꧁ Quattro ꧂

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Il ragazzo castano si aggirava per i corridoi di moquette profumata dell'albergo, con il morbido animale sotto il braccio destro. Stava cercando il suo fidato amico nell'ala ovest, dove sapeva per certo che l'avrebbe trovato con il suo abito dotato di papillon da bravo cameriere quale era. Lo individuò verso la fine dell'andito, che, fischiettando, spingeva il suo carrellino trasportante gli asciugamani puliti.

«Jimin!» Sussurrò tentando di attirare l'attenzione del cameriere carino.
«Jimin!» Continuò poi, agitando la mano.
Il giovane ragazzo dai capelli neri, che pareva esser poco più alto delle piante dell'albergo, smise di fischiettare per guardarsi intorno con aria scettica, aprendo le orecchie.

«Jimin sono qui, cazzo!» imprecò il ragazzo, avvicinandosi un passo in avanti.

«T-Taehyung?» Balbettò il nero, colto alla sprovvista. Saltò sul posto quando si accorse che il suo amico si aggirava per l'albergo in quelle condizioni poco consone e ortodosse. «Taehyung, che accidenti hai combinato?!»

«Non lo so! Mi sono ritrovato in una suite tutto nudo, con un ragazzo e...questa» finì la sua brevissima spiegazione porgendo l'animale con entrambe le braccia verso il viso dell'amico, che, esterrefatto, guardava la bestiola e il ragazzo.

Da sempre aveva considerato il suo amico pazzo, ma mai come in quel momento.
«U-una pecora?»

«È una capra, Jimin, sei cieco per caso?»

«Che differenza fa? Ti licenzieranno in ogni caso se ti aggiri per i corridoi con quella cosa!»

I due si guardarono in cagnesco, mentre Jimin diventò rosso per la collera. Il suo amico era nei guai, era apparso all'improvviso e senza un benché minimo senso di pudore. Pareva che solo a lui importasse dello stato economico del castano, non voleva che venisse ancora licenziato.

«Hey, tu!» Urlò una voce grifagna dall'altra parte del corridoio. I due giovani si voltarono per poi vedere un ragazzo dai capelli mori. Indossava solo dei pantaloni grigi di tuta e pareva avvicinarsi piuttosto in collera, puntandogli un dito contro.

«Chi cazzo sei, bastardo?!» Gridò il moro, fiondandosi sopra il castano che a sua volta lanciò via la capra. Si buttò sopra di lui con tutta la stizza avente in corpo, pronto a picchiarlo con un bel destro serrato alla mandibola.

«E questo chi è?!» Strillò Jimin, spaventato dal ragazzo violento che si avvicinava dalla loro parte.

«C-credo sia culetto sodo.»

«Culetto che?»

Atterrò il castano, lo scaraventò per terra mentre la rabbia bramante trasudava e fuoriusciva perfino dalle narici, tanto che pareva uscirvici fumo. Gli lanciò un pugno dritto nel volto facendolo gridare e imprecare sotto di lui.

«Che ti prende, amico?!» Tentò di difendersi Taehyung, schivando i pugni che il moro gli lanciava.

«Signore! Non picchi suo marito!» Urlò la figura di un maggiordomo alle spalle del moro.

Jimin si precipitò ad aiutare il suo amico, tentando insieme al maggiordomo di allontanare il furioso ragazzo da sopra Taehyung, il quale viso minacciava di collezionare tutti i colori dell'arcobaleno dopo quelle dure sessioni di pugni.

I due, riuscirono a schiodare Jungkook dal castano, che, massaggiandosi la guancia, si raddrizzava a sedere. «Suo che?» Chiese stranito con un velo di fiatone.

«Siamo sposati!» digrignò Jungkook quasi sputando via le parole, trattenuto a stento dal suo maggiordomo. Taehyung alzò la sua mano sinistra, notando una cosa che non aveva mai notato prima, ovvero un anello d'oro nell'anulare.

I 'goat' you |vkook•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora