Con passo prudente camminavo lungo il sentiero della vita.
Non ho mai capito cosa mi portasse a fare ciò ma quell'orizzonte era come un magnete e non potevo fare a meno di rimanere immobile davanti alla finestra. Lo spettacolo che si presentava ai miei occhi era qualcosa di incredibile, da togliere il fiato: il cielo, una tela dove un pittore al vertice della sua ispirazione aveva dato qualche spennellata di colore; gli alberi, una cornice irregolare ma perfetta per quel quadro e infine il lago, lo specchio che riflette l'opera. Il tutto accompagnato dal silenzio e la pace della natura. Rimasi lì per dei minuti, ogni tanto qualche respiro profondo mi permetteva di assaporare ancora di più quell'atmosfera così bella, fin troppo bella per essere reale. Tutto ciò ha un nome, si chiama solitudine. All'apparenza può sembrare piacevole, può essere un qualcosa di positivo. Ma se la si vive fino in fondo, si abbandona il lago e ci si ritrova nel cuore più oscuro del bosco dove mille domande ci invadono la mente come tante creature misteriose. Ora non è più tanto piacevole la solitudine vero?
Ci si ritrova intrappolati in questo limbo dove nessuno può venirci a salvare. Queste creature sono capaci di distruggere l'essere umano, di sgretolare pian piano la sua anima approfittando della sua fragilità. Ciò che può sconfiggere le bestie è l'ignoranza, bisogna solo ignorare queste domande esistenziali che si fanno vive una volta arrivate nella solitudine. Una volta fatto ciò si può proseguire verso l'esterno, attraversando gli svariati sentieri che ci offre la vita, sta a noi scegliere quale prendere per poi raggiungere la meta, la felicità.
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My Notebook
RandomNon si tratta di una storia, di un romanzo, di una fan fiction. È solo una raccolta di miei pensieri. Non mi ritengo una scrittrice perché non lo sono. L'unica cosa di cui sono sicura, è che mi piace scrivere riflessioni e pensieri basandomi sulla m...