Vorrei poter esprimere a parole certe emozioni. Vorrei riuscire a trasformare i momenti in profumi, che ti spruzzi addosso quando tutto è finito, e hai bisogno di ricordare, hai bisogno di essere trasportata con la mente ad un punto indietro nel tempo. Vorrei poter avere un retino, come quello per le farfalle, e vorrei riuscire a catturare i baci e tenerli tutti in un vasetto accanto al letto, per tutte le volte che mi sento giù, per quando è lontano, o comunque non qui con me, dove lo vorrei sempre, per quando non mi dà la buonanotte ed è l'unica cosa che vorrei prima di addormentarmi. Vorrei saper trasformare le parole gentili in energia, energia per illuminare il mondo, unica fonte di calore che costringerebbe tutti ad avere parole buone, sempre. Che ce n'è carenza, e spesso si preferisce usare la cattiveria anche per esprimere amore. Sarebbe bello vedere come certe case siano come un sole sulla terra, tanta l'energia e la luce che vi regna. Sarebbe bello che le ombre della malignità, della perfidia e della sopraffazione venissero cacciate via.
Sarebbe bello avere un cassetto in cui custodire tutte le azioni buone, fatte senza il pensiero di qualcosa in cambio, senza la necessità di un tornaconto.
Sarebbe bello se esistesse il teletrasporto, il mantello dell'invisibilità, una cura per tutti i mali.
Ma forse è proprio l'imprevedibilità del momento, la ricerca di una soluzione, il piacere dell'attesa, che rende la nostra vita più bella, che rende la felicità qualcosa di così allettante da perseguire, una sfida che solo i più temerari, i più testardi, o forse semplicemente i più fortunati, riescono a portare a termine, e comunque mai del tutto.
Dopotutto è così piacevole il cambio di programma, il gesto inaspettato, che ci fanno sentire vivi, che ci fanno perdere per un attimo l'equilibrio ma che quando lo ritroviamo ci sentiamo ancora più stabili.
