UNA GIORNATA QUALSIASI
Una giornata qualsiasi.
Ecco cosa mi aspettavo.
Una fottuta giornata qualsiasi.
Quella giornata dove mi sveglio, dove vado a scuola, dove non seguo le lezione perché tanto sono totalmente inutili, dove penso ai cazzi miei, e dove finita la scuola me ne vado con il mio violino al parco naturale della città e suono su un fottuto albero vicino a un fottuto ponte in mezzo al più totale nulla.
Ma invece no.
Proprio oggi, totalmente a caso, un rincoglionito doveva perdersi nel parco e passare proprio dove IO stavo suonando.
Ma partiamo dal inizio:
Quella di oggi si prospettava una giornata normale e tranquilla, come ogni giorno mi sono svegliata alle 7:30 per poi vestirmi e truccarmi un pochino, mi sono vestita pesante rispetto agli altri giorni perché è nevicato e fa particolarmente freddo.
Non mi piacciono i cappotti, quindi ho preferito vestirmi a cipolla, una maglietta sopra l'altra, per un totale di 4 maglie che mi avrebbero tenuta sufficientemente al caldo, un paio di pantaloni di jeans neri, gli anfibi neri con le borchie e dei guanti neri senza dita, per completare il tutto ho messo pure un cappello nero così non sento freddo alla testa.
Dopo aver messo l'eye liner e il lucidalabbra sono scesa a fare colazione, ho salutato i miei che ero già sulla porta (quanto li odio) e sono andata alla fermata del bus con la custodia del violino in spalla, porto solo un piccolo zainetto nero dove tengo l'astuccio e i libri con i compiti da fare. Durante il tragitto svolgo i compiti, anche se la versione di latino è sensata quanto un discorso di Renzi in inglese. Arrivata a scuola vado nel aula di Greco, tanto per iniziare bene la giornata, e mi metto seduta nel banco in fondo vicino alla finestra per distrarmi meglio. Arrivano i miei compagni di corso ma non li cago di striscio, se fosse per me gli butterei addosso un secchio di benzina e gli darei fuoco.
OVVIAMENTE non posso stare tranquilla al mio banco ascoltando musica in sacrosanta pace NOOOOO, quelle OCHE starnazzanti delle mie compagne di corso non potevano non rompere le palle e venirmi a sfottere per il colore dei miei capelli. Ci sono nata con i capelli così che ci devo fare?! "sembri una vecchia con quei capelli" "ma tingerli di un colore decente ti faceva schifo?" Olivia è la prima a venirmi contro con la sua lecchina Giulia, ma che gli cadesse un pianoforte a coda in testa! "si, l'idea di tingermi i capelli mi faceva proprio schifo, e a voi l'idea di farvi i cazzi vostri non è passata nemmeno per la testa vero?" dopo aver dato la mia risposta alzo il volume della musica così che i Panic! At the disco coprano la voce di quegli esseri dotati di un quoziente intellettivo pari a quello di un piccione. La professoressa entra in classe ma non mi faccio problemi a lasciare le cuffie al loro posto, mi limito ad abbassare leggermente il volume. Sto tutta l'ora a osservare la neve che ha ripreso a cadere lentamente. Dopo interminabili ore di professori che parlano ininterrottamente e una verifica di inglese semplice come non ne ho mai viste, finalmente sono fuori da quel inferno e posso dirigermi verso il solo posto dove mi sento a casa. Metto lo zaino su una spalla e la custodia del violino sull altra e con "this is gospel" inizio a camminare verso il parco della città.Spazio autrice~
Salve a tutti, grazie se avete letto il capitolo, scusate se è lungo ma i capitoli troppo corti non sono il mio forte.
Vi ringrazio se deciderete di continuare a leggere questa storia e se deciderete di supportare i lasciano una stellina o qualche commento.
Grazie ancora per aver letto questo primo capitolo.
LillaLove☘️
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cuore di ghiaccio
RomanceCamilla una ragazza amante dello stile pastel goth, la quale unica passione nella vita è il violino, incontra Leo un ragazzo un anno più grande che frequenta il liceo musicale che suona il pianoforte. Dopo averla incontrata Leo inizierà a tentare di...