꧁ Quattordici ꧂

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Con occhi ancora serrati per colpa del turbolento bruciore fisico, tentò di alzarsi zoppicante mentre il moro lo aiutava, porgendogli la flebile e insicura mano.

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Ritornarono nell'albergo con lo stesso trucchetto della capra mascherata nella sacca con molto meno entusiasmo dell'altra volta, ma con altrettanta adrenalina causata dalla fretta di non farsi scoprire.

Non appena al sicuro, si lasciarono andare sul materasso del letto, quasi gettandosi, e con lo stesso stato di stress mentale in comune fermento. Taehyung si coprì il viso, buttandoci sopra il braccio a peso morto.

Forse era stato un errore insistere tanto per andare in spiaggia quella mattina, forse tutto quello che stavano facendo in quelle settimane era un errore madornalmente grande.

«Mi...mi hai fatto preoccupare parecchio oggi.»
Mormorò improvvisamente Jungkook, facendo sollevare di conseguenza lo sguardo del castano.

Non osò rispondere a quelle parole abbandonate nella stanza. Forse perché non aveva nulla da dire, o forse perché la consapevolezza che in fondo era tutta colpa della sua testardaggine era troppo gracchiante nel suo stomaco per permettere di dire qualcosa.

Nonostante tutto, scrutò il moro che lo fissava in attesa di una risposta, con il viso più calmo che un uomo potesse avere e paradossalmente tanto dolce.

«D-devo chiedere a Cindy se ha qualche pomata per la puntura di meduse» Taehyung si alzò seduto eretto, intento ad uscire dal letto e cambiando discorso tanto evidentemente.

«C-Cindy?» domandò il moro con un sopracciglio incurvato all'insù.

«Esatto, proprio lei, io vado. Tu bada alla capra» Continuò il castano.

«Scusa? Devo ancora badare a quella cosa? Non credi di star esagerando nel mettere alla prova la mia pazienza? Credi che oggi sia stato facile pisciarti il piede?»

«E con questo? Credi che oggi sia stato facile farmi pisciare il piede?» Taehyung si alzò in piedi zoppicando e con sguardo trapelante di disputa.

«Sai qual è il vero problema, Jungkook? È che proprio quando stavo pensando che la tua anima egoista e scansafatiche avesse abbandonato il tuo corpo mortale, tu la riprendi» Sentenziò con la fretta di andarsene via da quella stanza.

Non era giusto parlare a Jungkook così, ma la sensazione che cresceva nel suo petto al solo guardare i capelli scompigliati del moro cadere teneramente sulla sua fronte, restava inspiegata, e l'unica arma di Taehyung era l'inutile autodifesa insensata.

«A chi hai appena dato dell'egoista?» Offeso,  Jungkook si alzò con la stessa ferocia da far rintanare un rinoceronte. Fece voltare Taehyung dalla sua parte, scuotendolo per il braccio. Era in cerca di uno scontro diretto, quello che aveva sempre evitato, per soffocare e annegare la loro disputa.

Il suo sguardo pareva indurirsi, e i respiri uscire violenti dalle narici.
«A chi hai appena dato dell'egoista?» ripeté, schietto. Ancora una volta, Taehyung non rispose; restò passivamente a squadrarlo a lungo.

E poi, mosso dalla ritrovata forza corporea che mandò il suo cervello in stand by, sfiorò le labbra rosee del moro con le sue.

Si staccò subito dopo portandosi una mano alla bocca, impietrendosi sotto la mandibola serrata e gli occhi sgranati di Jungkook.

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I 'goat' you |vkook•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora