Capitolo due.La "scuola" dell'ospedale, se così si poteva definire, era ben diversa da come me la immaginavo. Le pareti sono tutte
colorate, non ci sono banchi ma piccoli divanetti e una cattedra vera e propria con dietro una lavagna interattiva.
Qui, al contrario delle camere e della mensa, non eravamo divisi in reparti e ognuno poteva stare dove voleva. Eravamo
in dodici, forse un pò pochi per una classe ma sempre meglio di niente.
Io e Jennifer ci sedemmo una accanto all'altra, alla nostra sinistra c'erano due bambine di dodici anni, alla nostra
destra i due ragazzi con la sedia a rotelle: Jonny e Michael.
Justin invece era dietro di non con Sophia, mentre davanti a noi c'erano altri ragazzi e ragazze che non avevo mai visto.
Entrò una "professoressa", se così si poteva definire.
"Bene bene, oggi abbiamo un'alunna nuova, ti va di presentarti?" mi dice sorridendo
"Ehm..mi chiamo Camila Cabello, ho 18 anni e sono in questo posto inutilmente, io non sono malata"
"Oh no tesoro, certo che non lo sei, devi solo imparare a nutrirti meglio"
"Sono maggiorenne, non dovrei avere il pieno controllo della mia vita?"
"Non se questo potrebbe portarti a morte certa" mi dice con espressione seria
"Comunque, cosa facevi prima di venire qui? e cosa ti piacerebbe fare quando esci?" aggiunse subito dopo
"Bhe, prima di venire qui ero una ragazza qualunque, andavo a scuola, studiavo e ballavo"
"Facevi una scuola di danza?"
"Si, danza moderna" precisai sorridendo al ricordo di quei momenti.
"E quando uscirai di qui?"
"Quando uscirò di qui vorrei continuare a ballare e rifarmi una vita, niente di complicato"
"Vedrai che se farai tutto ciò che dicono i medici nel giro di poco potrai tornare a casa" mi dice continuando a sorridere.
Si certo, come se riuscissero a farmi mangiare, ridicolo.
"Ora, perchè non ti presenti tu Justin?"
"Di nuovo?"
"Si, di nuovo, credo che tu possa fare questo sforzo per noi"
"Mi chiamo Justin Bieber, ho 20 anni e sono chiuso qui dentro da un anno per uno stupido tumore al fegato, non c'è
nient'altro da sapere" aggiunge in modo acido
Poverino, lo capisco che non voglia parlare di sè e del suo male.
"Adesso perchè non ti presenti te Percy?" dice la prof guardando un ragazzo con i capelli spettinati e neri, gli occhi
colore del mare e fisico a dir poco perfetto.
"Mi chiamo Percy Jackson, ho 19 anni e sono qui dentro da un mese a causa di un incidente. Da questo incidente si è
visto che ho un problema a un polmone e stò aspettando che qualcuno ne doni uno che possa essere trapiantato al posto
del mio".
Povero ragazzo, forse qui dentro sono ridicola, io sono solo ossessionata dal mio corpo ed è a causa mia se non riesco ad
uscirne, mentre loro...loro non hanno scelto di farsi del male.
"E tu Sophia? Vuoi presentarti a Camila?" dice la prof rivolgendosi alla graziosa bambina seduta sulla gamba di Justin.
"Si,si! Non vedevo l'ora!" dice sorridendomi, aw che tenera
"Io mi chiamo Sophia Butler, sono qui da cinque mesi perchè i medici devono trovare un polmone nuovo anche per me, perchè
anche il mio non funziona bene a causa di un tumore"
"E cosa ti piace fare?" le chiedo sorridendole
"Mi piace dormire in braccio a Justin, mi piace essere coccolata, mi piace quando qualcuno mi legge una storia, mi
piace tanto disegnare, andare a fare compere e pettinare i capelli alle persone"
"Allora un girono ti farò pettinare i miei" dico facendole l'occhiolino
"Magari! Sono bellissimi!"
"Anche i tuoi sono molto belli" le dico sorridendo, ma la voce della prof ci riporta alla realtà.
"Bene, con le presentazioni continueremo domani, ora prendete il libro con il vostro nome sullo scaffale, sono divisi per
età, dentro ci troverai degli esercizi elaborati per il tuo livello matematico" mi dice indicando lo scaffale.
Prendo un libro con sù scritto il mio nome, lo apro. Dentro ci saranno come minimo diecimila esercizi!
E' diviso in pagnine di soli eserizi e altri di sola spiegazione.
"Inizia da quello che preferisci" mi dice la prof
Le sorrido e inizio a fare qualche equazione, sono in assoluto le cose che amo di più nella matematica insieme ai problemi
con le figure solide, okey potrò sembrare una secchiona, ma non lo sono. La matematica è l'unica materia in cui vado
bene, nel resto faccio davvero schifo.
Dopo aver finito le lezioni io e Jennifer ci incamminiamo verso la nostra stanza, non è andata poi così male, ma veniamo
interrotte da Justin e Sophia.
"Chiediglielo tu Justin!" dice Sophia
"Eh no, l'idea è stata tua principessa"
"Va bene... Camila, Jennifer vi andrebbe di venire con me e Justin sul tetto questa sera? Oggi fanno i fuochi d'artificio"
mi dice tutta contenta.
Guardo Jennifer che annuisce sorridendo e le sorrido anche io.
"Ma certo tesoro, sarebbe bellissimo! Però dobbiamo stare attenti a non farci vedere" le dico abbassandoi al suo livello.
"Sisi, io e Justin siamo esperti, ci vediamo alle 20.30 davanti la nostra stanza?"
"Certo, qual'è?"
"La 301"
"Okey, allora ci vediamo più tardi" dico dandole un bacio sulla guancia e alzandomi
"Ci vediamo dopo!" urliamo io e Jennifer.
Sorrido a Justin e lui mi fa l'occhiolino, ha sorriso per tutto il tempo che io e Sophia parlavamo, deve tenere davvero
tanto a lei. Quando io e Jen arriviamo in stanza troviamo già i nostri vassoi sul tavolo.
Jennifer ha della carne e una mela, mentre io ho la pasta, la carne e la mela.
"Non ce la farò mai!"
"Dai tesoro, almeno la carne e la mela"
Inizio piano piano con la mela, sembra andare tutto bene, dopo venti minuti l'ho finita. Poi inizio con la carne,
un morso, due morsi ma al terzo morso un conato di vomito mi assale. Corro in bagno e vomito tutto quello che ho mangiato,
quando torno in stanza trovo Jen con le lacrime agli occhi.
"Io ci provo, ma non ci riesco. Scusa" dico prima di correre fuori dalla stanza e di continuare a correre per l'ospedale.
A un certo punto però urto contro qualcosa, o meglio dire qualcuno. Alzo gli occhi e come una cretina rimango incantata.
