sᴡᴇᴇᴛ ᴛʀᴀɢᴇᴅʏ - [j.нѕ;м.yg]

ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 19

Tre settimane più tardi eravamo su un treno, questa volta insieme, diretti a Seoul dove avremmo preso un taxi. Finalmente era arrivata la data della nostra partenza per la piccola vacanza che, più che un regalo per il tuo compleanno, era un regalo per me. Volevo stare con te durante quei giorni, avrei spento il telefono se ce ne fosse stato il bisogno. Solo io e te per cinque giorni, il regalo migliore che potessi ricevere.
"Sono così emozionato hyung, non mi sono mai allontanato da Gwangju."
"Dovrai abituarti piccolo, se diventi un ballerino di fama internazionale viaggerà molto. Stessa cosa se io divento un produttore, dovrai andare con il tuo ragazzo in giro per il mondo."
Al sentirmi parlare del nostro futuro ti spuntò sul volto un grande sorriso che fece, di conseguenza, sorridere anche me. Mi avvicinai a te, lasciando un bacio a stampo sulle tue labbra.
"Mi piace quando parli del tuo futuro ed includi anche me."
"Tu sei una parte essenziale del mio futuro. Ricordati, appena finisci l'università noi due ci trasferiamo a Seoul, prendiamo una bella casa ed un gatto."
"Di che colore lo vorresti?"
"Bianco con qualche macchiolina nera, tu?"
"Io ho già un gattino, un bellissimo gattino."
Alle tue parole arrossì e mi portai le mani sul volto per nascondere le guance. Mi facevi sempre arrossire quando mi chiamavi così, mi piaceva tanto.
"Non coprirti il volto hyung, sei bellissimo anche con le guance rosse."
"Sembro una ragazzina in preda ad una cotta."
"Ma tu non sei una ragazzina."
"Non ho nemmeno una cotta."
"Ah, non hai una cotta per me?"
"Assolutamente no, non ho una cotta per te. Io ti amo, è diverso. Le cotte sono cose passeggere, l'amore che provo per te non lo è."
Mi baciasti le labbra, le guance, gli occhi che avevo chiuso per rilassarmi sotto al tuo tocco, ed i capelli. Mi riempisti di piccoli baci che mi fecero battere il cuore all'impazzata.

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