Tom

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Mi avvicino timidamente all'uomo che mi ha comprata per poi inginocchiarmi accanto a lui ed aspettare. Di norma prima di andarsene si aspetta la fine dell'asta, a volte si possono addirittura scambiare le kitten nel caso qualcuna ti piaccia più di quella che hai appena comprato.
- Ti chiami Kess non è così?
Quel signore mi rivolge finalmente la parola, segno di poter parlare anche io.
- Esattamente signore
Annuisco con la testa e muovo la coda a ritmo della musica di sottofondo: amo farlo, mi rilassa.
- Bene Kess, così da oggi sarai mia. Sai che per stare con me ci sono delle regole, vero?
- Certo signore
Stavolta gli rivolgo lo sguardo, spero non la prenda come una mancanza di rispetto, lo fisso esattamente negli occhi.
- Ci sono sempre delle regole, alcune noiose, altre brutte, ma sono sicuro che lei le detti con rispetto e convinzione.
Il signore sorride e rivolge lo sguardo sul palco dritto a noi e io faccio lo stesso. Non so perché ma non sembra cattivo, sembra anzi inesperto, credo di essere la sua prima Kitten.
- Signore posso permettermi?
Alzo una manina verso la sua cravatta e la snodo, annodandola in modo corretto.
Lui, in risposta, schiaffeggia sonoramente la mia mano esordendo con:
- Devi aspettare che io ti dia l'autorizzazione
Lo guardo con i miei occhioni verdi quasi pieni di lacrime. Ero abituata ad essere picchiata o maltrattata, ma non so perché fatto da lui era il triplo peggio.
- S-si mi s-scusi non mi p-permetterò un altra v-volta
Porto la mia manina sulla guancia e continuo a guardare l'asta.

Tom point of vew

Guardo la gattina alla mia sinistra e mi pento amaramente dello schiaffo che le ho dato, so che non se lo meritava per così poco, ma purtroppo vanno trattate così.
- Dai andiamo
Prendo Kess per mano e me la porto via
- Non vuole rimanere fino alla fine dell'asta?
- No
La porto fino alla mia Jaguar argento metallizzato e la faccio sedere nei posti di dietro, dopodiché mi siedo alla guida e metto in moto.
Dopo un paio di minuti di silenzioso viaggio che Kess ha passato ad osservare ogni singolo dettaglio della mia auto, arriviamo finalmente a casa.
- Non ti ho ancora detto il mio nome
Guardo la gattina dallo specchietto retrovisore.
Lei mi volge lo sguardo in attesa che io finisca la frase.
- Sono Tom
La vidi sorridere a quelle parole e ripetè il mio nome a bassa voce un paio di volte e fu la cosa più bella che io abbia mai sentito.

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