꧁diesci꧂

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Cannes

L'equilibrato sole del mattino picchiava sulla nuca di Taehyung. Gli occhiali da sole andavano ad incorniciare il suo grazioso viso, mentre con lo sguardo rivolto dinanzi a sé guardava fisso l'autostrada. Erano in viaggio da ormai quaranta minuti, e nessuno dei due aveva emesso suono o parola, entrambi chiusi nel proprio silenzio, uno pensava a guidare assorto la sua Ferrari, e l'altro pensava a fissare la strada dritta e larga.
Montecarlo era ormai lontana, e ad aspettarli vi era un lungo e arduo viaggio prima giungere a destinazione.

«Fra poco ci fermeremo» mormorò Jungkook, seguendo la curvatura della strada. «Come mai?»

«Andremo a fare rifornimento a Cannes, poi continueremo verso Marseille, dove ci fermeremo per cena e per la notte» espresse quelle parole con poco sentimento, con voce spenta, per esprimere tutta la sua noia e il suo risentimento venuto fuori al pensiero di intraprendere quel viaggio. «Ricordati che la responsabilità della capra è la tua.»

Taehyung abbassò i suoi occhiali da sole, per poi voltare la testa all'indietro verso i posti posteriori, vi era la capretta col pelo mosso dal vento che scuoteva frenetico a causa dell'aperta decappottabile. Non appena il castano si volto per guardarla, ella sembrò che gli rivolgesse un sorriso.
«Ma che cazz...» Sussurrò Taehyung, sbattendo le palpebre più volte. Subito dopo agitò la testa per far scacciare via quella sensazione che la capra potesse sorridergli amabilmente.

🐐🐐🐐

Pochi minuti dopo, entrambi i giovani scorsero il cartello verde:  "bienvenue à Cannes". Il castano espresse un sospiro di sollievo, consapevole che a breve si sarebbe potuto alzare per sgranchire le gambe addormentate.

Jungkook accostò alla prima stazione di servizio che avvistarono. Fermò il motore e ne estrasse le chiavi. «Bene, stai in macchina con la capra, io farò rifornimento.» mormorò.

«No, io vado al negozio e compro da mangiare, fai uscire anche lei dalla macchina.»

«Col cazzo, e se scappasse?»
«Non scapperà» sentenziò Taehyung, aprendo la portiera dalla sua parte.
«Dove pensi di andare?» domandò esterrefatto l'altro.
«Sei sordo per caso? Sto andando al negozio.»

Taehyung si sollevò gli occhiali da sole e li posizionò sopra la nuca. «Che poi, la capra l'abbiamo rubata insieme, ripetimi perché cazzo dovrebbe essere mia?»

«Allora sei proprio stupido. Sei tu l'unico a cui importa della ricompensa, e perciò sei tu l'unico a cui importa di lei. Per me la potremo anche lasciare qua. Io voglio solo far annulla il m-m...m-» balbettò Jungkook, non riuscendo a pronunziare nemmeno una volta quella parola, catalogata come maledetta.

"Matrimonio" mimò con le labbra carnose Taehyung.

«Esatto, quello.» Jungkook si passò una mano sulla fronte sudata, perfino ammetterlo senza nominarlo era uno sforzo sovra umano, è tutto ancora un brutto incubo.

Taehyung aprì la portiera del passeggero per far scendere la bestiola. «Fai sgranchire le zampe anche a lei. Sono sicuro che rimarrà vicino a te» Il castano sorrise soddisfatto a Jungkook, mentre quest'ultimo con un sopracciglio sollevato e le braccia incrociate, fissava adirato Taehyung. «Spero che scappi via, voglio proprio vederti correre disperato per riprendertela» sibilò a denti stretti e mandibola contratta.

Taehyung sventolò la mano e dedicò poca attenzione al moro. «Sempre il solito melodrammatico» mormorò, allontanandosi dalla macchina.

«Hey! Tu! Torna qua. Mi lasci solo con questa cosa?».

Il castano era ormai più che lontano, quando Jungkook abbassò lo sguardo sdegnato verso la bestiola bianca. Decise di ignorarla e lasciare la sua sicurezza nelle mani del fato, d'altronde non era di sua competenza. 

Si guardò un po' attorno, notando la splendida campagna francese che imbeveva la stazione di servizio, all'estremità dell'entrata di Cannes. La trovò tutto sommato piacevole. Il caldo sole di quel pomeriggio era amorevole e accondiscendete per il suo carattere. Rilassò il viso liberandosi, perpetuo, di quelle piccole rughe di espressione che si potevano creare sui suoi giovani lineamenti.

Tirò via un sospiro e, allargando le braccia, il suo sguardo si bloccò e rimase fisso su una siepe vicino al distributore di benzina. Stratosferici fiori blu e bianchi sbucavano fuori da un vaso di terra cotta abbondantemente decorato.

Si girò verso la sua vettura e prese dai sedili la sua costosa macchina fotografica, che tanto diligentemente si era ricordato di portare, per poter fotografare quella pianta per lui particolare.

La posizionò e chiuse un occhio, tentando di mettersi nella giusta posizione per immortalare il fiore, mise a fuoco l'obbiettivo e scattò la foto.

Guardò poi il suo lavoro e notò che il fiore non era stato immortalato e pareva non esserci più nemmeno nella siepe. sollevò lo sguardo perplesso, incuriosito dal rumore sgradevole di una capra che masticava qualcosa.

«Brutta... dillo che mi odi» intimò alla capra, che pareva prendersi beffa di lui e che senza indugio mangiava il fiore guardando con occhi dolci il moro.

«Sbaglio o stai parlando con lei?» Spuntò dal nulla la voce di Taehyung. La sua figura era accompagnata da un divertito sorrisetto sghembo e portava in mano una busta di plastica verde acqua.

«No, non sono di certo ai tuoi livelli» punzecchiò il minore.

Il castano rivolse una finta espressione offesa e cambiò discorso aprendo la busta e mostrando ciò che aveva comprato.

«Ho comprato un collare.» Estrasse l'aggeggio dal contenitore.

«ma è un collare per cani» notò Jungkook, osservando meglio.

«E allora? Non credo facciano collari per capre.»

🐐🐐🐐

I 'goat' you |vkook•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora