Capitolo 1

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<<non puoi farmi questo…>>

<<e allora perché l’ho appena fatto?>> mi disse Jacob, quasi divertito dalla situazione assurda che lui stesso aveva creato, per poi andarsene via lasciandomi lì nel mezzo del corridoio a singhiozzare con tutti che mi fissavano come per chiedersi “ma che problemi ha questa?”.

Che problemi ho?

Beh il ragazzo con cui stavo felicemente da tre fottuti anni mi ha lasciato per una cheerleader senza cervello, ma con tanti, tanti soldi.

Sostanzialmente lui mi ha detto che per lui è solo un gioco e che in realtà non gli importava nulla di me e dei miei sentimenti per lui. Quando gli ho chiesto se avesse provato veramente qualcosa per me, anche per un secondo soltanto, mi ha risposto semplicemente ridendo e scuotendo ripetutamente la testa. In pratica ho buttato via tre anni della mia vita.

Forse era meglio se me ne andavo a Miami con  mio padre quando me l’aveva chiesto cinque anni fa

Ora sono nel bagno della mia odiata High School appoggiata con le braccia nel lavandino guardandomi il viso arrossato e pieno di sbavature del trucco che avevo messo questa mattina. Forse è meglio che mi sbrighi ad aggiustarmi il trucco se non voglio arrivare tardi a lezione. Anche se, pensandoci bene, in inglese vado abbastanza bene e non sono mai mancata una sola volta. Penso che per un’ora non cambi tanto. Così avrò tempo per sistemarmi bene e andare in biblioteca per ripassare per la verifica di biologia che ho dopo. Anche se dubito che riuscirò a concentrarmi sul pezzo di carta che avrò davanti. Credo che, come ora, penserò a cosa ho fatto per meritarmi tutto questo.

Jacob era l’unica persona che avevo, a parte mia mamma e mia sorella Carol. Era il mio migliore amico e il fratello che non avevo mai avuto. Mi faceva da padre quando dovevo uscire, anche se non uscivo veramente. Stavo solo nel parchetto a qualche isolato da casa mia, da sola perché non ho amici, ma lui questo non lo saprà mai.

Ho appena deciso che andò a Miami con mio padre e la sua nuova fidanzata Samantha. Non credo che a mamma dispiacerà più di tanto. In fondo ha sempre desiderato che io andassi con mio padre. Diceva che là ci sono opportunità migliori che a Denver anche se io non ne sono molto convinta.
Però mi piacerebbe trasferirmi a Boston per andare all’università dei miei sogni, Harvard, e finire lì il liceo. Dopotutto, devo compiere 17 anni e quindi sto facendo la patente, posso trovarmi un lavoretto per pagare l’affitto dell’appartamento che vorrei affittare.

Il suono assordante della campanella mi distoglie dai miei pensieri e mi rendo conto di non aver nemmeno ripassato e con tutto quello che sto pensando, credo che farò tardi anche a questa lezione. È meglio per me se me ne torno a casa, almeno posso esporre le miei idee a mia mamma prima che vada al lavoro.

Mia madre fa la donna delle pulizie in una grande azienda e a volte deve fare il turno di mattina, altre volte quello di pomeriggio e, stando a quello che ho capito, oggi ha quello di pomeriggio. Forse è meglio che mi sbrighi.

Esco velocemente dalla vecchia biblioteca della scuola e mi dirigo verso il mio armadietto e poi verso la porta d’entrata sperando che nessuno mi veda. Per mia fortuna, riesco ad arrivarci. Quindi esco e mi incammino verso casa mia che è a circa due isolati da qui. Mi infilo le cuffiette, cerco la mia canzone preferita “firework” di katy perry  e cammino più veloce che posso lasciando a qualche lacrima di rigare il mio viso pallido.

Una volta arriva a casa prendo le mie chiavi e apro la porta facendo prendere un bello spavento a mia mamma, la quale si sta rilassando sul divano.

<<che ci fai qui così presto?>> mi domanda lei con una mano al cuore che batte ancora molto veloce per lo spavento

<<sto poco bene>> mento appoggiando a terra lo zaino e togliendomi le scarpe

<<oh mi dispiace tesoro. Vuoi che ti prepari del thè caldo?>> dice premurosamente lei

<<si grazie>>

Lei si alza subito dal divano e va in cucina dove io la seguo.

Adesso o mai più Madison!

<<mamma, ti devo dire una cosa>> le dico sedendomi in una delle quattro sedie in legno attorno al tavolo

<<dimmi cara>>

<<vorrei trasferirmi a boston>> dico torturando il mio anello d’argento, regalo di mio padre

<<va bene, quando finirai il liceo potrai andare. Lo sai che io non ho mai ostacolato i tuoi desideri>> mi porge la tazza di thè bollente

<<preferirei finire là il liceo. Sai, per integrarmi meglio nel posto..>>

<<capisco, ma tesoro se ancora troppo piccola>>

<<ti chiamerei ogni giorno. E poi mi troverei un appartamento tutto mio e anche un lavoro per pagare l’affitto>>

<<non lo so… non mi sta bene avere la mia bambina così lontana da casa..>>

<<ti prego pensaci, okay?>>

<<ci penserò d’accordo? Ora bevi il thè che sennò si raffredda>> dice per poi stamparmi un bacio in fronte ed andare nuovamente in soggiorno

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Spazio autrice
Spero che questa nuova storia vi piaccia e prometto di non eliminarla come tutte le altre. Detto questo, lasciate un voto per supportare questo mio nuovo progetto.
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Bacioni!!

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