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ed eccoci qui, un altro giorno è appena iniziato, sono soltanto le sei e mezza di mattina e a causa della suoneria della sveglia impostata sul cellulare il giorno prima, è costretto a svegliarsi. Non ha intenzione di togliersi da questa posizione comoda in cui si trova, ossia con il cuscino stretto in un braccio mentre l'altro lasciato libero verso la parte opposta del suo letto matrimoniale, con la testa sprofondata nella comodità del cuscino e gli occhi severamente chiusi non intenzionati ad aprirsi, così lascia il cellulare squillare pregando Dio di farla fermare al più presto. Ma ovviamente sarebbe durata ancora per molto se non l'avesse spenta lui, così rilasciando un verso di lamento si piega lentamente su un fianco allungando un braccio verso il cellulare spengendo la suoneria, lasciando finalmente pietà alle sue orecchie. Si rimette nella posizione di prima sbuffando lievemente mente lentamente apre gli occhi lasciando spiccare il suo color verde smeraldo illuminato leggermente da dei piccoli spiragli di luce che penetravano dalla serranda chiusa. Si mette a pancia in portando una mano verso un occhio che si stropiccia leggermente sbadigliando in contemporanea. Harry è sempre stato un tipo che si sveglia di mattina presto, però la sera precedente era stato sveglio fino a tradi dato che non riusciva a prendere sonno, aveva provato ad aiutarsi accompaganto dalla musica, ma come le canzoni dei suoi cantanti preferiti passavano nella sua raccolta multimediale, ne ascoltava solo la melodia, il testo sembrava non avere importanza per colpa della mente piena. Il suo cervello elaborava pensieri su pensieri che si mischiavano l'uno con l'altro e finivano per confondersi, per confonderlo. Oggi sarebbe dovuto andare in una specie di "vacanza-lavoro", c'era un posto libero come receptionista(?) così dato che lo interessava si era prenotato di farlo lui. Da una parte aveva un d'ansia dato che era un ambiente completamente differente dal suo, tempo diverso, persone diverse, posto diverso e non sapeva se si sarebbe trovato bene. Dopo aver scansato le coperte bianco latte dal proprio corpo si mette a sedere portando entrambe le gambe al di fuori del letto, si passa lentamente una mano tra i capelli ricci più scompigliati del solito e con malavoglia si alza dal letto cercando di stare in equilibrio per non cadere, si stiracchia e camminando piano di dirige verso il piccolo bagno che aveva in camera, apre la porta dopo esser arrivato davanti ad essa ed avvicinandosi alla cabina doccia, scansa il vetro per aprire il rubinetto d'acqua calda, una bella doccia lo avrebbe rimesso apposto facendolo svegliare un dato che sembrava un morto. Dopo circa mezzora esce finalmente dal bagno avvolto in vita con un asciugamano color crema, stava morendo di caldo a causa del calore che si era accumulato all'interno del bagno, il vapore causato dall'acqua calda della doccia usciva leggermente dal bagno, spargendosi per quasi tutta la stanza così si avvicina alla finestra bianca tirando su la serranda e aprendo la finestra lasciando entrare un d'aria. Va verso l'armadio che apre iniziando a vedere cosa si sarebbe potuto mettere, non ne aveva la più pallida idea e dopo qualche minuto passato ad imprecare non vedendo niente che gli piacesse, dato che la maggior parte dei vestiti erano in valigia, sbuffa optando per una semplice maglietta nera ed un paio di skinny jeans del medesimo colore strappati solo ad un ginocchio, prende anche un paio di boxer e poggia tutto sul letto. Si toglie l'asciugamano dalla vita lasciandolo cadere a terra iniziandosi a vestire, infilandosi prima i boxer, poi gli jeans seguiti dalla maglia e si infila un paio di stivaletti marrone scuro. Torna in bagno dove si asciuga i capelli con l'aiuto di una spazzolina cercando di dargli una ''forma'' decente nonostante era un difficile dato che erano ricci, ma non riuscendoci miseramente lascia perdere mettendosi una semplice benda color verde militare intorno alla testa che gli teneva i capelli indietro. Avendo finito stacca la spina del phon dalla presa, arrotola il filo intorno ad esso per poi riposarlo dentro al mobiletto, iniziando poi a lavarsi i denti, non l'avrebbe fatta colazione dato che non era suo solito mangiare di prima mattina. Dopo aver finito si mette un del suo profumo preferito e dandosi un ultima occhiata allo specchio, esce dal bagno avvicinandosi al comodino dove stacca dalla carica il proprio cellulare e dato che la valigia l'aveva già preparata il giorno prima, l'afferra avviandosi verso la porta, aprendola dopo esserci arrivato davanti uscendo e richiudendosela alle spalle. Scende giù per le scale camminando verso il portone di casa, afferra le chiavi che erano appoggiate sul muretto di marmo vicino a quest'ultimo e una borsa tracolla anche questa preparata il giorno prima nella quale dento aveva messo un paio di quaderni, alcuni fogli bianci, delle cartelline, delle penne con matite e il suo libro preferito "orgoio e pregiudizio". L'aveva già letto due volte, ma gli piaceva tantissimo e rileggerlo nel tempo libero non gli avrebbe fatto male. Apre la porta voltandosi verso la casa prima di uscire, sarebbe stato un bel di tempo lontano e forse gli sarebbe mancata la sua piccola e accogliente casa, ma ne valeva la pena dato che gli servivano i soldi e una bella vacanza per rilassarsi. Si chiude la porta alle spalle camminando verso la propria auto, apre il portabagagli tramite il tastino attaccato al portachiavi mettendoci dento la valigia con la borsa, richiude andando verso lo sportello del guidatore che apre salendo e infilando le chiavi nella serratura, mette in moto uscendo dal parcheggio davanti casa sua. Per tutto il viaggio aveva portato le cuffiette alle orecchie cercando di distrarsi un dalla leggera tensione che aveva, la prima canzone che aveva messo era la sua preferita ossia 'Free Falling' di John Maye, era davvero rilassante esser accompagnati dalla musica. Dopo un ora e mezza circa arriva finalmente davanti al grande villaggio e già a prima vista sembrava davvero molto grande e davvero bello, parcheggia l'auto nel primo posto libero che trova, spegne il motore e scende andando a prendere la valigia con la borsa tracolla, tirando fuori dalla piccola taschina davanti un suo paio di occhiali da sole che si mette cercando di coprirsi dai raggi del sole davvero potenti ed accecanti. Chiude la macchina e stringendo il manico della valigia in una mano si avvia verso l'interno, si ferma al gabbiotto dove trova una signora sui quarant'anni circa che appena lo vede lo accoglie con un sorriso gentile. Buongiorno, sono Harry, Harry Styles. Sono qui per il lavoro da receptionista dice con la sua solita voce roca mentre la signora, risultatosi chiamarsi 'Leila' nome letto sul piccolo cartellino in plastica che aveva attaccato sotto la spalla, iniziò a carcare il suo nome nel computer trovandolo dopo poco tempo.

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