da sola. Mentre continuo a guardarlo, inizia a muoversi, con una smorfia di dolore dovuta alla posizione scomoda, si sveglia in un paio di battiti di ciglia e fissa i suoi occhi nei miei.
Restiamo a guardarci occhi negli occhi, senza dire niente, passano i minuti, quando all'improvviso, presa dalla voglia di cessare quell' attimo, che sta diventando troppo pesante, guardandomi le mani intrecciate sul grembo dico "Grazie...per tutto, e grazie per essere ancora qui, mi dispiace" ma mi interrompe
"Non mi dirai mai cosa ti è preso, vero?" Domanda severo
"No, non è il caso, e poi non è successo niene" ma mi interrompe ancora, scatta dalla sedia e va via sbattendo la porta.
Mi passo una mano sul viso, frustrata dal fatto che dentro di me vorrei che fosse ancora qui, che mi tenesse tra le braccia, non mi è mai successo di volere qualcuno così vicino, e questo mi fa paura...
paura di provare qualcosa di profondo,
paura di non riuscire a liberarmi dei miei demoni,
incubi che mi assalgono al pensiero che un uomo possa volere di più che una semplice relazione platonica.
Scossa dalla sua reazione mi passo una mano sul viso e vado a fare una doccia per andare a lavoro, sperando che non vada fa mio padre per dirgli di non volermi sul posto di lavoro, ma prima chiamo Stefy, ho bisogno di lei, deve sapere tutto, è lei che come sempre mi aiuta a mettere in ordine i pezzi della mia vita...Ciao a tutteee,
Cosa sarà successo nella vita di Elena?
Perché non ha voluto parlarne con Leonardo?
E lui, perché ha sentito questo senso di protezione così forte, tanto da rimanere tutta la notte?
Ricordate solo che nulla è lasciato al caso, neanche le reazioni di Leonardo, ricordate che anche lui combatte il suo demone...
Spero che la storia vi piaccia, stuzzichi la vostra curiosità,
se vi va lasciate tante 🌟🌟🌟
Baci baci
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Incompatibile passione
RomanceSe è vero che gli opposti si attraggono, di conseguenza i simili si respingono. Due corpi differenti, uniti a un unico modo di vivere, ribelle, cinico, distaccato. Ma entrambi cercano di placare i loro caratteri per il bene delle famiglie Lui freddo...