Stavo correndo sulle mie quattro zampe sotto la pioggia che non accenava a smettere.
Il mio pelo nero era zuppo d'acqua e il terreno, ormai bagno, iniziava a diventare faticoso da percorrere.
La fame non aiutava, ma non era quello il problema.
Per sbaglio feci arrabbiare un cane randagio e adesso mi stava inseguendo in cerca di vendetta.
Infatti, pochi minuti fa per la fame vidi della spazzatura dove potessi rovistare in cerca di cibo, ma sbatato felino che sono, inciampai sulle mie stesse zampe e feci cadere il bidone.
Con mia solita fortuna il recipiente di spazzatura cadde addosso al cane randagio che adesso mi stava inseguendo.
Decisi di correre un po' più veloce ma quando si parò un ostacolo d'avati, dei scatoloni per l'esattezza, non riuscì a sorpassarli e caddi malamente ferendomi una delle mie zampe posteriori e sbattendo fortemente la testa contro l'asfalto sporco.
Possibile che adesso fosse arrivata la mia fine? Proprio adesso? Non potevo morire proprio ora!
Il cane iniziò ad avvicinarsi pericolosamente.
In quel momento capì perché se la fosse presa così tanto con me.
Anche lui era molto affamato e io, per lui, ero una buona occasione per avere della carne.
Non era un semplice fatto di vendetta.
Già…vendetta.
Anche io volevo avere vendetta.
Un tempo non ero solo.
C'era mia mamma che si occupava di me.
Fin da quando sono nato ricordo di essere sempre stato con lei.
Mia madre aveva lunghi capelli castani e gli occhi verdi.
Non ricordo bene cosa accadde, ma abitavano in una casa.
Con un enorme camino a riscaldarla.
Me lo ricordo perché ricordo il terpore e la calma che solo mia madre riusciva a trasmettere.
Ma all'improvviso ci ritrovammo per strada.
Possibile che non ricodassi come?
Un giorno accadde la mia più grande disgrazia.
Mia madre morì.
Fu investita.
Ricordo perfettamente la scena.
Stavamo attraverso la strada mano nella mano.
All'improvviso mi spinse verso il marciapiede salvandomi da morte certa.
Io mi salvai, lei no.
Un auto bianca.
Non si fermarono neanche.
La investirono in pieno uccidendola sul colpo.
Piansi per giorni.
Non facevo altro che avere incubi: il rumore delle ossa di mia madre rompersi sotto il tocco delle gomme e il sangue sgorgare da ogni parte del corpo schiacciato mi tornavano in mente ogni volta che chiudevo gli occhi.
La seppeli in un campo vicino ad un terreno dove ci vivevano dai contadini.
Scavai la fossa con le mani, adagiando poi il suo corpo (quello che era rimasto intatto) all'interno della buca per poi di ricoprirla della terra che le avrebbe fatto compagnia anche quando la sua carne diventerà talmente marcia da poter confondere il suo colore con quello del terreno.
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Vita da gatti ||Yaoi||
Romance"Io ti darò la libertà, ma in cambio, quando ti sentirai solo e non avrai dove altro andare vieni. Vieni da me". Queste parole cosa significheranno? Il protagonista con una capacità unica andrà incontro a questo destino per poter difendere il propri...