Prologo

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Ospedale Santissima Annunziata 29 giugno 1999 Roma  , è proprio qui che inizia  la mia storia. In una calda mattinata di giugno sono venuta alla luce io, Isabel Evans. Mio padre, Manuel Evans era un professore universitario di cinematografia mentre mia madre, Alice Smith era una regista e poi c'era quella piccola peste del mio fratellone, Josh Evans, il mio punto di riferimento, la luce dei miei occhi. Grazie a loro la mia infanzia è stata fantastica, piena di amore, gioia e tante risate fino a quel dannato giorno, il 16 novembre 2010.

Flashback...
Era un pomeriggio di novembre e io ero sul divano con il mio fratellone a vedere Dragonball, il nostro cartone preferito. Ad un certo punto il suono del campanello ci riporta nel mondo reale e più scocciata che mai mi alzo per andare ad aprire. Mi ritrovo davanti Isac con la sua ragazza Esmeralda, due amici della comitiva di mio fratello, anche se forse chiamarli amici è un po' riduttivo, loro sono come fratelli  maggiori e d'altronde anche i nostri vicini di casa proprio come il resto del gruppo. Appena gli vedo gli salto al collo contentissima di vederli e Isac mi prende in braccio con quell'aria da bimbo idiota che ha sempre
-non so come fai, ho 11 anni e ancora riesci a prendermi in braccio - dico stupita dalla sua forsa  - che se sei uno scricciolo - mi risponde con un sorriso a 32 denti e io di rimando gli faccio una linguaccia. - ciao ragazzi che ci fate qui? Volete vedere drangonbol con noi? - dice mio fratello venendoci incontro - ma che drangonbol siamo venuti a prendervi per andare a Trastevere - io e Josh ci guardiamo confusi - al cinema, non mi dite che vi siete scordati - ci chiede Esme sapendo già la risposta. Dopo una lunga risata e una discussione con Josh che non voleva venire, salgo in camera per preparami. Dopo 10 minuti scendo giù e trovo i miei migliori amici Sebastian che io chiamo Bash e Denny insieme ad altri amici di mio fratello, Mickey, Hector, Arthur e Bryan il fratello maggiore di Bash . Appena gli vedo inizio a saltellare dalla gioia e quando si accorgono di me scoppiano a ridere. Appena arriviamo sentiamo due voci all'unisono alle nostre spalle - finalmente è una vita che aspettiamo -  dicono ridendo i gemelli Cooper, Lucas e Luke. - scusate ragazzi ma una certa bimba si era scordata di noi - dice Mickey guardandomi con una smorfia ridicola - zitto zuccone - gli rispondo facendo ridere tutti. Dopo il film piu noioso che avessi mai visto Isac porta me Bash e Denny a prendere un gelato e dopo torniamo tutti insieme a casa. Appena svoltiamo l'angolo del nostro quartiere canticchiando e ridendo come bambini ci fermiamo di colpo al suono incessante delle sirene. Sento un crampo allo stomaco e distinto corro verso casa mia, ho il cuore che sta per uscirmi fuori dal petto e le orecchie tappate, a stento distinguo la voce di Bash che grida il mio nome. Appena arrivo davanti casa la vedo avvolta dalle fiamme, così intense da accecarmi, ma non riesco a smettere di guardarle. Intorno a me non sento ne vedo più niente solo la mia casa che in fiamme e il pensiero che i miei genitori e il mio fratellone sono li e senza rendermene conto inizio a correre verso la casa  con le lacrime che mi rigano il volto e che bruciano più delle fiamme. Ad un certo punto vengo bloccata da qualcuno e due forti braccia mi stringono per impedirmi di correre via, per colpa delle lacrime che scendono a dirotto non riesco a mettere a fuoco chi mi stringe a se, ma poi sento la sua voce - piccola... ferma non scappare , stai tranquilla, ci sono io - è Isac che mi culla tra le sue braccia per farmi calmare, ma non ci riesco. Mi dimeno gli tiro pugni, calci ma non riesco a liberarmi dalle sue braccia - lasciami, lasciami ti ho detto devo andare da loro, devo andare da Josh, sta bruciando, brucia tutto e loro sono... - mi lascio andare nel suo abbraccio continuando a piangere - piccolina ci sono anch'io, ci siamo tutti noi, ci saremo sempre - la voce di Bryan si fa largo tra le mie lacrime e sento la sua mano accarezzarmi la testa nascosta tra le praccia di Isac. Alzo la testa e sono tutti lì a guardarmi e con gli occhi pieni di lacrime si avvicinano per chiudermi in un abbraccio ancora più grande. Mi libero dalle braccia di Isac e degli altri e mi rendo conto che non ci sono  più le fiamme solo un grosso cumulo di macerie proprio lì dov'era la mia casa. Mi siedo sul marciapiede di fronte con la consapevolezza di essere sola di aver perso tutto. Sento un dolore nel petto come se quel fuoco fosse ancora acceso e mi bruciasse dall'interno, un dolore così intenso che non lascia posto alle lacrime o ad altri tipi di emozioni un dolore che mi consuma. Ma proprio in quel momento quando sentivo di stare per precipitare in un burrone senza uscita Bash e Denny si siedono a fianco a me e mi prendono per mano e proprio come se Bash mi avesse letto nel pensiero mi dice - no ti sentirai mai più così, è una promessa Bel -
Fine flashback

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