Prologo

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 Oscurità. Mancanza di luce. Buio. Non l'ho mai sopportato, tutto è ricoperto di nero, non riesci a distinguere le figure e quello che ti accade intorno, non sai dove andare e magari vai a sbattere contro qualcosa, ma continui comunque ad andare avanti, alla ricerca di quella dannata luce che hai perso e che non vedi l'ora di ritrovare, di ritornare a vedere, di ritornare a capire cosa succede,di tornare a vivere.

Molte volte ripenso a quando la mia vita si era  ridotta ad un piccolo tunnel oscuro da cui non riuscivo ad uscire, uno di quelli lunghi di cui non vedi la fine, uno di quelli da cui non vedi l'ora di uscire da quanto ti senti soffocare, uno di quelli che ti inghiotte che neanche te ne accorgi e ti ci ritrovi dentro, senza un come, senza un quando, senza un perché. 

E la strada è lunga e molte volte pensi :"Perché continuare a camminare, tanto non riesco ad uscire da qui." E cadi, cadi ancora e ancora una volta, l'uscita è sempre più lontana, invece di avvicinarti ti sembra di tornare al punto di partenza ed in quel momento precipiti, una voragine ti aspetta per intrappolarti con i suoi lunghi artigli e non farti andare più via. Sei arrivata al limite, sul fondo del buio, dove la paura ti divora dall'interno e tu cerchi di rialzarti perché lì non ci vuoi stare, cerchi di rimetterti in piedi con tutte le forze che ti sono rimaste. Ma le gambe cedono, io piedi non tengono, le braccia inermi ai lati del busto. E cadi. E non ti rialzi più.

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