Era l'inizio di un nuovo giorno, ormai erano passati tre anni da quando Allison si trovava nella radura. Amava svegliarsi sapendo che quel giorno non aveva molti impegni, rilassandosi su un'amaca e leggendo uno dei suoi libri preferiti, facendosi cullare dal solito venticello mattutino che spazzava via tutte le nuvole lasciando il cielo azzurro e limpido.
"chissà come sarà il nuovo arrivato" pensò mentre guardava da sdraiata i rami pieni di foglie dell'albero che le faceva ombra.
L'arrivo di un nuovo membro capitava sempre lo stesso giorno del mese al solito orario, ormai era diventata una routine per tutti.
Passarono le ore e mancava poco prima dell'arrivo della scatola, è da lì che sono arrivati tutti, un ascensore metallico situato nel centro della radura che porta, oltre ad un nuovo membro, i rifornimenti settimanali.
Un forte allarme segnalò l'arrivo del nuovo ragazzo, poi passò un minuto, ne passò un altro e un altro ancora.
Un rumore metallico secco e forte fece rabbrividire Allison, la scatola era arrivata a destinazione.
Tutti i ragazzini presenti dopo aver scrutato ed esaminato Thomas, il nuovo radurao, piano piano tornarono ai loro lavori lasciandolo solo con Alby, un ragazzo scuro di pelle e capo dei radurai.
"perdonali, Fagio." disse una voce femminile alle sue spalle "non sono molto bravi ad accogliere le persone nuove" lo guardò da capo a piedi e poi gli sorrise. "chi sei?" chiese Thomas e in quel momento si accorse che per la prima volta aveva sentito la sua stessa voce "chi sono io?" disse la ragazza con un filo di sarcasmo "chi sei tu!" incrociò le braccia, il nero di fianco a lei le tirò una leggera gomitata "Amico" disse "ti presento Allison, l'unica ragazza della radura" lo disse mettendo un braccio attorno al collo della ragazza.
"come sta il polso?" chiese Alby prendendo il polso di Allison con delicatezza "sta guarendo" lo rassicurò, lui alzò la fascia che lo copriva e lo esaminò "Guarendo? Quei medicali del cavolo non sanno fare nulla. Se non migliora dovranno vedersela con me."
Lei scoppiò in una risata.
"Ma smettila scemo, si è solo slogato. Guarirà presto."
Alby incrociò lo sguardò di Thomas e lo fulminò.
"Tu. Novellino. Apri bene le orecchie, va bene?! Ci sono varie regole che devi sapere e rispettare, la prima e più importante è questa: non andare mai oltre quelle mura." le indicò con il dito "Hai capito bene che ho detto?! Non ti azzardare a farlo."
Cambiò tono della voce rivolgendosi alla ragazza "Dunque, fagli capire un po' come funziona qui che io non ho tempo da perdere con i fagiolini, poi quando hai finito sei libera." Poi si avvicinò al novellino con espressione di superiorità e disprezzo "Ti avverto faccia di caspio. Se sento solo una lamentela da parte sua ti faccio secco. Hai capito?"
Thomas avrebbe voluto tanto tirargli un pugno ma si limitò ad annuire e basta.
"Bene. Ora devo andare, ho molte cose che devo terminare prima che cali il sole."
Rivolse un sorriso alla ragazza, la prese dai fianchi avvicinandola verso di se per poi stampargli un bacio in fronte.
Thomas non ci mise molto a capire che c'era bel rapporto tra i due.
I due radurai si fermarono a guardare il nero andare via per la sua strada "spero tu possa perdonarlo ragazzo, Alby non è sempre così scorbutico, oggi avrà la luna un po' storta"
"è il tuo ragazzo?" chiese Thomas curioso lasciando la ragazza inizialmente senza parole
"eh? No ma va. Non è il mio ragazzo. Siamo amici, migliori amici in realtà, perché?"
"Non lo so. Da come ti tratta lo sembra." alzò le spalle
"Ti assicuro che non è così, è come un fratello per me."
"come hai detto di chiamarti, Fagio?" cambiò discorso superandolo e lui la seguii "Thomas."
"scommetto che sei confuso, Thomas. Il primo giorno è stato duro per tutti."
La guardò meglio, è davvero carina, pensò.
Aveva piomeno sedici o diciassette anni, i suoi capelli neri e lunghi erano raccolti in una coda alta ed ordinata, aveva un bel sorriso e due grandi occhi verdi. Era magra e di carnagione chiara, con i polsi fasciati e le ginocchia sbucciate.
