Prologo

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6 anni prima

Aprii gli occhi, la forte luce calda per pochi secondi mi acciecò , mi strofinai gli occhi imbrattando i palmi delle mie mani di nero. Intontita mi guardai attorno, osservai per bene la stanza dove mi trovavo, apparentemente sembrava una lussuosa camera d'hotel , vi era un enorme lampadario di cristallo che penzolava sopra la sua testa, il pensiero che potesse essere instabile e cadermi sul cranio mi fece rabbrividire. La camera era allestita con dei mobili di legno vintage, a primo impatto molto costosi e il letto su cui si trovava era il più comodo che avessi mai provato. Accarezzai il pomo all'estremità del letto e mi appoggiai allo schienale sospirando, sulla parete al lato del letto vi era una cassettiera con sopra uno specchio con rifiniture dorate,decisi di alzarmi, facendo cigolare il materasso. Arrivai di fronte allo specchio e mi osservai. Indossavo una sottanina di seta nera, mi arrivava poco sopra il ginocchio, accarezzai il tessuto liscio, fino a quando con le dita non toccai la superficie ruvida del pizzo che ornava i bordi del profondo scollo a V. I miei capelli neri erano arruffati a causa del sonno e il mio colorito pallido era accentuato dalle macchie nere sotto gli occhi che il mascara aveva procurato. Rimasi a fissare il mio riflesso per cinque minuti, fino a quando non presi coscienza del fatto di essere da sola in una camera d'hotel. Cercai di riflettere per capire come fossi arrivata lì, ma non riuscivo a trovare nessuna spiegazione, iniziai ad ipotizzare un rapimento, ma quale stupido porterebbe una ragazza rapita in una suit 5 stelle? Un riccone che non voleva far altro che divertirsi. Mi venne un colpo al cuore. Ad un certo punto sentii armeggiare con la porta, spaventata allora staccai una lampada dalla presa e mi accasciai di fianco al letto. Sentii dei passi pesanti venire verso di me. Una figura maschile si era fermata di fronte allo specchio. Lo osservai, era piuttosto basso, ma la camicia a mezze maniche lasciava intravedere I possenti bicipiti che possedeva, si passò una mano tra i capelli, mi soffermai ad osservare le sue lunghe dita, due di queste erano arricchite con dei grossi anelli. Aveva delle mani stupende, rimasi incantata sulle sue vene evidenti. Ad un certo punto girò la testa e mi vide, confusa mi alzai di scatto e lo colpii forte sulla nuca. Lui cadde a terra con un tonfo. Mi portai le mani tra i capelli e mi inginocchiai per controllargli il polso, era vivo, ed era bellissimo, sapevo benissimo che era pericoloso, che non lo conoscevo e poteva essere un maniaco,ma qualcosa mi impediva di avere paura. Forse erano quei ricci bruni che gli incorniciavano il viso,oppure quelle labbra disegnate,non ne avevo idea.

If you were my man//BWSWhere stories live. Discover now