Peter Parker (Spider-man)☢

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Richiesta da: _Laufeyson_
Raiting: arancione
Premessa: spero vi piaccia, buona lettura.
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In quel caldo pomeriggio di luglio era impossibile restare per più di 10 secondi lontani da un ventilatore. Motivo per cui le strade del Queens erano deserte.
Peter e T/n non erano l'eccezione alla regola. I due erano nella stanza del ragazzo, circondati da quaderni e libri, con in mano una bibita ghiacciata e i loro capelli ogni tanto ondeggiavano sotto il soffio dell'aria condizionata.
I due avevano deciso di incontrarsi per fare qualche compito in compagnia, ma il caldo insopportabile gli aveva fritto i cervelli e ora i due si stavano scervellando su un problema di geometria, senza riuscire a venirne a capo. Dopo l'ennesimo risultato diverso da quello riportato sul libro T/n si andò a sdraiare sul letto di Peter e nascose esasperata il volto nel cuscino.
T/n odiava profondamente la geometria, e se i problemi non uscivano dopo il secondo tentativo per lei era il libro che aveva sbagliato e non lei.
Quando aveva esposto questa teoria a Peter aveva riso e risposto con un semplice

"Ma no T/n, la geometria è semplice, basta solo capire cosa fare, il resto viene da sé!"

"Semplice, come no! È il libro che sbaglia! L'ho sempre sostenuto!"

Pensò T/n, ora distesa a pancia in su sul materasso e con le braccia incrociate dietro la schiena. Poco dopo sentì il materasso piegarsi sotto il peso di Peter

"Ci rinuncio, il caldo mi sta facendo squagliare i neuroni."

"In realtà non vuoi ammettere che avevo ragione."

Disse la ragazza in tono di sfida.

"Fa troppo caldo anche per risponderti."

Disse il moro girandosi su un fianco, cingendo con un braccio la vita della ragazza a attirandola a sé. Per nulla contenta del modo in cui era stata zittita dal suo ragazzo T/n si liberò dalla presa di Peter e con un ghigno furbo rispose

"Fa troppo caldo per starti vicino."

"Vorrà dire che troverò un modo per rendere sopportabile il caldo."

Dopo qualche attimo si batté il pugno sul palmo.

"La piscina!"

"Idea geniale ! Se non fosse per il fatto che non sarai sicuramente il primo ad averci pensato, considerato il clima."

"Ma alla piscina Parker si può accedere solo se sei invitato! Intanto che vado a preparare tutto tu apri il secondo cassetto dell'armadio di zia May, dovrebbe esserci qualche costume che non le sta più."

E detto ciò il ragazzo sparì, chiudendosi la porta alle spalle. T/n, curiosa di sapere che cosa avesse architettato il suo ragazzo, si diresse verso la stanza indicatale e prese in prestito un costume a due pezzi blu scuro. Dopo aver rimirato la sua immagine allo specchio, andò a cercare Peter. Lo trovò poco dopo in cortile con la canna dell'acqua in mano intento a riempire una piscinetta gonfiabile. T/n sorrise e andò a cingere la vita del castano, per passare così gli ultimi attimi che avrebbe impiegato a riempire la piscinetta. Appena le sue braccia gli sfiorarono la vita il ragazzo sussultò e, per lo spavento, indirizzò il getto d'acqua verso il suo assalitore. Appena però si rese conto di chi si trattasse abbasso la canna. Gli occhi c/o erano sgranati, il capelli c/c gocciolavano e alcune gocce le percorsero il collo facendola rabbrividire. L'unica cosa che il ragazzo fu in grado di dire fu

"Ti sta proprio bene il costume."

E mentre lo diceva cercava di non scoppiare a ridere. La ragazza in risposta, dopo essersi asciugata con il dorso della mano gli occhi, si avvicinò lentamente al moro, ora con in aria tutt'altro che divertita sul volto. T/n si fermò di fronte a lui con un sorriso suadente ad incresparle le labbra. Appoggiò una mano al petto del ragazzo e con l'altra iniziò a disegnare dei ghirigori. Si appoggiò completamente al ragazzo, che arrossì di botto.

"Trovi Peter? Anche il tuo non è niente male."

E prima che lui potesse reagire il ragazzo era stato spinto nella piscinetta. Si tolse dalla fronte le ciocche castane e fissò T/n con aria di sfida

"Vuoi la guerra? Che guerra sia!"

Pronunciate queste parole afferrò la canna dell'acqua e la azionò. T/ non poté fare nulla per impedire al getto di colpirla. Si ritrovarono ben presto a correre per il cortile con la ragazza che, fradicia chiedeva una tregua, mentre il ragazzo, divertito, gliela negava. Ad un certo punto la ragazza scivolò, a causa del terreno fangoso, e per non rovinare a terra, usò il ragazzo come appiglio, ma così facendo anche il ragazzo perse l'equilibrio e si ritrovò steso su di lei.
I due si guardarono negli occhi entrambi con il fiatone è il sorriso sulle labbra. Con una mano Peter spostò una ciocca c/c inzuppata dal suo volto e le depositò un bacio all'angolo della bocca

"Prima non scherzavo affatto, questo costume di sta davvero bene."

Disse con le gote lievemente rosse. Lei in risposta lo baciò, ignorando la fastidiosa sensazione del fango sotto la sua pelle. In quel momento sensazioni ben più piacevoli avevano preso il sopravvento, come ad esempio il calore delle labbra di Peter sulle sue, la delicatezza e la dolcezza con cui le premeva sulle sue, i brividi che derivavano dai centimetri di pelle scoperta che si sfioravano e che erano a contatto. La mano del ragazzo si mossero esperte sul corpo della ragazza: accarezzarono la pelle dei fianchi ripetutamente e poi fece scivolare i polpastrelli all'altezza dello sterno, sapendo che la ragazza rabbrividiva di piacere quando lo faceva. E il mugolio che le sfuggì ne fu la conferma. A malincuore abbandonò le soffici labbra della ragazza per concentrarsi sul collo, che costellò di baci , fino alla spalla, per poi risalire. Scese poi fino al seno, prese un lembo del costume tra i denti e mentre stava per scoprire il petto della ragazza sentí la voce di sua zia

"Peter, sono a casa! Ho con me un pacco di ghiaccioli!"

I due si guardarono allarmati

"Ehm... Pete, ci conviene cambiarci alla velocità della luce, a meno che tu non abbia una valida scusa da dare a tua zia per giustificare un suo costume inzaccherato e sporco di fango."

My Little Space:
Et voilá il terzo immagina su Peter Parker!
So che non c'entra un tubo con il periodo, visto che tra pochi giorni inizia di nuovo ma scuola...vi prego ditemi che non è vero.😭
Non sono psicologicamente pronta a dover tornare in quella prigione di massima sicurezza, chiamate comunemente scuola.
Discorsi deprimenti a parte, spero vi sia piaciuto e come al solito ricordo che se volete richiedere un'immagina potete farlo mandandomi un messaggio con la scheda del secondo capitolo compilata.

Avengers Preferences, immagina e gifDove le storie prendono vita. Scoprilo ora