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Mi inginocchiai vicino al suo corpo e gli scostai un ricciolo dal viso. "Ma cosa sto facendo" dissi ad alta voce, mi alzai e mi allontanai. Mi avvicinai alla porta, volevo andarmene, ma questa era incastrata, era stata chiusa a chiave dall'esterno. Cercai il bagno e appena lo trovai mi chiusi la porta alle spalle appoggiando la schiena su essa. Feci respiri profondi e mi avvicinai al lavandino per sciacquarmi il viso. Il bagno era gigantesco, come il resto della suit, le mattonelle bianco perla e i copri lucerne di cristallo ne erano la prova. Notai la maestosa vasca da bagno e non desiderai altro che immergermi nell'acqua bollente e ricoprirmi di schiuma. Ma con un potenziale maniaco nell'altra stanza, non era la cosa più giusta da fare. Decisi di uscire dal bagno, volevo scoprire chi era quel ragazzo. Aprii piano la porta e mi incamminai verso di lui, mi inginocchiai e frugai nelle tasche della giacca. Dovevo trovare un documento,qualcosa per poterlo identificare e poterlo costituire alla polizia. Presi il porta documenti e sfilai la tessera d'identità " Bradley Will Simpson" mi sembrava un nome conosciuto, mi sedetti sul pavimento e iniziai a scervellarmi per capire chi fosse, finché lui non si mosse. Nel panico feci cadere la tessera per terra e mi fiondai sul letto, il più lontano possibile da lui. Lo sentii gemere e per un secondo mi pentii di non aver preso la lampada. Rantolando si mise a sedere e confuso si guardò attorno, dopo 5 lunghi secondi posò gli occhi su di me. Mi squadrò da capo a piedi, quando fissò i suoi occhi sui miei un brivido mi percosse tutto il corpo, un senso di paura mi invase. Io sostenni lo sguardo. Dopo quella che sembrava un eternità, lui parlò "chi sei?" continuai a guardarlo, senza rispondergli. Lui ripetè la domanda e per la seconda volta, non ottenne nessuna risposta. Si alzò in piedi e deve per avvicinarsi al letto "no" urlai "sta lontano da me" mi schiacciai contro la parete del letto. Lui mi guardò quasi divertito "sono io quello che dovrebbe avere paura, mi hai colpito con una mazza" il suo sguardo mi provocò un enorme fastidio " per la cronaca, era una lampada e non ti avrei mai colpito se tu non mi avessi trascinato qui" la sua espressione cambiò completamente, sembrò quasi arrabbiato "sei tu che sei entrata nella mia suit, io non ti ho mai vista in vita mia" era serio, ma come potevo credergli? Era uno sconosciuto ed io ero quasi nuda nella sua stanza "beh, io mi sono svegliata qui dentro, perciò o tu, o uno dei tuoi amici deve avermi trascinata, per chissà quale attività perversa" scoppiò a ridere e io, innervosita, gli lanciai un pesante cuscino cilindrico, fallì miseramente , non riuscendo a colpirlo, avevo una pessima mira " pensi davvero che io ti abbia drogata e portata qui per approfittarmi di te?" Feci un'espressione che equivaleva ad un gigantesco si e lui tornò serio "e come ti avrei rapita, sentiamo" di sedette ai piedi del letto "beh, questo non lo so" cercai di ricordarmi ciò che era successo prima del mio strano risveglio, ma non trovai nulla. " saranno gli effetti della droga" disse lui sarcastico. Stava realmente scherzando su una cosa del genere? " non osare scherzarci su, so il tuo nome, posso denunciarti per sequestro di persona" il suo sguardo cambio nuovamente, e questo mi diede un enorme fastidio. "Come fai a sapere il mio nome?" posai senza volerlo lo sguardo sulla carta d'identità che si trovava sul pavimento, lui se ne accorse e giri di scatto la testa "quindi, hai frugato tra le mie cose? Anche io potrei denunciarti, per violazione di privacy e aggressione a mano armata " lo guardai in cagnesco " l'unico motivo per cui ho frugato tra le tue stupide cose era per poterti identificare" si portò le mani prima sulla fronte, poi sulla nuca, presumibilmente dove l'avevo colpito dato che aveva fatto una smorfia di dolore. Mi avvicinai e gli passai  la mano sul bernoccolo, mi alzai di scatto e mi diressi verso il bagno. " Dove vai?" gridò. Presi un'asciugamano e la bagnai con acqua ghiacciata, tornai in camera e gliela porsi. Sorrise sotto i baffi e io alzai gli occhi al cielo. "Grazie" disse cercando di arrivare al punto dolente,il panno lo bagnò completamente. Gocce d'acqua gli scivolavano sul collo e un po' sulla fronte, la camicia bianca era quasi zuppa " avresti dovuto strizzarla tesoro, a meno che tu non avessi in piano di vedermi bagnato. E se fossi tu quella che voleva approfittarsi di me?" Mi morsi il labbro per mascherare un sorriso e gli diedi uno schiaffetto  sul grosso bicipite, non ne avevo mai sentito uno così duro, morsi il labbro ancora più forte e mi allontanai da lui. Cosa mi stava succedendo? Era bastato così poco per farmi dimenticare la situazione? " devo andarmene" dissi "perché non l'hai fatto prima, mentre ero svenuto?" "È bloccata" mi guardò stranito "'impossibile" si alzò dal letto e si diresse verso l'ingresso, sbattè varie volte la maniglia, senza risultati. "Siamo in trappola tesoro" disse rinunciando ad aprirla "1 non chiamarmi tesoro, 2 ci deve essere un modo per uscire di qui"  " e come dovrei chiamarti? Sei stata molto scortese, hai preso la mia carta d'identità per sapere il mio nome e non mi hai ancora detto il tuo" mi avvicinai di nuovo al letto "semplice, non chiamarmi" risposi secca " allora vada per tesoro, oppure, baby girl" gli lanciai uno sguardo assassino "va bene, solo baby" come avevo fatto a trovarmi in una situazione simile? Cosa avevo fatto di male? Mi sdraiai e chiusi gli occhi. Sentii il letto cigolare e una presenza vicino me. Aprii gli occhi di scatto e vidi Bradley che fissava il soffitto. Lui si girò "credi ancora che sia uno stupratore?" Chiese serio e mi venne da ridere. Mi girai dall'altro lato "no,non lo so,sono confusa" era vero, non sapevo più cosa pensare. Si sollevò sul gomito e mi scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio ,sentivo il suo fiato sul collo. Se avesse voluto stuprarmi, l'avrebbe già fatto, ma non riuscivo ancora a capire come avevo fatto a finire lì. Poggiò la testa sulla mia spalla "scusa se ti ho colpito con la lampada" sussurrai "scusa se ti ho fatto pensare di voler approfittare di te" cominciammo a ridere . Tutto d' un tratto mi venne un conato di vomito, mi alzai di scatto, sentii il battito a mille, stavo tremando "ehi, cosa succede? Tutto bene?" Ero in preda a degli spasmi, non riuscivo a respirare, ad un certo punto, vidi tutto nero.

Mi alzai di scatto ansimando e portandomi le mani alla gola

If you were my man//BWSWhere stories live. Discover now