Mi organizzo per partire alle 5.30.
Uh, il bar dell'hotel è già aperto.
Ordino un doppio espresso, tostada e marmellata.
Aspetto.
Dopo 20' la tostada non arriva.
- Ciao eh...
Saluto e me ne vado.
Quindi parto quasi alle 6. Per fortuna in camera avevo mangiato una banana.Cammino guardando le stelle, sono tantissime.
Gli occhi trasmettono al cuore e al cervello immagini. Cuore e cervello trasformano in emozioni ed endorfine rapidamente.
La stradina devia in un sentiero che penetra il bosco e la mia luce mostra alberi con tronchi dalle sembianze umane.
Che spettacolo!
Dopo tre km, nel bosco, nel buio più buio: oh oh... il frontalino si spegne, pile esaurite.
Accidenti!
E adesso?
Calma...
Più avanti c'è una luce, è un pellegrino, è il solo incontrato nei primi 12 Km. Con un sospiro di sollievo lo raggiungo. Cammina lentamente. Va beh, vorrà dire che camminerò accanto a lui fino all'alba.
Che fortuna!
Se non avessi fatto quest'incontro?
Avrei incontrato la paura.
Dopo qualche centinaio di metri e qualche parola scambiata con il mio angelo, mi viene in mente il cellulare. La torcia del cellulare...
L'accendo, saluto, ringrazio e proseguo sola.Si preannuncia un'alba fantastica, non c'è una nuvola in cielo.
Spero di essere in un punto favorevole per potermela godere.
Sono nel bosco nel momento topico.
Peccato!
Aspetta, aspetta...
Vedo una stradina in salita fuori dal cammino. La percorro per 50 m ed ecco che riesco, tra alberi e felci, a vedere il sole che sorge.
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CAMMINO DI SANTIAGO
AventuraSono tornata da quattro giorni. Lo spirito del Cammino è ancora con me. Ho timore di usare aggettivi per descriverlo, non voglio banalizzarlo né sminuirlo. Parleranno le storie, i personaggi, i paesaggi, le esperienze.