Uno

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Camila's pov
Era una fredda mattinata autunnale, mi stavo dirigendo a lavoro, più precisamente alla biblioteca nel centro commerciale della mia città.
Era ormai da un po' che ci lavoravo, da quando conclusi la scuola.
Era un incarico ben pagato e per niente stressante.
La proprietaria era anziana e non aveva più testa per lavorare così decise di passare a me il testimone. Si fidava e sapeva che ero una ragazza diligente. Mi conosceva sin da quando ero una ragazzina quindi appena le chiesi se potessi avere io il lavoro non esitò a dire di sì.
Quando arrivai si erano già fatte le 9:00.
Feci in tempo a bere un caffè poi andai ad aprire il negozio.
Durante la mattina vendetti un sacco di diari e astucci, ormai l'inizio della scuola era alle porte.
Io per fortuna non dovevo più preoccuparmi di queste cose.
Avevo finito il liceo da 2 anni e avevo trovato subito da lavorare.
Grazie a questo ero perfino riuscita a comprarmi un alloggio in centro città.
Quando si fecero le 12:00 mi venne una gran fame, così mandai un messaggio alla mia migliore amica Dinah, che lavora al bar accanto  e le chiesi se potesse portarmi qualcosa da mangiare.
Dopo una quindicina di minuti arrivò con il mio pranzo. La ringraziai e le diedi i soldi poi lei si scusò e disse che doveva tornare subito a lavoro, così la lasciai andare.
Dopo una buona mezz'oretta finii di mangiare il mio panino e andai a sistemare qualche libro del nuovo carico.
Ordinavo i libri per lettera e grandezza.
Mi era capitato tra le mani un fascicolo di Zoologia.
Dato che la lettera z era a uno degli ultimi scaffali presi una scala. Mi intimoriva un po' salirci, aveva già i suoi anni e scricchiolava in certi punti. Ma presi coraggio e salì facendo molta attenzione a dove mettere i piedi
Stavo per sistemare il libro quando una voce mi colse alla sprovvista, per lo spavento mi sbilanciai indietro e caddi.
Chiusi gli occhi pronta all'impatto ma ciò che sentii sotto di me non fu il pavimento in moquette anni 80, bensì due forti braccia che mi reggevano.
Una voce roca e calda mi destò dai miei pensieri: "ei guarda che ora puoi aprire gli occhi ahaha"
Feci ciò che mi aveva detto, quando li riaprii, vidi due splendidi smeraldi che mi fissavano.
Solo allora mi accorsi della posizione imbarazzante in cui eravamo rimaste.
"Emh ahah grazie ora puoi mettermi giù" dissi imbarazzata
?: "oh certo, scusa";
"Grazie" le dissi rossa in viso
?: "figurati è stato un piacere" mi disse facendo l'occhiolino
?: "comunque sono Lauren" mi porse la mano
"Camila piacere" le strinsi la mano e una scossa mi pervase.
"Hai...hai bisogno di aiuto?" Dissi schiarendomi la voce.
L: "ah si ecco, mi servirebbe il primo libro della saga di Harry Potter, potresti aiutarmi a trovarlo ?" Mi chiese con un sorriso cordiale stampato sul volto
"Certamente" dopodiché andai davanti al ripiano delle H e lo trovai senza fatica
"Ecco" glielo porsi
L: "wow sei stata velocissima ahah sembra che conosci davvero ogni centimetro di questo posto";
"Ahah già, in un certo senso è così, e poi è stato facile trovare subito il libro dal momento che ordino le librerie come mi pare e piace" le spiegai con uno sguardo fiero.
L: "ah ora capisco..beh comunque grazie mi serviva solo questo" disse indicando il libro;
Dopo ci avviammo alla cassa.
"Perfetto sono 14,00$";
L: "eccoli" mi porse i soldi
"Oh, se ti può interessare vendo anche dei segnalibri, li faccio io a mano"
Le diedi la scatoletta con i segnalibri dentro.
"Scegline uno, te lo regalo";
L: "oh wow grazie sono carinissimi, ma non devi regalarmelo davvero";
"Ma mi sembra il minimo, insomma prima se non ci fossi stata tu, avrei fatto proprio una bella caduta ahah";
L: "beh ma in un certo senso se non ti avessi spaventata non sarebbe successo";
"Già.. ma ci terrei lo stesso se tu ne prendessi uno, vedilo un po' come un omaggio della casa" le feci un occhiolino;
L: "va bene, grazie mille. Prendo questo" poi tirò fuori dalla scatola un segnalibro rosso.
L: "senti.." stava per dire qualcosa ma venne interrotta da un rumore assordante.
"Cos'è stato?" Dissi un tantino spaventata
L: "non lo so";
Mi affacciai fuori dal negozio e vidi in lontananza Dinah che sembrava preoccupata quasi quanto me.
"Eii dj tu sai che cos'era quel rumore di prima ?";
D: "non ne ho la più pallida idea Mila" nel mentre si era avvicinata a me
"Dovrei far scattare l'allarme ?";
D: "io non saprei, è meglio di no per il momento, non vorrei spaventare nessuno per una scemenza";
"Ma se non fosse una scemenza ?"
Dopo che finii di parlare sentimmo un altro boato
D: "okay hai ragione forse non è una scemenza"
Sentimmo delle urla e iniziò a scatenarsi il panico.
"Dj raduna più gente possibile presto, dobbiamo avere un luogo sicuro, la mia biblioteca è abbastanza grande e ci possiamo nascondere dietro alle librerie" dissi spaventata.
Dopodiché andò ad avvisare il suo collega e insieme andarono a radunare le persone.
"Lauren aiutami a spegnere tutte le luci, io incomincio ad abbassare la serranda"
Dopo 5 minuti Dinah arrivò insieme ad una decina di persone.
Mi accovacciai sul pavimento e le feci segno di entrare.
"Presto entrate, strisciate velocemente"
Mi assicurai che entrarono tutti poi abbassai definitivamente la serranda.
"Nascondetevi dietro alle librerie e se possibile non fate rumore, spegnete le suonerie dei cellulari, dubito che ci possano sentire ma meglio non rischiare"
Detto ciò le persone iniziarono a sparpagliarsi in giro per il negozio.
Io andai dietro alla cassa e chiamai il 911
"911, qual'è l'emergenza?";
"Sto chiamando dal centro commerciale Fifth and Alton Miami, vorrei segnalare un possibile attentato terroristico";
"Ci sono feriti?";
"Che io sappia no, ho radunato un po' di persone e ora sono nascosta nel mio negozio non ho fatto caso a cosa fosse successo fuori";
"Okay, cerchi di non farsi prendere dal panico i soccorsi stanno arrivando, se possibile faccia  entrare altra gente, sennò resti
dov'è, sii vigile, non spenga il telefono. Se ha bisogno d'altro non esiti a chiamare";
"Non credo di riuscire a far entrare altra gente io.. mi dispiace" ero sull'orlo di una crisi, in quel momento un senso di consapevolezza mi colpì. Non potevo quasi crederci;
"Non si preoccupi, ha già fatto molto, ora cerchi di calmarsi i soccorsi arriveranno"
Dopo ciò staccò la chiamata.
Mi portai le gambe al petto e chiusi gli occhi cercando di fare dei respiri profondi per calmarmi.
Mi si bloccò il respiro quando sentii una mano calda stringere la mia.
Quando aprii gli occhi fui felice di vedere che fosse Lauren;
L: "Ei camz, è tutto okay, qua non ci possono fare niente" disse quasi sussurrando
"Come fai a dirlo potrebbero, loro potrebbero entrare" dissi con il respiro affannato.
L: "non credo che sprechino tempo ad aprire una serranda quando non sanno nemmeno se c'è qualcuno qua dentro";
La guardai negli occhi, mi limitai a quello.
L: "vieni, spostiamoci da un'altra parte, qua potrebbero sentirci";
Andammo in fondo al negozio dietro ad una libreria.
"Grazie Lauren";
L: "non c'è problema camz, ti sei calmata un po'?";
"Si abbastanza"
Mi prese la mano e la intrecciai alla sua, feci un sospiro di sollievo e riuscii finalmente a calmarmi.

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