Lo Spirito

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Io sono il vento sul mare,
Io sono il tuono nel bosco,
Io sono lo scroscio dell'onda.
Ascoltate le mie parole,
O figli dell'Uomo.

Io sono l'occhio del Sole,
Io sono il volto della Luna,
Io sono il corvo sulla roccia.
Ascoltate ciò che ho visto,
Nella perduta Eriu.

Ho visto popoli venire dal mare,
Ho visto la vita e la loro disfatta,
Ho visto le cinque invasioni di Eriu.
Io non dimentico,
A differenza di altri.

Per prima la gente di Partholon,
Poi giunse la stirpe di Nèmed,
Per ultimi i figli di Fòmor,
Oscuri abitanti
Di tuono e di onde.

Distrussero i campi e le case,
Dispersero le pacifiche genti,
Distrussero ogni cosa creata
E sulla verde Eriu
Scese la notte.

Giunse il popolo dei Fir-Bolg,
Grande stirpe di eroi e cantori,
Gioiosa gente dal crine dorato
In regge di pietra
Risonanti di risa.

Vennero infine i figli di Danu,
Vennero potenti dèi e guerrieri,
Vennero i Tuatha de Danann.
Su loro regnava Nuada,
La bianca stella radiosa.

Grande era Dagda il Misericordioso
Grande Dian Cècht che cura ogni male
Grande era Morrigan, colei che è Tre,
Nero Corvo
Amante di guerra.


Io sono l'onda del mare,
Io sono la goccia di rugiada,
Io sono il lago nella valle.
Guardate l'eco
Di gesta lontane.

Andarono in guerra le stirpi sorelle,
La gente di Danu e i fieri Fir-Bolg,
Andarono, e vinsero i primi,
Ma caddero in molti
E il prezzo fu alto.

Perse allora un braccio Nuada,
Perse con esso il diritto al trono,
Perse la Spada di Luce raggiante.
Quel giorno alle risa
Si unirono i pianti.

Salì al trono Bres Mezzosangue,
Di padre Fomori, la madre una dea,
Salì al trono e lo portò alla rovina,
Consegnò Eriu
Alla gente del padre.

Nacque in quel tempo Lug il Radioso,
Di madre Fomori ma puro di cuore,
Chiamò a consiglio la gente di Danu,
Oppressa nel corpo
Ma dal cuore orgoglioso.

Scesero in guerra di nuovo gli dèi,
A fianco di Lugh cavalcava Nuada,
Il braccio perduto d'argento plasmato.
Mano d'Argento,
Venne chiamato.

Posero i campi in Mag Tuired
Per due volte luogo di battaglia,
Per due volte teatro di sangue
Per molti giorni
Infuriò lo scontro.

Da un lato Argetlam e Lugh il Radioso
Morrigan, il Corvo, cavalcava con loro
Opposto era Balor, re dei Fomori.
Molti cadevano
Sotto lo sguardo letale.

Cadde così Mano d'Argento,
Cadde il re combattendo con gloria
Cadde stringendo la Spada di Luce
Soffocata dall'Ombra,
La stella si spense.

Balzò allora Lugh sul suo carro,
Balzò avanti pronto alla sfida,
Balzò avanti cercando riscatto
Per Nuada il Re,
Caduto in battaglia.

Prese Lug la Lancia di Vittoria,
Prese in mano la dorata Sleà-Bua,
Prese la mira e vibrò il forte colpo.
Il Terribile Balor
Perse la vita.

Di nuovo vinsero i Tuatha de Danann,
Di nuovo cacciarono indietro i Fomori
Di nuovo libera tornò la verde Eriu
A Mag Tuired
Ritornò il sole.

Si alzarono allora regali Morrigan,
Macha, Badb, le Tre che sono Una.
Si alzarono e a gran voce cantarono
Della vittoria
Là conquistata.

Alzò il Corvo le braccia alle stelle
Cantò di anni di gioia, fertili e ridenti,
Cantò pure di giorni oscuri e morenti,
Ma nessuno sapeva
I primi a venire.


Io sono il toro delle sette battaglie
Io sono il cervo dal grande valore
Io sono il salmone nel mare
Udite dunque
Della fine del regno.


Giunsero gli Uomini su navi veloci,
Giunsero in Eriu dopo anni per mare,
Giunsero lieti davanti agli dèi
E per un poco
Vissero in pace.

Divennero ambiziosi i figli dell'Uomo,
Divennero bellicosi e pronti all'ira,
La gente di Danu mal sopportava
L'arroganza
Dei nuovi venuti.

Crearono allora un luogo incantato,
Un regno di pace e giovinezza eterna,
Sotto i colli e le acque nascosto,
Invisibile agli occhi
Di ogni Uomo.

Tir na Nòg, lontano Reame Beato
Là ove Lug pose il trono dorato,
Nei Sidhe di fate l'ingresso nascosto.
Pochi Uomini
Vi sono mai entrati.

Laggiù dimora lieta la gente di Danu,
Celata alla vista, nel regno fatato,
Nascosto e chiuso a ogni male.
Questo almeno
Credono loro.

Nel buio striscia la gente di Fomor,
Si mischia all'Uomo, creando illusioni,
Aspetta e odia, cercando vendetta
Brama il dominio
Della verde Eriu.

Ascoltate ora ciò che ho veduto:
Dorme nel tumulo un re del passato,
Non morto, in vero, soltanto assopito,
Attende il richiamo
Della sua stirpe.

Tornerà in Eriu prima della disfatta,
Entrerà nella reggia di Lug il Dorato,
Riunirà gli dèi dispersi e ignari,
Guidandoli ancora
Alla vittoria.

Io sono la terra rinata,
Io sono il vento sul mare,
Io sono il fuoco della vita,
Lo spirito eterno
Di Eriu la Bella.

Amhràn Argetlam - il Canto del ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora