Bene, "ciuffo biondo scrutatore" è dunque un ballerino. Non solo, fa parte della mia stessa scuola di danza. Ottimo come primo giorno.
Entriamo nella scuola e ad accoglierci c'è la stessa signora cordiale del giorno della selezione.
"Bonjour! Mettete una firma qui e poi in spogliatoio leggerete gli orari e le rispettive sale. Buona fortuna per il primo giorno! Divertitevi. " adoro la sua voce. È pacata , amorevole. Osservo il suo abbigliamento: indossa un vestito rosa con una cinta bianca molto fina alla vita, una collana di perle al collo e dei tacchi non molto alti color panna. Penso si accorga di avere i miei occhi puntati su di lei , così le sorrido e mi dirigo subito in camerino con Susan. Appena entriamo c'è una confusione enorme, tra ragazze che si abbracciano, stridulano e che si raccontano le vicende estive.
Una ragazza bionda viene verso di noi e ci porge la mano.
"Piacere! Mi chiamo Ginèvre. Siete nuove vero?" È molto magra e alta, ha un naso piccolo e le labbra sottili.
"Ciao! Io mi chiamo Susan e lei è Aurore. Abbiamo fatto insieme il provino a fine giugno"
"Beh allora venite pure , vi presento alle altre."
Ci avviciniamo vicino ad un gruppetto che si trova dall'altra parte dello spogliatoio. Non vedo nessun viso familiare, solo tanti volti nuovi e tanti corpi magri.
"Les filles! Vi presento le nostre nuove compagne di corso. Susan , Aurore! "
Stringo la mano a otto ragazze. Sono tutte dai capelli castani eccetto una ragazza dai capelli rossi. È molto carina anche se non mi guarda negli occhi.
Deve essere timida.
Andiamo a leggere gli orari e la prima lezione di classico è alle 9:00.
Insieme a Ginèvre, che fino ad allora sembrava essere la più simpatica, andiamo in sala.
È la stessa dell'audizione, quella con le vetrate. È grandissima e ora che non ci sono i tavoli della giuria lo sembra ancora di più. Ognuno prende posto alla sbarra, evidentemente tutte hanno il proprio.
"Avete un posto assegnato?" Bisbiglio a Ginèvre.
"Diciamo che ci si impossessa del proprio secondo l'istinto. Focalizza bene i posti e cerca di non sbagliare mai. Potrebbero vendicarsi se prendessi la loro postazione" dice alzando gli occhi al cielo.
Io e Susan ci guardiamo e ci posizioniamo alla sbarra nei due posti liberi, in fondo.
Iniziamo a riscaldarci prima che venga l'insegnante.
Le altre sono veramente perfette. Hanno le gambe dietro la desta, piedi fantastici, linee divine. Mi chiedo come abbiano fatto a scegliermi. Non sono ai loro livelli. Non so nemmeno se riuscirò mai a raggiungerle.
Ad un certo punto la porta si apre e le ragazze si dispongono in linea facendo un inchino. Io e Susan le copiamo , guardando la nostra nuova insegnante. Purtroppo non è la stessa dell'audizione. È una signora dai capelli biondi e occhi marroni. È mediamente alta e longilinea. Indossa una tuta nera aderente , le mezze punte color carne e ha una felpa di cotone attorcigliata alla vita.
"Bonjour Les filles. Spero abbiate passato un'ottima vacanza perché quest'anno ci aspetterà tanto lavoro da svolgere. " Ci guarda una ad una e ci sorride. Per me e Susan il tempo che impiega per osservarci dura un po' di più. Poi aggiunge : "per le ragazze nuove , io sono Madame Guillaum. Vi auguro buona fortuna " Quando mi guarda sembra molto curiosa. Vado subito nel panico. Cosa pretenderà mai da me?
Come al solito, entra il pianista e la lezione comincia, con gli esercizi illustrati da Madame Guillaum.
La lezione è molto difficile già dai primi passi. Il lavoro è totalmente diverso da quello che ho sempre fatto fin ora. È più intenso , pesante. Comincio a sudare ed il mio viso come al solito diventa paonazzo. Sembro un pomodoro che sta per scoppiare ogni volta che fatico. Non riesco proprio a nascondere quando lavoro sodo.
Quando passiamo alla parte di lezione svolta in centro , M. Guillaum fa disporre me e Susan in prima fila, molto probabilmente per visionarci meglio.
Fortunatamente l'insegnante mi mette a mio agio, e riesco a concentrarmi per bene.
"Trés bien, Aurore" mi dice non appena finiamo i giri. Il mio cuore si riempie di gioia, mentre le mie nuove compagne mi guardano con aria di sfida.
Quando finisce la lezione ognuno prende le proprie cose per prepararsi al contemporaneo.
"Aurore, vieni qui." Madame mi chiama ed il sangue si raggela. Mi volto e vado verso di lei a testa bassa.
"C'è molto da lavorare. Qui il livello è molto alto. Ricordati che tutto è possibile, ma se non credi in te stessa non andrai da nessuna parte. Le basi ci sono, comincia ad amarti un po'." Mi da una pacca sulla spalla e mi fa cenno di andare.
Mi inchino e la ringrazio. Sono stupita. Come ha fatto a capire la mia personalità in un'ora e 45 di lezione? La danza è davvero capace di fare questo? Far trapelare la propria anima attraverso gesti del corpo. Parlare senza dire una parola.
"Tutto ok? Sembri scossa"
"No,no. Va tutto bene. " sorrido a Susan e infilo le calze nere per fare contemporaneo. Sono comodissime, leggere e senza piede. Si indossano sopra il body. Diciamo che la tutina celeste pastello e le calze di colore nero non sono proprio trés chic , ma ci si accontenta.
La lezione di contemporaneo vola velocissima, a seguirci è un uomo, simpatico ma molto esigente. Svolgiamo varie coreografie e anche qualche improvvisazione. All'una abbiamo finito, e per il primo giorno ci hanno dato solamente due classi, così abbiamo mezza giornata per visitare la scuola e ambientarci.
"Ho una fame da lupo!! Corriamo in mensa, vi prego" implora Susan.
"Ci andremo presto, ma prima siamo obbligati a dover fare la doccia! Da quando le cuoche si sono lamentate di sentire puzza di sudore in mensa hanno impostato questa nuova regola... alquanto imbarazzante" ci spiega Geneviève, una ragazza del nostro corso. Non l'avevo notata ancora ma era proprio una bella ragazza. Non aveva nulla di particolare esteticamente, ricordo impressa nella mente la frangetta che lasciava libera nonostante portasse lo chignon. La rendeva unica.
Susan fa una smorfia e prendendomi per mano andiamo verso le sale da bagno. Perché si, la scuola aveva persino dei grandi bagni con le docce , specchi e sauna, accessibile solamente di domenica. Quel posto mi stupiva sempre di più.
Uso il mio bagnoschiuma preferito, quello alla vaniglia e al cocco. Mi ricorda tanto la nonna. Ogni volta che andiamo in Costa Azzurra me ne regala tantissime bottiglie , visto che lo fa lei in casa.
Una volte lavate e profumate, indosso la tuta degli studenti per l'Opera e insieme alle altre andiamo in mensa.
Sono proprio curiosa di vedere cosa mangeranno le mie compagne, con quei fisici così magri.
La mensa è una stanza grandissima, dai muri rosa e azzurri. Alle pareti ci sono quadri di altre ballerine , credo ce ne siano sparsi per tutto l'edificio.
Le ragazze del nostro corso prendono posto in un tavolo vicino ad una massa di ragazzi. Mi assale il panico. Ogni volta succede così. Non so cosa mi spaventi nel genere umano maschile, ma è automatico. Spesso mi dico che sia colpa della mancanza di una tale figura nella mia vita che io ne abbia così timore. Non la conosco, e spesso l'ignoranza incute paura.
I ragazzi hanno già i vassoi stracolmi di cibo, sembra molto invitante.
Vicino al nostro tavolo c'è un banco a buffet, credo sia il sistema con cui ci si serve.
Ci sono omlettes, carne, verdure, formaggi, pane, anche del cibo italiano come la pasta e la pizza. Ricordo di aver assaggiato la pizza una volta,quando andai a Napoli per vedere un balletto insieme alla mamma. Era stata la cosa più buona del mondo che io avessi mai assaggiato.
Osservo molto bene le altre ragazze: i loro vassoi di si riempiono di tutto. Rimango sbalordita, non l'avrei mai detto guardandole.
Anche io faccio come loro e mi dirigo al tavolo.
Sto per addentare la mia fetta di pizza quando sento una voce familiare.
"Ma guarda un po' chi si rivede. È già la seconda volta oggi che ci incontriamo per mangiare.. sarà un segno?" Ciuffo biondo è di nuovo qui. Davanti a me.
"Forse potrebbe essere segno che devi allontanarti e lasciarmi in pace"
Susan mi lancia un'occhiataccia , le altre fortunatamente non hanno sentito.
Quando mi sento in imbarazzo reagisco sempre impulsivamente. Il che significa per me esternare al meglio la mia personalità acida. Perché si, potrei definirmi una persona caratterialmente aspra e molto irritabile. Ma so anche essere gentile qualche volta.
Jeremie si mette a ridere, sembra divertito. Divento ancora più rossa e non riesco a mangiare.
"Sei ancora più carina così, tutta rossa! " dice avvicinandosi di più. Quanto è bello. No, aspetta , cosa sto pensando? Cosa mi salta in mente?
Per fortuna Susan coglie al volo la situazione e riesce a cambiare discorso. Ma il mio viso non cambia, rimane infuocato.
Finita la pausa pranzo, andiamo in giardino. C'è un bel sole e l'aria è fresca, tipica settembrina di Parigi.
Siamo tutti insieme , primo anno di perfezionamento maschile e femminile.
"Ragazzi! È l'ora del nostro gioco preferito!! Chi ha la musica?" esordisce Geneviève.
"Voilá! " dice Jeremie.
Mi guardo attorno confusa, di che gioco stavano parlando?
"Ogni anno organizziamo questa specie di gioco in cui ognuno improvvisa una coreografia su una canzone random della playlist, ovviamente preparata da noi" ci spiega Ginèvre, forse avendomi guardato in viso.
"Di solito... iniziano le ragazze nuove... " dice la ragazza dai capelli rossi , sorridendo alle altre. In un attimo tutta la situazione mi era chiara: quel gioco era organizzato per studiare i nuovi arrivati, sfidarli. Ballare , come già detto, è l'espressione più esplicita del corpo. Osservandomi danzare avrebbero capito tutto di me. Mi avrebbero messa a nudo. Ma ero decisa a lasciarmi andare. Se volevo fare progressi, come diceva Madame, dovevo essere sicura di me. La playlist parte e Susan si butta al centro del parco, attornata da tutti.
Il brano è di Beyoncé, Crazy in Love. Io pensavo che fosse musica classica di repertorio. Così sarebbe stato ancora più imbarazzante!!
Susan si muove come un elastico. Gli occhi sono puntati tutti su di lei, che non si vergogna minimamente. Quanto vorrei avere la sua sicurezza.
La musica si ferma. "Aurore! " mi dice Susan ridendo e mi porta in "pista".
Parte il brano. Questa volta tocca a Rihanna, con We Found Love.
Rimango un ciocco di legno. Mi sento mille occhi addosso, e non sento più un muscolo. "Le basi ci sono, comincia ad amarti un pò" mi risuona nella testa. Lentamente mi sforzo di sentire la mia mano muoversi, riesco a riavere la concezione del mio corpo. Alzo un braccio. Quando abbasso lo sguardo mi accorgo di avere una mano sulla mia.
Mi giro e vedo Ciuffo biondo.
"Facciamolo insieme" mi bisbiglia.
Un'ondata di energia attraversa il mio corpo , tutto ad un tratto mi sento di nuovo me stessa. Mi accompagna sulle note ed insieme formiamo un susseguirsi fluido di movimenti. Uno asseconda l'altro.
La musica si ferma.
Lo guardo, non dico nulla.
Sono stregata da lui. È come un'onda magnetica.
Non so perché, ma con lui era diverso. Forse per amarmi avevo bisogno di essere aiutata, completata... magari da Ciuffo biondo.
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La mia medicina sei tu
RomanceLe regole sono regole. Ogni cosa va programmata e rispettata alla perfezione in ogni sua piccolezza. Questa è la filosofia di Aurore, una diciassettenne francese con un sogno nel cassetto più grande di lei : diventare prima ballerina all'Opéra di Pa...