Lui invece aveva più o meno la sua stessa età, capelli corti e castani e più alto di lei.
Mentre camminavano Thomas aveva la sensazione di esser osservato e infatti non si sbagliava, in lontananza notò un ragazzo dai capelli neri con le braccia incrociate che non gli toglieva gli occhi di dosso. Avrebbe voluto sapere chi fosse ma lasciò stare.
Si guardò intorno e si rese conto che la radura era circondata da delle alte e immense mura, come ha fatto a non notarle prima?
L'apertura, era questo che lo attirava maggiormente. Si poteva notare qualcosa di diverso là fuori che non assomigliava per niente alla radura.
"cos'è questo posto?" chiese sperando che almeno lei potesse rispondergli.
Allison mostrò ogni cosa della radura, dalla cucina, ai bagni, ai dormitori, l'edificio dei medicali e tutto il resto. Ma la curiosità di Thomas era sempre stata fissa su un unico obbiettivo "che cosa c'è oltre a quelle mura?" domandò.
La ragazza si irrigidì e il suo bel sorriso scomparve in pochi secondi, senza nemmeno guardarlo gli rispose "Senti, se Alby non te l'ha detto io non posso dirtelo", "perché? Cosa c'è lì fuori?" domandò con più insistenza "sei sordo Fagio? Non posso dirtelo." ripete la ragazza "come non puoi?" chiese il moro
"non posso e basta, faccio quello che mi dicono."
si guardò intorno come per paura che qualcuno la potesse sentire.
"Ascoltami." disse sussurrando prendendolo dai polsi "per nessuna ragione devi superare quelle mura, intesi? Per nessun motivo."
Thomas annuì anche se la sua curiosità era troppo grande per resistergli ancora.
"chi ci ha messi qui?" chiese mentre camminavano
"non lo so, nessuno di noi lo sa. Alcuni di noi li chiamano creatori ma non so dirti bene chi siano"
Thomas cercava di ricordare, voleva ricordare eppure più ci pensava più capiva di non sapere niente di se stesso. Dov'era la sua famiglia? Doveva per forza averne una. Degli amici? Magari aveva anche una fidanzata o un cane. Per quale motivo si trova in uno strano posto pieno di adolescenti di tutte le etnie? Perché non ricordava niente?
"Dove sono i tuoi genitori?"
Quella domanda sembrava rattristire molto Allison.
"Non lo so. Non mi ricordo nulla prima di risvegliarmi qui"
"Ne sei sicura? Non è possibile che non ricordi nulla almeno qualcosa.."
"Adesso smettila!" urlò interrompendolo
"Nessuno di noi ricorda nulla così come te!" lo guardò dritto negli occhi
"Scusa, non volevo alzare voce. Se per te sembra difficile trovarti in un nuovo posto, beh, lo è stato per ognuno di noi. Ma non potrai mai capire come mi sono sentita io e i primi ragazzi."
Il silenzio lì divise per qualche secondo e ad interromperlo fu Thomas
"Da quanto tempo ti trovi qui?"
"Tre anni."
Non riusciva a credere a ciò che aveva appena sentito..
Tre anni? pensò
"Hey Ally!" disse una voce inconfondibile
era il piccolo Chuck, un dodicenne ricciolino e grassotello, che si era avvicinato a loro.
"Chuck!" esclamò Allison sorridendo a trentadue denti, "eccoti finalmente".
"piacere, io sono Chuck" disse sorridendo allungando una mano a Thomas pronta a stringerla "sono Thomas" disse stringendola
"D'accordo. Ora io devo andare, ti lascio con lui Fagio. Vedi di non fargli scoppiare la testa con troppe domande" disse con tono scherzoso.
Thomas la guardò andare via e ad interromperlo fu proprio Chuck "se posso darti un consiglio, cerca di non innamorarti di lei. E adesso bando alle ciance.
Che ne dici di andare a mangiare qualcosa?"
Thomas non si oppose anzi è da quando era arrivato che il suo stomaco non faceva altro che brontolare.
A tavola fece conoscenza di altri radurai, almeno così aveva capito si chiamassero.
Nel tavolo davanti al suo notò Allison che si era appena seduta di fianco ad un ragazzo alto, di fisico atletico e sembrava anche simpatico.
"Chi è quello?" chiese guardando il radurao
"quello chi?" domandò Chuck mentre masticava un pezzo di panino, Thomas non rispose la sua attenzione era appena stata rapita da due ragazzi che erano appena usciti da quelle famose porte proibite.
"Toglimi una curiosità, non avevate detto che nessuno poteva entrare lì dentro?"
"Infatti non possiamo, i velocisti sono diversi conoscono il labirinto meglio di noi" rispose Chuck per poi addentare un altro pezzo di pane.
Thomas mandò giù la saliva e realizzò ciò che aveva appena sentito "labirinto?" chiese sperando di aver capito male "cosa?" domandò il più piccolo sorpreso di aver sentito quella parola.
Il moro posò sul piatto la sua cena e guardò negli occhi il ragazzino "tu, hai appena detto che lì fuori c'è il labirinto" si voltò a guardare istintivamente le mure "Ah. Io l'ho detto?"
Udì dei versi strani provenire oltre quelle mura che gli fecero venire la pelle d'oca.
Si alzò in piedi, era stanco di fare domande senza mai ricevere risposte.
Allison sentì il più giovane chiamare Thomas in continuazione, stava andando dritto verso le mura.
Si alzò di scatto e poi corse verso di lui per fermarlo in tempo.
Lo afferrò dalla mano tirandolo indietro.
"Thomas! Ma che cavolo pensavi di fare?! Torna indietro, è meglio che.."
"Lasciami in pace!" urlò spostandola attirando l'attenzione di alcuni radurai
"Va bene, non ti agitare" cercò di calmarlo inutilmente "per favore, torna indietro adesso, è meglio che non resti qui" disse guardandosi intorno
"perché?!" disse Thomas facendo dei passi verso Allison e lei indietreggiò "sono stanco di fare domande senza mai ricevere risposte, Chuck ha detto che lì fuori c'è il labirinto e ho appena sentito dei versi, voglio sapere la verità!" ribatte
"Ti prego, Thomas, ti prego non urlare. Attiri l'attenzione di tutti" lo pregò anche con lo sguardo
"HEY!" urlò qualcuno alle spalle di Thomas e non appena si girò lo spinse a terra.
Era lo stesso radurao che prima lo stava osservando da lontano.
"che cavolo pensi di fare,eh?! Non senti? Non puoi entrare lì dentro!" strillò il ragazzo
Thomas si alzò in piedi e lo spintonò.
"Smettetela!" urlò Allison invano
"perché mi segui? Che cosa vuoi?!" disse Thomas al misterioso ragazzo
Allison non si rese conto del orario fini a che non sentì il frastuono dei muri che avanzavano sempre più per poi sigillare l'entrata fino al mattino seguente.
Thomas guardava incuriosito e allo stesso tempo impaurito da tutto ciò.
"che sta succedendo?!" disse qualcuno cogliendoli di sorpresa. Era un altro radurao alto e biondo "posso sapere cosa succede o devo chiedervi il permesso?!"
"Lo stavo controllando da lontano e il fagiolino aveva intenzione di entrare." parlò il ragazzo dai capelli neri
"È così?" chiese conferma ad Allison
"Sì." disse Thomas anticipandola piazzandosi davanti al biondo "Mi vietate di entrare e non volete dirmi nemmeno il motivo, scopro che c'è un labirinto e sento dei rumori strani, non posso fare finta di niente"
"Se ti raccontassi tutto te la faresti solo nei pantaloni. Sei qui da nemmeno un giorno e vuoi già aver problemi. Vedi di darti una calmata." disse serio il biondo "Non hai nient'altro da fare tu? Non c'è bisogno che controlli il fagiolino. Ci penso io." si rivolse poi al ragazzo
"Stai bene?" si preoccupò Allison posando una mano sulla spalla di Thomas
"Si,si. Sto bene. Ma quello stronzo poteva evitare di sbattermi a terra" disse mentre guardava il ragazzo tornare per la sua strada
"Si chiama Gally. Dovresti ringraziarlo invece di chiamarlo stronzo, ti ha solo salvato la vita" disse il biondo e poi allungò una mano pronta a stringerla "sono Newt, il secondo al comando."
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Indistruttibili.
FanfictionTRATTO DA: THE MAZE RUNNER (Non è necessario aver letto i libri o visto i film) ________________ E se con la comparsa di un nuovo personaggio la storia potesse cambiare? Allison, questo è il suo nome. Una giovane adolescente di bell'aspetto ed all...