Caro ,
era da tanto che mi frullava in testa quest'idea di scriverti una lettera. Che poi, una lettera a chi, se poi neanche la leggerai? Ma non importa, mi basta buttare fuori un po' di quello che ho dentro e che cresce ogni giorno di più.
Sai che mi piacciono queste cose (o forse no?): amo scrivere lettere per esprimere ciò che sento in modo più diretto e spontaneo di quanto possa fare di persona. Ed è questo che tu non sopporti, vero? Il fatto che non parli tanto, che mi chiuda a guscio in me stessa e non lasci entrare nessuno. Beh, con questa lettera voglio dirti che uno spiraglio per te c'è sempre, e che se vorrai, in qualsiasi momento, potrai infilartici. Non so se una volta superata la mia corazza ti piacerà ciò che vedrai, ma tu inizia a compiere questo passo, poi vedremo. Sì, poi vedremo. Poi. Ora come ora questa parola mi fa tremare e chiudere lo stomaco: cosa ci riserva il futuro? Quanti cambiamenti?
Tra meno di due settimane sarà tutto finito e ognuno dovrà iniziare a pensare al proprio futuro. Che succederà una volta varcato il portone d'ingresso della nostra scuola, tra pochi giorni? Quando sentiremo per l'ultima volta la campanella che segna la fine delle lezioni. Quando scenderemo quelle scale tanto famigliari, tanto ripide in certi giorni e tanto piacevoli da salire in altri. Quando attraverseremo quel corridoio intrisi di ricordi. Quando ci saluteremo.
Ti prego, dimmi che non sarà un addio. Sono terrorizzata dall'eventualità che tu possa lasciarmi alle spalle tanto facilmente. E lo so che è colpa mia, che non avrei dovuto lasciarti andare. So che ogni lasciata è persa e che le cose non accadono mai due volte. Lo so. Ed è questo che mi spaventa: tutte queste frasi fatte, questi detti che sono tanto veri e che mi sbattono in faccia ogni giorno la realtà dei fatti: noi due non saremo mai un "noi". Non usciremo mai mano nella mano, non canteremo mai a squarciagola in macchina, diretti verso una destinazione sconosciuta, purchè insieme. Non ci manderemo mai il messaggio della buonanotte, non ci abbracceremo mai.
E pensare che fino a qualche giorno fa ero tanto sicura che tutto questo sarebbe potuto succedere, che addirittura era in procinto di accadere. Quanti scherzi che ci gioca il destino. Un attimo prima ci sembra di toccare il cielo con un dito, un attimo dopo quel cielo si squarcia sopra di noi, cadendoci addosso in mille pezzi.
"Non si può avere una relazione con lei, è troppo timida, parlerei solo io."
Non è vero. Ti giuro che ne ho di cose da dire. Da dirti. E per quanto mi ferisca sapere come tu non sia diverso dagli altri e ti fermi di fronte alla mia timidezza, voglio dirtele queste cose, una volta per tutte. Tanto comunque non le leggerai mai, giusto?
E allora te le scrivo, più che dirtele.
Ci siamo incontrati la prima volta e devo ammetterlo: non ti sopportavo. Ma dicono che inizi sempre così... piano piano però sei riuscito a conquistarmi sempre di più, con le tue battute e la tua spontaneità. Sì, se mi chiedessero di descriverti con un aggettivo io utilizzerei questo: spontaneo. Non bello, non simpatico, non intelligente. E non perché tu non sia queste cose, ma sono troppo scontate. E tu scontato non lo sei proprio. Il dono della spontaneità ce l'hanno poche persone: al giorno d'oggi ci sono in giro più maschere che volti, per citare Pirandello. Ma tu no. Sei genuino, dici tutto quello che ti passa per la testa e anche se spesso questo è considerato un difetto, e anche se questo a volte mi ha ferita, è così che ho capito quanto fossi speciale, è così che ho scoperto quell'"in più". Sai mettere le persone a proprio agio e vai d'accordo con tutti (o usai, giusto?). Sei il mio esatto opposto: tu spontaneo, appunto, vivace e divertente, sempre con la battuta pronta. Io timida, riservata e sì, una volta che mi conosci anch'io ho sempre la battuta pronta. Ma a te non l'ho mai dato a vedere. Perchè quando ci sei tu non so che cavolo succeda, ma va tutto in tilt: cervello, stomaco, cuore. Devo pensare sempre un po' a cosa dirti, dosare le parole, sceglierle con cura. A volte ci metto troppo tempo, e tu te ne vai, probabilmente perché pensi che non abbia nulla da dirti, mentre dentro di me sta avvenendo un'accurata selezione di frasi e argomenti vari.
