Prologo

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Doveva essere un sogno, solo un sogno... Un Incubo più precisamente... Christine stava correndo nel labirinto di siepi potate perfettamente dell'enorme giardino reale, senza una scarpa e con il vestito strappato.
Ma com'era possibile che una principessa fosse in fuga dal proprio stesso Regno?
Cosa potrebbe volere di più una ragazza con un marito che la ama e un regno ai suoi piedi?
Semplice. La verità.
Ormai anche suo padre l'aveva tradita, di chi si poteva più fidare?

Non riusciva a togliersi dalla mente la scena del dottore che le spiegava la vera natura della morte di sua madre: era stata avvelenata.
Ma perché allora il re Stefan, suo padre, avrebbe dovuto mentirle? Perché le aveva detto che era stata tutta colpa della malattia?
Di sicuro centrava qualcosa, e Christine non ci teneva molto ad essere la vittima successiva.

Si voltò senza fermarsi, e vide che le guardie l'avevano persa di vista, anche se essendo circa una decina, dividendosi l'avrebbero trovata in un batter d'occhio, e lei non poteva permetterselo.
L'unico problema era che se le guardie avevano perso di vista lei, la ragazza aveva perso di vista l'uscita. Non sarebbe servito a niente continuare a correre alla cieca, quindi rimaneva una sola opzione.
Pericolosa? Certo.
Irresponsabile? Decisamente.
Possibilità di riuscita? Molto bassa.

Pessimo, davvero pessimo, ma non c'era altra scelta.
Christine si liberò dell'unica scarpa che le era rimasta, scalciandola lontano, per poi iniziare a "scalare" la siepe con i piedi nudi, procurandosi una grande quantità di graffi.
Arrivata in cima sentì una voce alle sue spalle:
-Eccola, È là sopra! Prendetela!-

La ragazza si raddrizzò sul precario intralcio di rami, iniziando ad avanzare verso l'uscita, più velocemente possibile.
Che idea stupida.
Una missione suicida.
Impossibile farcela.
Christine scivolò, prendendo una storta alla caviglia, ma continuò a correre, zoppicando.
Peccato che, per quanto si impegni, una ragazza che non riesce neppure a camminare senza zoppicare non abbia nessuna possibilità di scappare da una decina di guardie allenate.

La ragazza sentendo il rumore di passi avvicinarsi si fece piccola piccola in un angolo, appiattendosi contro l'irregolare parete di foglie e rami,nell'inutile tentativo di nascondersi.
A furia di spingere con la schiena, la siepe cedette e Christine cadde all'indietro, sbattendo la testa contro un ramo.
"La governante non mi considererebbe affatto carina e aggraziata in questo momento" fu l'ultima cosa che riuscí a pensare prima di svenire.

Poi il buio.

Lulu🖤

The true Happily Ever AfterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora