UN NORMALE GIORNO DI SCUOLA
Era una normalissima giornata.
Mi ero svegliato alla solita ora e mi ero preparato la colazione, prima di uscire di casa avevo lasciato un biglietto a mia mamma che ancora dormiva e avevo preso la macchina per andare a scuola.
Io e dei miei compagni abbiamo deciso di saltare la prima ora, tanto la matematica non se la fila nessuno, così siamo stati la prima ora al bar davanti la scuola a importunare le cameriere.
Dopo essere entrati le lezioni erano passate in modo tranquillo, non era successo nulla in particolare se non qualche scherzetto ai prof, soprattutto al prof di storia della musica, povero vecchio quante gliene abbiamo fatte passare, è poi la fatidica ultima ora.
"Leo ma ci sei o ci fai?! Dai che sta per suonare l'ultima ora" per Alessandro non potevo essere assorto nei miei pensieri, soprattutto negli ultimi minuti del ultima ora di sabato. "Ci sono ci sono, ma magari se non mi urli in un orecchio è meglio, magri poi la prof ti sente" "ma chi? Quella vecchiaccia della Sorusi? Ma va che non si accorgerebbe di nulla nemmeno se le mettessi una puntina sotto il sedere dai" effettivamente quella non si sarebbe accorta mai di nulla per davvero. "ti sfido" "non mi provocare" "la legge è legge, pensaci prima di dire minchiate Ale se no paghi pegno", nel nostro gruppo sparavamo un sacco di minchiate, tipo quella della puntina sotto il culo della prof, bhe se a qualcuno del tuo gruppo gira bene ti sfida a fare ciò che hai detto, dato che le nostre sfide si basano sul fare scherzi ai prof ci siamo beccati parecchi rapporti di classe e singoli, ma la regola del gioco è che non ci si può tirare indietro, se no si paga pegno ed è peggio di un rapporto, quindi rimasi seduto al mio banco osservando divertito Ale che andava a mettere la puntina sulla sedia della Sorusi che stava scrivendo alla lavagna qualcosa di incomprensibile. "... Quindi ora vi assegno i compiti per la prossima lezione..." "3...2...1..." la Sorusi si alzo di scatto con un espressione talmente memorabile che non mi trattenni dallo scattare una foto. "CONTRO FINO A 3 E QUANDO AVRÒ FINITO DI CONTARE IL COLPEVOLE SI ALZERÀ IN PIEDI E VERRÀ IN CATTEDRA" "quanto manca al suono della campana?" "meno di quanto tu creda" "3... 2... 1..." nel aula risuona il rumore assordante della campana che segnava la fine del ora e del intera settimana scolastica, non appena udimmo il suono io e Alessandro uscimmo di corsa dalla classe non ostante le urla di qua vecchia zitella acida dea Sorusi.
"ce la siamo scampata" "con un po' di fiatone ma ne è valsa la pena" ci guardammo negli occhi e poi scoppiammo in una fragorosa risata, tra me e Alessandro c'era una strana alchimia, ogni volta che ci guardavamo dritti negli occhi scoppiavamo a ridere senza un perché. Ci salutammo e Ale si incamminò verso casa sua, io non avevo proprio voglia di tornare a casa, così cercai su internet un posto tranquillo dove passare qualche ora, il parco naturale della città mi sembrava l'ideale, sali in macchina e accesi la radio e con American idiot dei Green Day a tutto volume andai in direzione del parco naturale.
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cuore di ghiaccio
RomanceCamilla una ragazza amante dello stile pastel goth, la quale unica passione nella vita è il violino, incontra Leo un ragazzo un anno più grande che frequenta il liceo musicale che suona il pianoforte. Dopo averla incontrata Leo inizierà a tentare di...