Mi avevi presa tanto, ma dopo che le nostre strade si sono divise ho pensato che forse doveva andare così, forse era giusto che non ci vedessimo più, e poi ero anche più piccola, non davo così peso a quello che provavo come faccio adesso. Quando ci siamo rincontrati ho sentito i fuochi d'artificio dentro di me; sensazione strana, ma piacevole. Ci siamo legati tanto, e forse quello è stato il periodo in cui siamo stati più uniti. Poi il resto lo sai già...
Ripeto: so che è colpa mia, e so che forse è meschino sia nei miei confronti che nei tuoi, scrivere questa lettera. Ma lo devo fare perchè penso che potrei esplodere. Sto cercando di aprirmi con te, di farti capire che ho anch'io degli interessi, che a volte sono divertente anch'io e che non sono solo la ragazza timida, come mi conoscono praticamente tutti.
Pensavo che tu l'avessi capito e mi apprezzassi anche per questo, invece a quanto pare mi sbagliavo e scusami se mi sono arrabbiata incredibilmente con te per questo; mi ero ripromessa di non parlarti più, di trattarti con indifferenza, ma appena ti ho sentito pronunciare il mio nome tutte le promesse che mi ero fatta sono crollate. Sì, forse dovrei chiedere scusa a me stessa più che a te: più rimando il momento dell'addio, più difficile sarà. Ma ormai non ci provo più neanche ad evitarti, anzi! Cerco continuamente di attirare la tua attenzione (in un modo tutto mio, certo) e di fare la persona sicura di sè che non sono. Ammetto che mi dà un po' fastidio: vorrei trovare una persona che mi accetti per come sono, timidezza compresa. Ma capisco che ormai è difficile, se non impossibile. Quindi proverò a sforzarmi di più.
Forse tu non lo sai, ma grazie a te ho superato molte delle mie "paure", ho cercato di fronteggiare la timidezza, e te ne sono davvero grata. Ogni volta che penso "no, che imbarazzo, non lo faccio" mi vieni in mente tu, tu che sorridi di fronte alla mia riservatezza e mi prendi in giro. E allora la mando a quel paese per un attimo, la mia timidezza, e faccio ciò che va fatto. Anche se tu non te ne accorgi.
Vorrei chiederti scusa per ciò che ho fatto, per non aver seguito i miei sentimenti e per essermi fermata di fronte alle mie paure, ferendoti. Vorrei chiederti scusa perché probabilmente le cose sarebbero molto diverse adesso. Ma purtroppo non si può cancellare ciò che è stato. Per questo voglio anche ringraziarti.
Grazie per aver contribuito a riempire sette anni della mia vita di emozioni. Positive, negative, ha poca importanza.
Grazie perché non troverò mai più un ragazzo vero come te. Vero e semplice. Spontaneo.
Grazie per avermi aiutata, seppur inconsapevolmente, a combattere la timidezza.
Grazie per tutti gli sguardi, le battute, i sorrisi.
Grazie per conoscermi così bene, anche se probabilmente pensi il contrario.
Grazie per avermi sempre accettata per come sono.
Grazie per avermi spronata, per avermi aiutata a sconfiggere alcune paure.
Grazie per avermi sostenuta e consolata. In un modo tutto tuo, certo.
Grazie perchè sei una di quelle persone che mi mancherà davvero tanto.
Grazie semplicemente per essere tu, e per avermi fatta alzare ogni giorno con una voglia sempre maggiore di vederti.
Grazie per avermi dato un motivo per affrontare tutto. Perchè dietro ogni mio piccolo successo, ogni mia piccola azione, ci sei sempre tu.
Sì, ho quasi finito. Ma ci sono cosi tante cose che vorrei dirti... tanti motivi per cui ringraziarti e dirti quanto tu sia speciale per me.
Vorrei tanto abbracciarti, prima di salutarli. Avere il coraggio di azzerare quell'insopportabile distanza che ci divide, lanciarmi tra le tue braccia e lasciare che tutto vada come deve andare. "Purché insieme". Già...
Mi mancherai. Mi mancherai infinitamente e mi dispiace non essere riuscita a fare di più, a lottare per qualcosa in più. "Forse non era destino", dicono. Forse lo era, ma nel momento sbagliato.
Grazie di tutto,
tua .